La Spagna gioca meglio, ma l'Italia crea le due occasioni più pericolose. Sbatte contro un grande Casillas, che poi regala la semifinale alle -furie rosse- grazie alle parate su De Rossi e Di Natale
E quest’avventura è finita: l’ebrezza delle partite degli azzurri all’Europeo termina dopo il pareggio (0-0) con la Spagna culminato con la sconfitta (4-2) ai calci di rigore, maturata per due grandi parate di Casillas sui tiri di Daniele De Rossi e Totò Di Natale.
L’attesissimo quarto di finale contro la Spagna è stato tirato, pieno di tensione e di grande intensità. Ai punti certamente avrebbero vinto le “furie rosse- che hanno fatto una grande partita soprattutto in Sergio Ramos, una vera diga nella difesa e il portiere Casillas che prima delle due splendide parate sui rigori aveva miracolato la porta iberica su un tiro a botta dicura di Camoranesi nel secondo tempo, e poi nel primo supplementare su colpo di testa di Di Natale.
Quel colpo di testa, e quella parata di Casillas, assomigliano tantissimo al tiro di Zinedine Zidane nei supplementari della finale mondiale di Berlino, due anni fa, quando Buffon salvò la porta della squadra azzurra che poi vinse ai rigori.
E stavolta ha vinto la Spagna: meritatamente. Silva ha dominato il centrocampo, con il contributo non indifferente di Senna. David Villa e soprattutto Fernando Torres garantiscono gioco spettacolo e grande qualità: un tandem offensivo da far invidia a chiunque nel mondo. Chiellini è stato grandoso, altrimenti sarebbero stati dolori. Dopotutto Buffon non è stato quasi mai impegnato seriamente: le poche parate che ha dovuto fare sono state tutte su tiri abbastanza centrali. L’Italia ha giocato peggio, attendendo gli avversari nella propria metà campo, per poi ripartire pericolosamente in contropiede soprattutto nel secondo tempo: e sono degli azzurri le occasioni migliori (appunto, Camoranesi e Di Natale).
Ma è finita ai rigori: è un terno al lotto, e gli allenamenti di Casillas sul centro di gravità del corpo del tiratoreevidentemente ha dato i loro frutti.
Niente drammi, comunque: l’Italia ha fatto un buon Europeo, giocando alla pari con un avversario pericoloso e temibile come la Spagna, dominando contro Francia e Romania, soffrendo un’Olanda – spettacolo di Van Basten pur mettendola sotto nella ripresa di quella gara.
Adesso il torneo continua con le semifinali (Germania-Turchia e Russia-Spagna) che si disputeranno rispettivamente mercoledì e giovedì sera e che ci diranno quali saranno le due finaliste.
Tornando all’Italia, non si può pretendere di vincere sempre: è andata male, siamo ancora Campioni del Mondo ma il calcio è così. Donadoni ha fatto bene, ha corretto gli errori della prima gara con grande umiltà e spirito autocritico, s’è dimostrato grande lavoratore e ha fatto tutto quel che poteva fare. L’Italia ha perso ai rigori e bisogna anche saper perdere senza per forza dover individuare un “colpevole-: il CT merita di rimanere nella panchina azzurra.
All’Italia è mancato il giocatore più forte in assoluto della difesa, Fabio Cannavaro, e nella partita decisiva contro i più forti la squalifica di Andrea Pirlo (oltre a quella di Gattuso) ha pesato tantissimo.
Adesso discutere con il senno di poi è molto più semplice, ma le considerazioni su infortuni e squalifiche sono da tenere in conto.
Tra due anni ci sono i Mondiali in Sud Africa. A Settembre inizia il girone di qualificazione, in cui dovremo affrontare Cipro, Georgia, Bulgaria, Montenegro e Irlanda.
Bisogna ritrovare subito grinta, mordente e voglia di vincere: quella fame che ci consentì di diventare Campioni del Mondo in Germania due anni fa.
( foto http://www.gazzetta.it/ )