Non basterà battere la Francia, ma bisogna anche -tifare- Olanda affinchè vinca o quantomeno pareggi con la Romania!
E’ il 22 giugno 2004. A Guimarães si gioca Italia – Bulgaria, ultima partita della fase a gironi di Euro 2004 in Portogallo. L’Italia soffre ma una magìa di Cassano al novantesimo regala il 2-1 e la vittoria. Il fantasista Barese esulta convinto della qualificazione, ma pochi secondi prima (all’ottantanovesimo) Jonson della Svezia aveva realizzato il 2-2 alla Danimarca nell’altra gara del girone, risultato che garantiva il passaggio del turno a entrambe le squadre Baltiche. L’esultanza di Cassano si trasformava in lacrime, lacrime di disperazione per un’Italia che con 5 punti (a parimerito con Svezia e Danimarca) veniva eliminata da quell’Europeo senza perdere una partita.
Oggi, dopo appena 4 anni, nell’edizione successiva degli Europei in Svizzera e Austria potrebbe ripetersi la stessa scena: è inutile farsi illusioni, molto probabilmente neanche un’eventuale vittoria contro la Francia basterà agli azzurri per passare il turno, vista la situazione del torneo.
Infatti dopo il secondo turno è verosimile che proprio Francia e Italia saranno le due -big- clamorosamente escluse dalla fase finale, mentre invece Olanda (prima) e Romania (seconda) dovrebbero passare il turno.
L’Olanda si conferma, insieme al Portogallo, la squadra in assoluto più forte dell’Europeo (almeno dopo le prime due partite): con un netto e inequivocabile 4-1 sostenuto da una splendida gara di bel gioco e calcio spettacolo, gli -orange- di Marco Van Basten hanno aniettato la teminile Francia di Ribery, Henry e del mister Domenech.
Adesso la situazione in classifica è molto chiara: Olanda 6, Romania 2, Francia e Italia 1. E la prossima giornata, martedì, vedrà di scena Olanda – Romania (ore 20.45 a Berna) e Italia – Francia (ore 20.45 a Zurigo, lo stesso stadio della gara di ieri contro la Romania).
L’Olanda, infatti, è già qualificata ai quarti di finale. E, come se non bastasse, è già matematicamente qualificata come prima del girone: più di così non può ottenere. Molto probabilmente scenderà in campo con le riserve, per evitare spiacevoli infortuni o affaticamenti per i giocatori della formazione titolare, e sarà fisiologico il calo delle motivazioni.
La Romania, invece, sa che affronterà un avversario che non ha nulla da chiedere e giocherà per vincere con la consapevolezza di non dover guardare in faccia a nessuno: se vincerà, infatti, sarà ai quarti e potrà iniziare a festeggiare al triplice fischio finale, senza attendere il risultato della partita tra Italia e Francia.
La squadra rumena s’è dimostrata forte e compatta nelle prime due gare, pareggiate contro, appunto, campioni e vicecampioni del mondo: un girone di maggior livello tecnico e qualitativo difficilmente lo si poteva immaginare.
La vittoria travolgente dell’Olanda contro la Francia ha confermato che, nonostante gli errori di impostazione tattica commessi da Donadoni nell’approccio alla gara, la sconfitta per 3-0 maturata dagli azzurri alla prima giornata non è avvenuta tanto per colpa dei giocatori o dello stesso allenatore, quanto per grande merito degli avversari: bisogna saper perdere e riconoscere la forza di chi si ha di fronte.
L’Olanda ha giocato quella gara in modo molto aggressivo, pressando e correndo su tutti i palloni, impedendo all’Italia di fare il suo gioco per tutto il primo tempo, chiuso sul 2-0. Nella ripresa s’è vista tutta un’alta gara: dominio azzurro con tante nitide palle goal, partita stravolta dagli innesti di Grosso, Del Piero e poi Cassano. Gli Olandesi, stanchi dopo un primo tempo giocato su ritmi elevatissimi, non riuscivano a superare la loro trequarti per lunghissime fasi di gioco, rimanendo in -apnea-. Ma un paio di grandi parate di Van Der Sar e un pò di sfortuna hanno impedito la realizzazione del 2-1 che avrebbe riaperto il match, e poi su contropiede è arrivato il definitivo 3-0.
L’Olanda ha saputo schiantare, meritando, anche la Francia: onore al merito.
Non si può pretendere, dopotutto, di vincere sempre: l’Olanda non batteva l’Italia da ben 30 anni, e ancora abbiamo tutti in mente le immagini gloriose del trionfo mondiale a Berlino. Conosciamo bene il valore dei giocatori, ma il calcio non è fatto solo di questo: la fortuna, gli arbitraggi, l’ambiente, l’approccio mentale sono decisivi. E non sempre tutti gli elementi coincidono.
Anche ieri, contro la Romania, l’Italia avrebbe meritato di più. La partita è stata bellissima, spettacolare con continui stravolgimenti da un lato all’altro del campo e una miriade di occasioni da goal da una parte e dall’altra. Ma l’Italia ai punti ha stravinto. Purtroppo però l’arbitro ci ha messo il suo zampino. E nonostante questo, grazie al portiere più forte del mondo Gigì Buffon, siamo ancora in corsa (se vogliamo proprio illuderci …) per la qualificazione: che quel rigore parato sia un segno premonitore ? Forse l’Olanda, al contrario di quanto fecero Svezia e Danimarca 4 anni fa, si impegnerà per onorare la gara senza regalare nulla agli avversari ?
Beh, ci sono mille motivi per credere di no, soprattutto quest’anno in cui a causa degli strani abbinamenti nella seconda fase, le squadre dello stesso girone potrebbero, qualora vincessero entrambe la sfida dei quarti, incontrarsi in semifinale.
Siamo convinto che l’Olanda preferisca eventualmente incontrarsi con la Romania, che con l’Italia. Dopotutto la matematica ancora non ci condanna, la speranza è l’ultima a morire e allora, seppur con consapevolezza della situazione, diamo fiducia al destino: la parata di quel rigore se lo merita.
Qualora venissimo eliminati insieme ai nostri cugini d’oltralpe, altro non bisognerà fare che rendere onore ai più forti (l’Olanda) e accettare in modo sereno e tranquillo il verdetto: duro, ma non inimmaginabile visto il livello altissimo del girone.
Con la coscienza che non si può sempre vincere e con la prospettiva di un rapporto con la nazionale che non sia estremo, di grande esaltazione in caso di vittoria e di estrema critica in caso di sconfitta, bisogna ritrovare il giusto spirito anche nel saper perdere.
Il risultato, nel calcio, è frutto di molteplici fattori. Spesso l’impegno, il cuore, la grinta non bastano. E almeno questo l’Italia ce l’ha messo sia contro l’Olanda che contro la Romania. E sicuramente ce lo metterà anche con la Francia, come sempre.
Purtroppo però potrebbe rivelarsi inutile.
(foto http://www.gazzetta.it/ )