Lunga nota del gruppo che pochi giorni fa ha annunciato l'intenzione di chiudere con il calcio e l'Fc Messina. «Registriamo con favore le iniziative dei principali candidati a sindaco»
Il Gruppo Franza non torna indietro. La decisione di lasciare il calcio, e dunque di chiudere definitivamente l’esperienza FC Messina, è irrevocabile, come più volte ribadito nei giorni scorsi. Il presidente Pietro, insieme con la madre Olga e il fratello Vincenzo, lo confermano in una lunga nota nella quale c’è spazio per un appello alle istituzioni politiche e non, ma anche per una risposta decisa ad Emanuele Aliotta.
I Franza mostrano apprezzamento per l’interesse dei candidati a sindaco: «In questi pochi giorni trascorsi – si legge nella nota – abbiamo registrato con favore le iniziative dei principali canditati a sindaco, finalizzate ad individuare nuovi soci per l’FC Messina; confidiamo che tali iniziative proseguano intense e che non si perseveri in inattuabili auspici di nostro ripensamento. I candidati hanno ribadito sulla praticabilità del progetto di valorizzazione degli Stadi cittadini, già approvato dal precedente Consiglio Comunale, garantendone in prima persona sulla effettiva attuabilità in tempi certi e ragionevoli».
Ma su un eventuale passo indietro, i Franza sono irremovibili: «Ci corre l’obbligo di far presente che chi manifesta degli inattuabili auspici di un nostro ripensamento non solo non fornisce un idoneo contributo alla soluzione della questione, ma la rende ancora più distante, inducendo a un’irragionevole speranza la cittadinanza e i tifosi messinesi. Allo stesso modo, è irragionevole immaginare degli interventi “dell’ultima ora– (magari dopo la scadenza elettorale) e mirati alla pura e semplice iscrizione della squadra al campionato; è infatti necessario individuare e consolidare un nuovo e duraturo assetto sociale dell’FC Messina».
Quindi un nuovo appello: «Invitiamo anche le personalità politiche e imprenditoriali interessate al bene di questa città a fornire il proprio fattivo contributo; siamo continuamente disponibili a incontrarli per chiarire al meglio la situazione. Anche se fino ad ora nessuno dei principali riferimenti politici o imprenditoriali ha ritenuto di dover chiedere chiarimenti o materiale documentario della società, siamo certi che stanno silenziosamente lavorando per apportare il loro fattivo contributo. Provvederemo ad aggiornarvi – dicono i Franza ai tifosi – su eventuali iniziative e interessamenti, certi che i tifosi messinesi saranno riconoscenti per l’ineludibile interessamento dei maggiorenti civici, imprenditoriali e politici, e non consentiranno il disinteresse o la distrazione.
Il gruppo si rivolge alla politica e agli industriali: «In particolar modo auspichiamo che la Presidenza della Regione Siciliana e la Presidenza dell’Associazione Industriali voglia interessarsi direttamente al futuro dell’FC Messina, fornendo il proprio indiscutibile contributo di esperienza, capacità e conoscenza delle realtà imprenditoriale siciliana. Sentiamo, anche, di dover auspicare un particolare interessamento del Sottosegretario allo Sport On.le Rocco Crimi, unico rappresentante messinese nel governo nazionale, che dal suo osservatorio privilegiato potrebbe contribuire a selezionare e incoraggiare nuove forze imprenditoriali interessate a sostituire il Gruppo Franza nell’FC Messina».
C’è un intervento anche su Emanuele Aliotta dal sapore agro-dolce, una sorta di risposta a quanto detto dall’ex presidente: «Non possiamo che essere lieti che anche lui, da appassionato quale è, si impegni per costruire il futuro della squadra cittadina. E’ però essenziale che non venga sottovalutata la complessità della situazione e la qualità dell’impegno necessario. Quello che è necessario reperire non sono certo le risorse economiche utili per la semplice iscrizione al campionato (non è certamente quello il punto!!! Soffermarsi su questo punto non dà nessun contributo per una vera soluzione), ma va impostata una nuova compagine sociale, forte economicamente, competente e capace, che abbia un chiaro programma e le necessarie dotazioni e strategie per il prosieguo dell’attività e il rispetto i tutti gli impegni in essere. Iscrivere la squadra al campionato comporterà l’assunzione di impegni ulteriori a quelli già in essere; non è ipotizzabile farlo senza aver preventivamente definito un nuovo assetto societario in grado di garantire il rispetto totale di tali impegni. Quando il Gruppo Franza subentrò ad Aliotta, che a soli 10 giorni dalla scadenza ultima dell’iscrizione diede atto della necessità di subentro, non fu solo indispensabile ricapitalizzare la società per una cifra di circa 4,5 mln di euro, ma fu anche garantito lo sviluppo di un programma di lavoro di lunga durata, il rispetto degli impegni in essere e l’apporto nel tempo di tutte le necessarie, e ben superiori, risorse. Oggi è necessario un passaggio analogo, e la società non potrà certamente essere rilanciata senza programmi e investimenti chiari e tirando a campare; l’aumento di Capitale sociale che è stato deliberato è il minimo che si può ritenere ragionevolmente necessario per avviare una nuova programmazione».
«Anche se il Gruppo Franza – prosegue la nota – non chiede per sé alcun riconoscimento economico per consentire il subentro, diversamente da come a suo tempo operato con Aliotta, non è pensabile che nella società possa subentrare un soggetto che non sia chiaramente capace di garantire la serena prosecuzione dell’attività o che non sia in condizioni di attuare gli sviluppi degli Stadi ormai giunti quasi a definizione, o che non possa agevolmente subentrare negli impegni societari in essere».
«Alla luce di tutto quanto in precedenza esposto – concludono i Franza – auspichiamo che Aliotta, o un altro imprenditore cittadino, possa catalizzare attorno a se alcune di quella forze economiche ampiamente presenti in città (basta analizzare i dati dei depositi bancari per prendere atto che la nostra città ha tantissimi cittadini in grado di rilanciare, anche da soli se lo volessero, la società) e farsi artefice del rilancio. Fino ad oggi molti potenziali investitori, e imprenditori, non hanno ritenuto d’interesse il Calcio cittadino inteso come attività imprenditoriale, quindi in grado di produrre anche profitti. Adesso, potendo contare sul Progetto di valorizzazione degli Stadi cittadini, che è in grado di generare le risorse utili, confidiamo che possano rivedere tale giudizio e farsi avanti».