Dal punto di vista tecnico non c’è partita a favore dei salentini, che però sono ormai certi del secondo posto finale. I peloritani devono sfruttare le maggiori motivazioni
Due punti nelle ultime tre partite, tutte alla portata. Il Messina ha seguito alla perfezione il manuale su come mettersi nei guai, riducendo a soli due punti il vantaggio sulla zona play out a tre giornate dalla fine, quando la penalizzazione di due punti sembra imminente. Se così fosse, i peloritani si ritroverebbero a pari punti col Monopoli, pari anche nello scontro diretto, ma con la differenza reti al momento peggiore (-16 contro -15).
Ecco perché diventa necessario fare punti a Lecce. Una trasferta sulla carta proibitiva, per i valori diversi delle due squadre, ma nella quale far prevalere le motivazioni, visto che i salentini non hanno più nulla da chiedere al campionato, ormai certi del secondo posto. Bisogna invertire la rotta e dare risposta a quello che mister Lucarelli ha definito un calo mentale di una squadra stanca di una stagione dalle mille peripezie.
Nota positiva è il recupero degli infortunati, in particolare della punta Anastasi, visto che serie negativa di tre partite senza vittoria è coincisa con la sua assenza, ma anche di Rea e Mancini. A centrocampo, Foresta dovrebbe partire dalla panchina perché non al meglio della condizione. Ci sarà Berardi in porta, Grifoni, Rea, Maccarrone e De Vito in difesa, Da Silva, Musacci e Sanseverino a centrocampo, Mancini dietro le due punte Milinkovic e Anastasi.
SE IL GIORNALISTA CITA NEL TITOLO DI UNA FAMOSISSIMA PUBBLICA DI UN FORMAGGINO ANNI ’60 IL MESSINA HA VINTO I PUNTI DELLA MUCCA CAROLINA?
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