Siglato l'accordo tra la famiglia Franza e un gruppo di intermediazione che si occuperà di supportare gli eventuali nuovi proprietari nell'acquisizione del club
Continua la smobilitazione e non poteva che essere così. Dopo Nello Di Costanzo, il Messina si appresta a salutare anche uno dei protagonisti della scalata alla A e del settimo posto in massina serie, Alessandro Parisi. Il terzino palermitano, che negli scorsi mesi aveva deciso di ridursi l’ingaggio pur di rimanere in riva allo Stretto, ha accettato l’offerta del Bari, rifiutando quelle di Salernitana, Olympiakos e Paok Salonicco. La firma che lo legherà ai pugliesi dovrebbe arrivare prima della fine di questa settimana.
Per il difensore non è stata una scelta facile. Però dell’attuale rosa peloritana è uno dei big, uno di quelli con più mercato e con l’ingaggio più alto e quindi purtroppo, è anche uno dei primi a dover dare l’addio.
Con le valigie pronte però ci sono anche altri leaders storici come Coppola e Manitta, gente che mai avrebbe lasciato Messina e che aveva giurato amore eterno alla città. Ma anche Biancolino, Degano, Stendardo, Zanchi, Galeoto e D’Aversa sono sul mercato. Senza dimenticare Angelo Rea e Manolo Pestrin, sui quali, oltre all’interesse della Salernitana, si è aggiunto quello del Brescia, squadra che punta dritta alla A. Intanto sempre oggi, l’ex Flavio Lazzari sarebbe a Grosseto per i dettagli che riguardano il suo trasferimento in prestito alla squadra toscana (dall’Udinese).
Sul fronte societario ancora nessuna novità concreta circa l’interesse di potenziali acquirenti. I Franza hanno dato mandato ufficiale ad un gruppo di intermediazione finanziaria per eventualmente supportare nuovi imprenditori interessati alla guida del club siciliano. L’incarico però scadrà il prossimo 14 luglio, data che fa capire quanto siano stretti i tempi. La Tamburi & Associati invece, advisor che l’attuale presidenza aveva contattato lo scorso anno, si occuperà della parte legale.
Ma detto ieri di Canella, che non sarebbe interessato all’operazione Messina, in piedi sarebbero rimaste due trattative: una con l’impresa milanese indicata dal Sindaco Giuseppe Buzzanca e una con una multinazionale europea interessata soprattutto alla gestione degli stadi.