La società chiede l'aiuto di tutti, tifosi, istituzioni, imprenditori. Il Dg deciderà se rimanere nei prossimi dieci giorni e intanto programma: valorizziamo i giovani e i calciatori delle categorie minori
C’erano tutti i massimi esponenti del Messina ieri mattina alla conferenza stampa convocata per illustrare i programmi futuri della società. Olga Franza, i figli Pietro e Vincenzo, il Dg Sergio Gasparin. Tanti gli argomenti trattati ovviamente, dallo sfruttamento degli impianti sportivi, dagli introiti per i diritti televisivi, dalla situazione della lega B, fino all’aspetto sportivo, quello che più interessa ai tifosi giallorossi.
Il presidente Pietro Franza ha esordito sottolineando la perdita di circa un milione e duecento mila euro per il mancato accordo con Sky o con un’altra piattaforma, specificando che l’assenza della copertura televisiva ha causato la perdita di un’ulteriore entrata legata agli sponsor. Poi il numero uno del sodalizio peloritano ha parlato di impianti sportivi, facendo l’esempio di Reggio Emilia, Genova sponda Samp, Brescia e altre realtà dove i presidenti hanno già in mente questo tipo di sviluppo: -A Messina i tempi sono quelli che sono, mi sono illuso, dopo la presentazione del progetto, di potere concretizzare il tutto nell’arco di due-tre anni; ne sono già passati cinque. Certo è anche vero che raramente c’è stato un interlocutore politico, visto che la città è stata per diverso tempo commissariata-. A seguire l’invito rivolto a chiunque creda ancora in questo progetto: sponsor, istituzioni, pubblico, altri imprenditori.
SERIE A E FUTURO
Pietro Franza senza mezzi termini ammette. -Sono stato il primo sognatore. Siamo andati in A facendo anche sforzi economici, ma abbiamo sbagliato l’obiettivo perché più importante di arrivarci era programmare per restarci. Pensavamo di trascinare molti in questa esperienza, ma voltandoci, diversi li abbiamo persi per strada-. Da ciò si deduce che la proprietà, pur confermando di avere speso molto in passato, ammette di non averlo fatto nel modo giusto. In questo momento dunque è difficile parlare di -obiettivo massima serie-, anche se non è escluso che come successo ad altre squadre, con giovani e un progetto serio si possa tentare il salto, -ma sono cose che si vedranno in corso d’opera-. Questo contesto è influenzato fortissimamente dall’attuale situazione della serie B. Gasparin spiega che -dal 2010 i ricavi provenienti dai diritti tv dovrebbero essere redistribuiti in modo più giusto, grazie anche alle modifiche legislative già introdotte. Speriamo che non arrivi nessuno a cambiare nuovamente le carte in tavola-. Dunque fra due-tre anni la situazione dovrebbe cambiare e ci potrebbero essere le condizioni per pensare a qualcosa di più grande. Ma per adesso -il mantenimento della serie B rimane un buon traguardo, se lo si fa nell’ottica progettuale e di prospettiva – continua il direttore. Ora possiamo fare quello che possiamo e non quello che vogliamo-.
SITUAZIONE B
Dunque occorrono risorse consistenti per far fronte alla mancata cessione dei diritti televisivi e ai bassi incassi ai botteghini. Per Franza si ritroveranno in questa condizione diverse squadre di B, che opereranno con prudenza e senza fare follie, consapevoli del difficile momento. Ovviamente tranne chi investirà per puntare dritto alla A, rischiando. -Anche se noi cederemo diversi giocatori – spiega sempre il presidente – non saremo molto inferiori agli altri, che probabilmente si comporteranno seguendo queste logiche-. E si apre il capitolo mercato.
PROGRAMMAZIONE E PERMANENZA GASPARIN
-Si può programmare tirando fuori venti milioni di euro o investendo sul settore giovanile. Noi in questo momento non abbiamo la possibilità di spendere quindi….-. Così Pietro Franza spiega in che modo intende operare nei prossimi mesi. Ma il dubbio resta ancora sulla permanenza o meno di Gasparin, che per il massimo dirigente messinese resta -il punto di partenza del progetto-. Il Direttore Generale chiede la massima convergenza di tutte le parti prima di decidere se rimanere o meno in Sicilia; decisione che comunque verrà presa in tempi brevi. -Aspetto delle risposte, di tutte le componenti ma specialmente del pubblico-.
TIFOSI
Al pari di Franza anche Gasparin mette i tifosi al -primo posto-. -Ci sono alcune realtà in cui il pubblico è importante – spiega il dirigente ex Vicenza. In altre, come nella nostra, è fondamentale. Purtroppo non siamo più al Celeste, perché sono certo che ad esempio i 49 punti di questa stagione sarebbero diventati almeno 55. In alcuni casi sembrava di giocare in campo neutro e questo è veramente triste. Ho apprezzato molto l’iniziativa ‘Ricominci Amo Messina-, non a caso questa conferenza è stata organizzata prima dell’ultima partita in casa e in concomitanza con questa idea dei tifosi organizzati e dei siti che ringrazio. E’ importante che arrivi il ‘respiro di un territorio’, affinché tutti si sentano coinvolti in questo progetto. Io non ho intenzione di guidare una nave alla deriva, con l’equipaggio che fa di tutto per affondare-.
CALCIOMERCATO
In chiusura si parla anche di calciomercato. L’obiettivo numero uno rimane sempre la riduzione degli ingaggi, o attraverso l’allungamento dei contratti con la susseguente diminuzione degli stipendi o cedendo i calciatori più pagati. Uno di quelli che partirà è il cileno Cordova, che non ha accettato l’adeguamento offerto dalla società. -E’ una sofferenza lasciare andare Nicolas – dichiara Gasparin – per le sue qualità tecniche ma anche umane. Ma non potevamo fare di più. Punteremo ancora sui giovani e su calciatori provenienti dalle serie minori, provando ad ottenere anche delle plusvalenze negli anni successivi-. E in questa missione specialista assoluto è il responsabile dell’area tecnica Renato Favero, presente in sala stamattina.
In conclusione, è chiaro che il Messina il prossimo anno punterà ancora ad una stagione di basso profilo. Le parole ascoltate oggi non sono molto distanti da quelle -recitate- lo scorso anno, solo che Gasparin le ha pronunciate con la non piena consapevolezza di -tenere casa sullo Stretto-. Il Dg cerca conferme nell’ambiente, ma per ora i pochi biglietti venduti in vista di domenica non sono un buon segnale. La sensazione è che si è arrivati ancora una volta ad un appello e che se dovesse andare male nuovamente, anche i Franza stavolta potrebbero mollare.