La società commenta la decisione della Questura di chiudere al pubblico lo stadio domenica per il derby di Coppa Italia di serie D contro l'Igea e attribuisce colpe all'ente proprietario dello stadio, vale a dire il Comune
"Un fulmine a ciel sereno, una decisione inattesa e totalmente immotivata". Così l’Acr Messina commenta la decisione di far svolgere la partita di Coppa Italia contro l’Igea Virtus a porte chiuse.
Dalla disposizione, si evince che mancherebbe la licenza di pubblico spettacolo la cui richiesta è stata già inoltrata dalla società che, "rimarcando il grave danno di immagine ed economico che verrà prodotto, si riserva di adire tutte le vie legali a propria tutela".
Ricevuta la comunicazione da parte della Lega Nazionale Dilettanti della data della partita contro l’Igea, la società ha immediatamente informato il Comune di Messina affinché venisse convocata la Commissione provinciale di Vigilanza dei Pubblici Spettacoli.
In sede di Commissione di Vigilanza, "constatata l’impossibilità da parte della stessa di poter esprimere qualsiasi parere per mancanza di documentazione che l'Ente proprietario dell’impianto doveva produrre, rimandava congiuntamente la disputa dell’incontro ad una deroga sindacale. La stessa veniva prontamente richiesta al sindaco di Messina. Ci auguriamo, comunque, vi siano i tempi affinché l’intera collettività messinese non subisca ancora una volta una immeritata ingiustizia visto che nello stesso impianto soltanto un mese fa erano presenti 40mila spettatori per un concerto".
De Luca non sa nemmeno dov’è il Franco Scoglio!!