"Per costruire il futuro" il Messina vuole ripartire dallo stadio Celeste. Campagna abbonamenti suddivisa in due fasi: fino al 20 giugno prezzi ridotti. Si parte domani alle 10. Ma ci sono tanti altri modi per supportare la società
100 euro nelle due curve, da 150 a 200 in gradinata, da 270 a 350 in tribuna, 430 nel parterre sotto la gradinata, 1000 in tribuna autorità. Sono i prezzi, entro il prossimo 20 giugno (poi aumentano da 20 a 30 euro, di 300 euro in tribuna autorità), della nuova campagna abbonamenti del Messina, validi per 17 partite (previste due giornate biancoscudate). I prezzi saranno ridotti per gli over (nati prima del 31 dicembre 1952), gli under (nati dopo il 1 gennaio 2000), le donne e le famiglie (sconti del 20 % sul prezzo intero per il secondo componente, del 30 % per il terzo e del 40 % per il quarto, presentando lo stato di famiglia). L'abbonamento potrà essere sottoscritto a partire dalle 10 di domani, nei consueti punti vendita, ai quali ne saranno aggiunti altri lungo le due fasce della provincia, ma sarà possibile abbonarsi anche on line, opzione utile soprattutto per chi vive fuori provincia. La tessera sarà acquistabile anche a rate, tramite una convenzione con Deutsche Bank, e si potranno richiedere tutte le informazioni al numero whatsapp 389 0239623.
Brevissimo, nel corso della presentazione, l’intervento del presidente Franco Proto. “Quando siamo arrivati, abbiamo detto che puntavamo alla normalità. Ora il nostro nuovo obiettivo di riferimento è quello di vincere insieme. Da soli è triste, insieme è di grande orgoglio”.
Più articolato quello del direttore generale Lello Manfredi. “Negli ultimi giorni sono arrivati nuovi impulsi da tanta gente, ci hanno incoraggiato da ogni angolo del mondo. Siamo convinti di potercela fare, la società è ambiziosa ma deve fare un percorso a tappe. La prima è l’iscrizione, poi vorremo ben altro. Per il primo obiettivo chiediamo il sostegno a tutta la città e agli imprenditori, che potranno trarre grandi profitti dal nuovo corso societario, non sarà solo un atto d’amore”.
La campagna abbonamenti è incentrata sullo stadio Celeste. “Se poi dovessimo incontrare ostacoli insormontabili, ma pensiamo di no – prosegue Manfredi -, allora gli abbonamenti saranno validi per il San Filippo. Il Celeste non è solo un’idea romantica, è un’opportunità di rilancio e sviluppo perché è uno stadio urbano facilmente raggiungibile sia col tram sia col mezzo proprio perché ci sono ampie aree di parcheggio”.
Al responsabile dell’area marketing, Roberto Forzano, il compito di illustrare nei dettagli la campagna. Dopo aver elencato i prezzi dei settori classici, ha spiegato che “il parterre sotto la gradinata è una posizione privilegiata, praticamente sul campo, mentre in tribuna autorità si avranno una serie di benefit quali una seduta personalizzata, la maglia ufficiale, le due giornate biancoscudate incluse e la possibilità di passare una giornata allo stadio con la squadra. Ci sarà un punto vendita speciale, all’Euronics di piazza Cairoli, che consentirà di ottenere una serie di vantaggi sugli acquisti in negozio con una fidelity card”.
Un primo gruppo di tifosi, composto in gran parte da professionisti messinesi, ha raccolto l’invito della società, aprendo una “Messina Supporter Trust”, vale a dire un conto corrente dove contribuire in cambio di una serie di agevolazioni. “E’ uno strumento ampiamente utilizzato – ha spiegato uno degli ideatori, Gregorio Lo Giudice -. Vogliamo spingere tutta la cittadinanza a fare qualcosa per il Messina. La quota minima di ingresso è di 100 euro, poi si discuterà democraticamente sul modo in cui aiutare la società attraverso le somme raccolte”.
E poi l’abbonamento si può avere anche… gratis, o meglio rimborsato. Con Acr Play, il costo della tessera potrà essere “scalato” da acquisti sportivi, sugli shop on line o per l’utilizzo degli impianti. Lo ha spiegato Mario Bombaci: “Ad esempio potrà essere rimborsato il costo della classica partitella di calcetto. Una quota costa di solito 5 o 6 euro, in questo modo 15 o 20 partitelle verrebbero gratis”.
(Marco Ipsale)
