Nella giornata di Milan-Inter, un altro derby, quello del Massimino, sarà fondamentale per determinare l'evoluzione della lotta salvezza che coinvolge ancora 7 squadre.
Sono tornate ad allenarsi Reggina e Catania dopo un lunedì di pausa e riposo: al centro sportivo Sant’Agata di Reggio Calabria e al campo di Massanunziata di Catania si sono ritrovati i giocatori con i rispettivi allenatori, Nevio Orlandi e Walter Zenga, per iniziare la preparazione in vista del match di domenica pomeriggio.
Il derby di Milano, fondamentale snodo per l’assegnazione dello scudetto all’Inter e la lotta al quarto posto del Milan sulla Fiorentina, sta monopolizzando l’attenzione mediatica, ma quant’è importante il derby di San Siro per le squadre di Milano e per la lotta ai vertici della Serie A, tanto è importante il Derby del Sud che si giocherà al Massimino tra Catania e Reggina, non solo per le due compagini impegnate direttamente, ma anche per tutte le altre squadre che lottano per la salvezza.
Il Derby del Sud nel girone d’andata ha visto la vittoria della Reggina per 3-1 allo stadio Granillo, con una tripletta di Vigiani e un goal da fuori di Vargas (sul due a zero) per una papera di Novakovic, che sostituiva Campagnolo momentaneamente indisponibile.
L’anno scorso l’andata al Granillo finì 0-1 per gli etnei grazie ad un goal (in evidente fuorigioco) di Caserta, e l’arbitro Tagliavento fu duramente contestato per un evidente rigore non assegnato alla Reggina (fallo di mano di Colucci in area): al resto ci pensò Pantanelli che miracolosamente riuscì a salvare la propria porta in almeno 5 grandi occasioni.
Nel ritorno, però, sul campo neutro di Rimini, la Reggina vinse 1-4 con le reti di Bianchi, Amoruso e la doppietta di Foggia.
Che derby sarà quest’anno?
Il Catania ha molti ex amaranto, che hanno fatto la storia della Reggina in serie A: Stovini, Tedesco e Colucci saranno in campo, Baiocco in panchina e Sottil in tribuna.
QUI CATANIA: Nessun particolare problema per Walter Zenga, non ci sono squalificati e gli infortunati sono i soliti tre (Pià, Sottil, Terlizzi) che non sono a disposizione da diverse settimane. Preoccupa la lunghissima lista di diffidati, ben 10 (Baiocco, Martinez, Biagianti, Vargas, Edusei, Izco, Sottil, Sardo, Sabato, Stoini) di cui sette verosimilmente giocheranno. Per questo gli etnei dovranno fare molta attenzione ai cartellini in vista delle importanti ultime due partite di campionato.
I problemi di Zenga sono quelli di bloccare Barreto e Brienza, fulcri di gioco della Reggina, e di trovare dei punti di riferimento ai suoi difensori nonostante il movimento continuo di Cozza e Amoruso.
Dovrebbe comunque essere confermato lo schieramento offensivo con Vargas (a sinistra) e Colucci (a destra) sulle fasce, Spinesi e Mascara tandem d’attacco, con Biagianti e Giacomo Tedesco a centrocampo nello schema in cui Colucci arretra un po’ a destra quando sale Vargas, ma fa la seconda punta con Mascara dietro Spinesi quando Vargas è impegnato in fase difensiva.
Difesa a quattro (Silvestre, Sabato, Stoini, Sardo) davanti al portiere Polito.
Ma mancano ancora molti giorni, quindi non è da escludere qualche cambiamento.
QUI REGGINA: Allenamento defaticante per chi ha giocato la partita contro il Parma. La Reggina s’è ritrovata al Sant’Agata e ha iniziato la settimana di lavoro con il colloquio, ormai consuetudinario, durato una decina di minuti, con il Presidente Lillo Foti.
Non ci saranno squalificati, ma anche nel caso della Reggina ci sono molti diffidati, ben sei: Aronica, Campagnolo, Modesto, Vigiani, Costa e Valdez, che probabilmente giocheranno tutti escluso il giovane, ma promettente, Costa.
La Reggina dovrà quindi ancor di più fare attenzione ai cartellini gialli perché il match successivo, al Granillo contro l’Empoli, si delinea come quello fondamentale per la lotta salvezza, da vincere assolutamente se ci si vuole salvare.
Intanto Cozza, Valdez e Cirillo, un po’ acciaccati dopo le fatiche di domenica, hanno svolto lavoro parzialmente differenziato. Non ci dovrebbero essere problemi comunque per il loro impiego domenica al Massimino, così come Lanzaro ha superato i dolori e rientrerà a disposizione del mister.
In conferenza stampa ha parlato proprio lui, Nevio Orlandi, e ha specificato che l’atteggiamento tattico del derby con il Catania sarà diverso rispetto a quello delle ultime giornate, a fronte del 4-3-3 degli avversari. La chiave si giocherà sulla destra, con un Vigiani molto alto che potrebbe bloccare le discese di Vargas, l’uomo più pericoloso dei siciliani. C’è comunque ancora tutta una settimana affinché il tecnico possa valutare i suoi giocatori in base alle loro condizioni atletiche.
La vittoria dell’Empoli a Genova domenica scorsa ha rovinato i piani di Catania e Reggina. Se l’Empoli avesse perso, o comunque pareggiato, si sarebbero potute accontentare di un pareggio funzionale ad entrambe per ottenere la salvezza poi nelle ultime giornate.
Alla luce del successo di Cagni, Giovinco & company, però, al Massimino sarà partita vera e decisiva. Vediamo il perché e cerchiamo di capire come Catania e Reggina potranno raggiungere la salvezza.
SITUAZIONE CATANIA / SALVEZZA : Il Catania (35 punti in classifica) ha assolutamente bisogno dei tre punti contro la Reggina che proietterebbero la squadra Etnea a 38 con una salvezza virtuale raggiunta. La penultima giornata prevede Juventus–Catania che è una gara proibitiva per la squadra di Zenga, poiché la Juventus indemoniata in questo periodo, non lascia punti a nessuno e non è escluso che possa ancora lottare per il secondo posto se la Roma farà un passo falso a Genova con la Sampdoria domenica. E proprio dalla situazione della Roma dipenderà poi il destino del Catania che all’ultima giornata ospiterà al Massimino proprio i giallorossi di Spalletti, che non avranno velleità se il secondo posto sarà assicurato. Ma se la Roma sarà ancora in lotta per qualcosa, si farà davvero dura per il Catania che quindi non può fare calcoli e deve assolutamente battere la Reggina per salvarsi.
SITUAZIONE REGGINA / SALVEZZA: Per capire cosa la Reggina dovrà portare a casa dal Massimino per essere soddisfatta, bisognerà guardare i risultati di Parma-Genoa, Torino-Napoli e soprattutto Empoli-Udinese. Dando per certe le vittorie delle prime due squadre (Parma e Torino), dipenderà dall’Empoli il destino salvezza della Reggina e proprio i toscani decideranno se quest’anno ci si salva a 38 o a 39 punti.
Il Livorno, infatti, difficilmente riuscirà a vincere tutte le partite (e in caso lo facesse, vorrebbe dire che Torino ed Empoli sarebbero seriamente inguaiati) e il Parma, che bene che vada porterà a casa 6 punti, (le due vittorie casalinghe con Genoa e Inter all’ultima giornata, sempre che l’Inter vada a Parma a fare una scampagnata il 18 maggio!) vista la difficilissima trasferta di Firenze, e non supererà quota 37.
La Reggina, per salvarsi, deve fare 5 o 6 punti: 3 assolutamente in casa contro l’Empoli, e altri due (uno a Catania, uno a Cagliari) se l’Empoli non vincesse con l’Udinese domenica.
Se così non fosse, allora la Reggina sarebbe costretta a dover fare 6 punti per salvarsi, ed il pareggio di Catania diventerebbe completamente inutile, avrebbe lo stesso valore di una sconfitta, e poi, dopo una non facile vittoria contro l’Empoli, bisognerebbe andare a vincere a Cagliari.
Certo è che dopo le partite di questa terz’ultima giornata la situazione sarà molto più chiara in coda al gruppo e, anche se non si saprà chi si salverà, potremo sapere almeno due delle tre squadre che andranno in serie B.