Terremoto Acr: il Ds Ciccio La Rosa rassegna le dimissioni. La società valuterà se accettarle

Terremoto Acr: il Ds Ciccio La Rosa rassegna le dimissioni. La società valuterà se accettarle

Terremoto Acr: il Ds Ciccio La Rosa rassegna le dimissioni. La società valuterà se accettarle

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lunedì 05 Dicembre 2011 - 01:31

Dopo il ko pesante contro la Battipagliese, il responsabile del settore tecnico annuncia l'addio all'incarico. Intanto si attente una svolta societaria. Coppola: niente alibi, ma alcuni compagni sono influenzati dall'incertezza

La sconfitta contro la Battipagliese ha generato un vero e proprio terremoto in casa Acr Messina. Il 4-1 subito contro una formazione in difficoltà, travolta da una crisi societaria più forte di quella che soffia sullo Stretto, ha gettato nello sconforto i tifosi e suscitato reazioni anche all’interno del club giallorosso. «La società comunica d’aver ricevuto, a conclusione della partita Battipagliese-Messina, le dimissioni del direttore sportivo Ciccio La Rosa. L’Acr Messina si riserva di valutarle nelle prossime ore, nel corso di un incontro tra i soci». Con queste poche parole è stata comunicata la decisione del Ds peloritano, pronto a lasciare l’incarico.

Quello di La Rosa è chiaramente un gesto estremo, forse anche un modo per far capire a tutti che qualcosa deve accadere. La cattiva prestazione in terra campana è stata interpretata in maniera ben precisa da Carmine Coppola. Il capitano del Messina, pur sottolineando che la squadra non è alla ricerca di attenuanti, ha evidenziato che il gruppo non è tranquillo e soffre la mancanza di certezze dal punto di vista societario. E’ vero, non può essere un alibi, ma è anche vero che serve una scossa, nuova linfa al progetto avviato questa estate. Le fratture tra gli attuali soci, le tante dichiarazioni non proprio rassicuranti, il mancato ingresso di forze fresche nonostante i diversi interessamenti: tutti fattori che evidentemente, secondo quanto riferisce chi vive lo spogliatoio, influiscono sul morale e sul rendimento dei calciatori.

«Ci sarà un Consiglio d’Amministrazione nel quale si prenderanno delle decisioni e speriamo che accada ciò che auspichiamo da mesi, ossia l’ingresso di forze fresche in società», ha commentato Lello Manfredi. Nemmeno il presidente si attendeva ciò che in Campania è successo. L’episodio del rigore ha spianato la strada ai padroni di casa, ma la reazione è stata davvero sconfortante. Manfredi ha evidenziato i limiti di una rosa che che pur essendo tecnicamente superiore a tutte le altre, non riesce ad imporsi caratterialmente. E qui torniamo al discorso precedente, ciò la poca fiducia nella proprietà che incide anche sulle prestazioni. Fattore che porta all’impotenza dello staff tecnico. Ecco perché, probabilmente, la decisione di La Rosa. Decisione che, qualora dovesse essere accettata, sancirebbe il fallimento di un progetto tecnico e aprirebbe le porte ad una possibili mini-rivoluzione nel mercato di riparazione. Anche perché, vista l’esigenza di ridurre il budget di spesa, molti big potrebbero essere “tagliati”. Nelle prossime ore se ne saprà di più. Intanto giovedì si gioca ancora: al San Filippo arriva il S. Antonio Abate. Bisognerà ricaricare le batterie in fretta e tornare a fare punti, in questo momento senza pensare a promozione o salvezza. E’ il momento di non mollare.

3 commenti

  1. bonanno giuseppe 5 Dicembre 2011 08:49

    dopo i FRANZA, un saccu e na sporta di affaristi, dilettanti e chi piu ne ha piu ne metta. Povera e Gloriosa ACR andatevene a casa compresi i Club anchre loro hanno affossato il Messina e lo hanno allontanato da calcio a che conta.

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  2. rossetti mariano 5 Dicembre 2011 09:03

    Cambiano i nomi delle squadre, cambiano i personaggi interessati, ma quello che non cambia è il risultato finale: chiacchiere, palle sparate a destra ed a manca, risultati umilianti e preannunciate retrocessioni.
    O è un fatto di DNA (quello messinese deve essere particolarmente deficitario) o è l’aria dello Stretto.
    In un caso o nell’altro, il calcio bisogna lasciarlo fare a chi ne è capace: contano i fatti e non le chiacchere.
    Fosse per queste ultime, le squadre di calcio messinesi sarebbero campioni del mondo vita natural durante.
    Si prendano gli esempi di Palermo, Catania e Raggio Calabria.
    La serietà non alberga a capo Peloro.

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  3. Mancano i veri quattrini, solo con quelli si possono fare i programmi…. ed i veri quattrini non verranno mai investiti in una squadra e in una città che non ha in serbo nessun progetto di riqualificazione …. Il Catania ed il Palermo hanno raccolto fondi per i paesi colpiti dall’alluvione…. noi purtroppo non abbiamo neanche la forza di aiutare noi stessi…. Che Dio ci aiuti….

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