La notizia attesa da un’intera estate è arrivata ufficialmente ieri: la squadra che porta il nome di Messina ripartirà dalla quinta serie. Il club sarà ancora l’Fc dei Franza, anche se la fetta più grossa della tifoseria continua a non voler accettare più il sodalizio che dalla B è scivolato per una precisa scelta dritto dritto in B, insieme ai sogni e alle ambizioni di una piazza calorosa e passionale.
In questo momento dunque dovrebbero essere davvero pochi coloro decisi a seguire -le gesta- della formazione iscritta dagli armatori in serie D, anche se nei forum sono cominciate le scaramucce con sostenitori di squadre che parteciperanno all’Interregionale e che non affrontavano i colori giallorossi da parecchio tempo, come quelli del Siracusa. Una minoranza aspetterà prima di capire che tipo di rosa verrà messa in piedi e sopratutto se ci sono speranze concrete che qualche imprenditore in quest’anno possa subentrare. Un’altrettanto piccola parte ha deciso che seguirà comunque questo Messina, proprio perché -porta- esclusivamente il nome della città. Alcuni addirittura hanno parlato solo di trasferte, per non supportare economicamente -l’odiata famiglia-.
I club organizzati invece al momento sembrano restare in stand by. Esiste la concreta possibilità che possano sciogliersi, ma è anche possibile che alla fine si riuniscano sotto la bandiera del Camaro. La società del presidente Benito Chiofalo ha da poco annunciato che è pronta a cambiare colori sociali passando dal gialloblù al giallorosso e in caso di promozione potrebbe anche cambiare denominazione.
Il team però combatte da anni con un problema logistico legato allo stadio. Il Marullo potrebbe essere ancora inagibile e quindi non accessibile alla tifoseria, mentre per il Celeste, bisognerà attendere il confronto-scontro tra il Football club e il Comune.
Ma i gruppi potrebbero anche decidere di fermarsi un anno o anche più, in attesa che le cose cambino. Questa decisione l’ha già presa una parte della vecchia guardia del Celeste, quella composta da sei-sette mila fissi che oggi dopo aver dato per anni, hanno perso totalmente la fiducia e vogliono vedere fatti prima di tornare in un impianto sportivo.
La cosa certa è che si ripartirà, dalla D o dall’Eccellenza, da quei campi dai quali proveniva questo Fc prima di scalare tutte le categorie fino alla serie A. E’ ovvio che la delusione è tanta, ma molti sono già pronti a ripartire, a calcare quei terreni, a riempire quelle tribune, a far sentire alle tifoserie ospiti che scende il campo il Messina, la squadra da battere. La squadra che però, in questo momento, è come se non ci fosse. La curva sud, i veri tifosi, aspettano che possa tornare a rivivere quel sogno, anche se dal basso, vogliono continuare a manifestare l’appartenenza ai propri colori, ma purtroppo non ce la fanno a ripartire con chi ha umiliato l’ultimo vero orgoglio della città.
E’ vero in questa martoriata porzione di Sicilia i problemi sono tanti. Ma ricominciare dal calcio potrebbe significare anche regalare un sorriso lungo due ore la domenica, dedicato a chi soffre tutta la settimana. Perché un coro urlato a squarciagola unisce tutti, dall’imprenditore miliardario al disoccupato.