Alcuni di loro hanno chiesto la messa alla prova, altri saranno giudicati col rito abbreviato. Mente la Polizia ha già identificato altri ultras.
Si divide in due l’udienza per i tifosi del Messina fermati subito dopo il derby con la Reggina, a fine maggio scorso, per i disordini post partita e i tafferugli con la Polizia.
Oggi si è aperto il processo per direttissima e i difensori di otto ultras, quelli che hanno la fedina immacolata, hanno chiesto per i loro assistiti la messa alla prova.
Assistiti dagli avvocati Andrea Torre, Massimo Rizzo, Salvatore Stroscio e Antonello Scordo, torneranno davanti al giudice il prossimo 23 giugno per la decisione.
Processo il 13 luglio, invece, davanti ad un giudice diversivo, per gli altri quattro supporter che hanno scelto il rito abbreviato, in pratica quelli che erano già noti alla giustizia.
Per tutti i difensori hanno chiesto la revoca dell’obbligo di firma, cui sono sottoposti dallo scorso 1 giugno, quando il giudice gli ha concesso la revoca dei domiciliari.
Intanto l’attività della Polizia prosegue e sembra probabile che oltre alle 12 persone fermate subito dopo la partirà – tra loro un minorenne – ed oltre ai tre identificati successivamente grazie ai filmati delle telecamere, gli agenti identifichino e denuncino altri soggetti che hanno partecipato agli scontri durante i quali è rimasto ferito un agente.
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