Calenda torna a Messina: due anni fa le critiche a Cateno De Luca e al ponte

Calenda torna a Messina: due anni fa le critiche a Cateno De Luca e al ponte

Giuseppe Fontana

Calenda torna a Messina: due anni fa le critiche a Cateno De Luca e al ponte

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sabato 20 Aprile 2024 - 07:01

Con le Europee sempre più vicine, il leader di Azione è in Sicilia per presentare il suo libro "Il Patto"

MESSINA – A poco più di due anni dall’ultima volta, l’ex ministro Carlo Calenda, oggi leader di Azione, torna a Messina, dove presenterà il libro “Il Patto” al Teatro di Cristo Re, alle 11 di sabato 20 aprile, strizzando l’occhio alle Europee. Due anni fa, invece, era stato alla sala “Fasola” per presentare il manifesto del suo partito e aveva lanciato un attacco al dimissionario Cateno De Luca, oltre che ai politici sicilani rei di “lasciare i Comuni puntando alla Regione”. Parlando di politica ha poi dichiarato che Azione non è “né Miccichè né Cuffaro”.

L’attacco a De Luca

Ma è stato contro l’ex sindaco il passaggio chiave di quell’incontro: “La politica non è quella del vostro sindaco, che urlava e faceva il giro d’Italia con le sue dirette. C’è una grande domanda di cabaret ma non c’entra con la politica. La politica ha una sua solennità, è ciò che la gente guarda perché trasmette dei valori, non può trasmettere solo disvalori perché se no diventa un giochino di società come il Grande Fratello. Mandi a casa tutti e ti ritrovi senza niente. Cosa diverte del vecchio sindaco, il fatto che fosse sulle tv nazionali a fare il buffone? Le cose buone fatte scompaiono per questo atteggiamento”.

E quello al ponte

In quell’occasione Calenda ha anche attaccato il ponte sullo Stretto, spiegando che “questa è una città che non so da quanti anni è ostaggio solo della discussione sul Ponte. Ma non è che non si può discutere di altro. Ad esempio c’è una disoccupazione giovanile al 58 per cento, tra le più alte d’Italia. Va strutturato un piano industriale per questa città, che dica come vuole essere e come ci si arriva. Dopo di che si va dai cittadini. Io sono per tre quarti napoletano e per un quarto siciliano, prendiamoci la responsabilità anche di quelli che abbiamo votato”.

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