Per l'incarico di commissario di Palazzo dei Leoni dopo l'abolizione della Provincia il governatore Crocetta sta pensando all'attuale commissario di Palazzo Zanca, Luigi Croce. Per lui si profilerebbe un cambio di Palazzo. Intanto è rientrato il ragioniere generale Calabrò che ha firmato il patto di stabilità
Con la pubblicazione della legge regionale sulla Gazzetta ufficiale, avvenuta oggi, il de profundis sulle Province è definitivo. Entro sei mesi sarà varata la riforma che prevede la realizzazione dei Liberi consorzi tra Comuni (prevista dallo Statuto siciliano). Nel frattempo a metà giugno, contemporaneamente alle elezioni che corrispondono al fine mandato per gli attuali inquilini di Palazzo dei Leoni, Crocetta manderà i commissari a dirigere i Palazzi.
In quest’ottica potrebbe succedere a Croce quel che successe a Leonardi diversi anni fa, quando attraversò la strada passando dalla guida di Palazzo Zanca a quella di Palazzo dei Leoni, da sindaco a Presidente della Provincia con un famoso scambio di Palazzi che fece rumore in tutta Italia. In questo caso è diverso: a pensare all’attuale commissario di Palazzo Zanca Luigi Croce, che da giugno sarà “disoccupato” è il governatore Crocetta, che vuol inviare nelle singole Province commissari di qualità e prestigio, nonché competenza. Chi, quindi, secondo il Crocetta-pensiero meglio dell’attuale commissario Croce, che ha pilotato una nave in tempesta e sotto i bombardamenti, per la guida di Palazzo dei Leoni? In fondo per l’ex procuratore capo si tratterebbe solo di cambiare Palazzo e di andare, cosa non da poco, in uno posto che ha le casse di gran lunga in condizioni meno disperate di quelle del Comune. Pare che Crocetta ci stia pensando seriamente anche perché vorrebbe inviare in tutte le nove Province ex magistrati. L’alternativa per Palazzo dei Leoni, mentre sul tavolo del governatore arrivano decine di curricula, è un funzionario regionale. Diversi i nomi sul taccuino, dall’ex ragionerie regionale della Sicilia Vincenzo Emanuele a Giovanni Rovigo. Si è fatto anche il nome di Roberto Cerreti, ma non sembra assolutamente intenzionato ad accettare. L’ipotesi quindi di un cambio di Palazzo per il commissario Croce, che non potrebbe neanche andare in ferie perché i commissariamenti scatteranno a metà giugno, si fa strada con sempre maggiore probabilità. Certo, bisognerà capire cosa risponderà l’interessato al momento della proposta.
Intanto restando a Palazzo dei Leoni c’è una novità sul fronte patto di stabilità. Il ragioniere generale Antonio Calabrò è tornato oggi (sarebbe dovuto rientrare il 2 aprile) ed ha firmato la documentazione relativa al mantenimento del patto di stabilità da parte dell’Ente. Si è messa così la parola fine sul giallo dei giorni scorsi con un incarico che passava da un tavolo all’altro senza che nessuno volesse svolgerlo. L’ultimo in ordine di tempo, il catanese Angelo Scandura, dopo aver partecipato alla selezione ed averla vinta, ha declinato e l’incarico gli è stato revocato. Così, nell’ultimo giorno utile per evitare il peggio Calabrò è rientrato, apponendo la firma alla documentazione.
Rosaria Brancato
sarebbe come mettere un piede in una vasca di piranha…
I soddi chiamunu i soddi! Cù pisca cù l’amu d’oru, pigghia sempri!
Il povero “disoccupato” avrà un nuovo incarico per arrotondare la magra pensione. Che bello appartenere a questa tipologia di personaggi: viene riciclata continuamente e non rischia mai di restare senza un’occupazione, manco a 100 anni!
noooooooo!!! ancora croce a messina cunzumati semu !!
come sempre interessi privati su gestioni comuni… tra “Croci e Crocette” è finita come al gioco della battaglia navale: affondiamo a più non posso…