Confartigianato, Confcommercio, Claai e Sada-Casa temono che l'impasse sia destinata a durare ancora se è vero che è prossima la proroga dell’attuale commissario ad acta
Il presidente di Fapi, Gino Sciotto ha invocato la ‘politica del cambiamento’ e ha annunciato il ritiro della sua associazione dalla futura gestione degli Enti camerali siciliani. “Auspichiamo che tale gesto possa fungere da monito per tutti e, soprattutto, per quanti fino ad oggi hanno congelato il governo democratico della Camera di Commercio di Messina, nonostante ben quattro sentenze dei Tribunali amministrativi disponessero l’insediamento del Consiglio camerale". Lo affermano i presidenti provinciali delle associazioni datoriali Confartigianato, Confcommercio, Claai e Sada-Casa.
"E’ innegabile, allo stesso tempo – proseguono -, che tale impasse, sia destinata a durare ancora se è vero che è prossima la proroga dell’attuale commissario ad acta. Tale prospettiva non è certamente funzionale allo sviluppo economico della città metropolitana. Ma l’aspetto che ci sta a cuore, è che continua ad essere negata la rappresentanza delle associazioni datoriali. Inoltre, occorre ricordare che la Camera di Commercio di Messina ha conservato la propria autonomia territoriale, grazie alla resistenza dei piccoli imprenditori. Alla luce di ciò, confidiamo che l’impasse possa essere sbloccata dal governo regionale con lo stesso vigore e la medesima celerità con la quale ha resistito alle sentenze dei Tribunali che si erano espressi per un Consiglio camerale che rispecchiava la reale rappresentanza delle imprese dell'allora provincia, oggi città metropolitana. I firmatari del presente documento auspicano, pertanto, che il prossimo governo della Camera di Commercio possa realizzarsi attraverso un processo delle larghe intese. Tale percorso di normalizzazione, ormai non più differibile, si potrà ottenere solo mediante una pacificazione che coinvolga tutte le associazioni, al fine di restituire una governace largamente rappresentativa, nel solco della tradizione. Indispensabile, quindi, un passo indietro da parte di tutte le associazioni datoriali per favorire un allineamento politico-rappresentativo dell’Ente. Ci auguriamo, pertanto, che possa essere instaurato un percorso di legalità, che funga da garanzia per tutti. Precisiamo altresì che di tale documento sono stati informati i vertici nazionali delle rispettive associazioni”.