Ormeggiata alla banchina Marconi, l'unità navale sarà disponibile domani per le visite a bordo
La “Magnaghi”, nave idrografica d’altura della Marina Militare, si trova da ieri ormeggiata presso la banchina Marconi del porto di Messina dove si fermerà fino a domani sera per l’imbarco di quattro ricercatori dell’INGV e di alcune attrezzature oceanografiche per l’attività di ricerca e investigazione.
Il personale si affiancherà ai 10 specialisti idrografi dell’unità, comandata dal CF Lorenzo Dialti, per dare il via nei prossimi giorni alla Campagna di ricerca “Vavilov”, attività oceanografica congiunta in Tirreno meridionale.
La nave sta già sta svolgendo dal giugno scorso un’intensa attività di rilievi idro-oceanografici costieri e d’altura, nell’ambito della Campagna Idrografica 2011, per la raccolta dei dati dei fondali e ambientali, come anche geodetici e topografici a terra, con i quali procedere all’aggiornamento della cartografia nautica, delle pubblicazioni nautiche, e data base oceanografici.
In tal senso il progetto congiunto “Vavilov” nasce dall’estremo interesse ed attenzioni posti negli ultimi anni verso i vulcani sottomarini del Mare Tirreno: nato oltre quattro milioni di anni fa, il vulcano sottomarino Vavilov, i cui primi studi risalgono al 1950, fa parte insieme al limitrofo vulcano Marsili del cosiddetto Arco Eoliano.
Esteso su un’area di 33 Km di lunghezza per 17 Km di larghezza, il vulcano è caratterizzato da un basamento a crosta oceanica di spessore ridotto, caratteristica che lo rende assieme al vulcano Magnaghi e Marsili, tra i più insidiosi del Mar Tirreno. Sono difatti note ai ricercatori le condizioni d’instabilità dei pendii del vulcano, che si eleva da un fondale di circa 3000 metri fino a raggiungere quote di 800 metri sotto il livello del mare.
L’attività, concretizzata grazie alla costante e proficua partecipazione della Marina e dell’Istituto Idrografico in ambito CONAGEM (Coordinamento Nazionale Geofisica Marina), risulta di particolare interesse scientifico in quanto un eventuale crollo della parete vulcanica, così come eventuali attività eruttive, comporterebbero il sollevarsi di significative masse d’acqua provocando maremoti che potrebbero interessare le coste tirreniche.
La nave “Magnaghi”, il cui motto è Nauta pro Nautis, sin dal 1975 ha apportato un fondamentale contributo alla Forza Armata e alla comunità scientifica nazionale ed internazionale nel campo delle ricerche in mare, per la raccolta dei dati idro-oceanografici ai fini ambientali e per la sicurezza della navigazione; lunga 82 metri, con un equipaggio di circa 100 effettivi a bordo, è dotata di molti tra i più sofisticati sistemi idrografici e tra i più moderni e precisi sistemi di posizionamento satellitare; la centrale operativa idrografica ed il laboratorio idrologico sono dotati di workstation di ultima generazione per l’elaborazione e valorizzazione dei dati idro-oceanografici.
In occasione della visita a Messina, così come diffuso dall’ufficio Pubblica informazione di Marisicilia, l’unità navale sarà disponibile per visite a bordo domani dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00.