Via Nicaragua, l’amministrazione è pronta ad usare il pugno di ferro per farla tornare ad essere di tutti

Via Nicaragua, l’amministrazione è pronta ad usare il pugno di ferro per farla tornare ad essere di tutti

Danila La Torre

Via Nicaragua, l’amministrazione è pronta ad usare il pugno di ferro per farla tornare ad essere di tutti

Tag:

mercoledì 05 Febbraio 2014 - 16:02

L’assessore De Cola ci tiene a precisare che il Comune ha giocato un ruolo di primo piano nella vicenda, sottolineando che all’ordinanza di demolizione delle opere si è arrivati nonostante una sentenza a favore della famiglia responsabile di aver trasformato una strada pubblica in un giardino privato

Per porre definitivamente fine all’abuso perpetrato in via Nicaragua, l’amministrazione Accorinti è pronta ad usare il pugno di ferro e a far eseguire l’ordinanza di demolizione dei due cancelli con cui è stata indebitamente chiusa un pezzo di strada. «Credo che li rimuoveranno autonomamente, ma se così non fosse provvederemo noi a toglierli». Il tono pacato e lo stile “english” dell’assessore Sergio De Cola non offuscano minimamente la fermezza delle sue parole, dalle quali trapela con evidenza la voglia di andare fino in fondo ad una storia che è finita anche sotto i riflettori de “Le Iene” e all’attenzione del pubblico nazionale (vedi correlati).

E se la trasmissione di Mediaset ha avuto un suo peso, soprattutto mediatico, per la risoluzione del caso – così come l’ha avuto anche la Prefettura, che ha dato un input ben preciso al sindaco Renato Accorinti – non meno importante è stato il ruolo svolto dal Comune , grazie all’accelerazione impressa proprio da Accorinti e da De Cola. Anche a dispetto di una sentenza che dava ragione alla famiglia responsabile di aver trasformato un tratto di via Nicaragua in un giardino privato.

Nel 16 aprile 2013, il giudice Francesco Capone decideva infatti che «dalla documentazione prodotta dalla difesa ed acquisita agli atti del dibattimento, relativa al contratto d’acquisto dell’immobile … risulta pacificamente accertato che nessuna occupazione di suolo pubblico stata posta in essere… poiché l’installazione di n.5 fioriere antistante la sua abitazione ricade su suolo privato».

Sino al momento sentenza, la famiglia in questione si “era limitata” ad ornare la strada pubblica – di fatto delimitandola a proprio uso e consumo – con vasi e piante, ma fu proprio il pronunciamento del giudice a dare il là ad una chiusura totale della strada con la messa in opera dei due cancelli. La rabbia dei residenti della zona non tardò ad esplodere ed al loro fianco si schierò immediatamente il Consiglio della V Circoscrizione, che ha combattuto insieme agli abitanti la battaglia per il ripristino della legalità.

Nonostante le sanzioni della Polizia Municipale, i proprietari dell’immobile hanno continuato imperterriti a mantenere i due cancelli, convinti di esercitare un loro diritto. Poi ,sono arrivate le Iene e la nota della Prefettura. Ma se si è giunti all’ordinanza di demolizione è anche merito del Comune. «Non mi interessa prendermi meriti – spiega De Cola –ma anche quando sono arrivate “Le Iene” avevamo già cominciato ad occuparci della questione, grazie anche al lavoro svolto da Roberto Bicchieri», vale a dire il coordinatore dell’UOC che ha firmato l’ordinanza di demolizione insieme al Dirigente del Dipartimento Attività Edilizie e Repressione Abusivismo, Antonella Cutroneo.

Adesso che il cerchio si è chiuso, si attende “solo” che i cancelli vengano definitivamente rimossi e che gli abitanti di quel quartiere e non solo loro possano finalmente tornare a “calpestare” via Nicaragua. Che è una strada pubblica e non privata. (Danila La Torre)

10 commenti

  1. Finalmente, sradicateli quei cancelli, ricordo l’arroganza della signora durante l’intervento delle iene, come si dice a messina cosa uno ma pigghia a tumpulati!

    0
    0
  2. Ma con un intervento alla Montessori, tipo Buldozer e via, non facciamo prima?

    0
    0
  3. E SAREBBE PURE ORA!!!!
    VEDIAMO QUANTO ANCORA SI DOVRA’ ASPETTARE PRIMA DI VEDERE CESSARE UN ABUSO INDEGNO.

    0
    0
  4. Però è bello vedere come in questi casi ci sia la continuità territoriale…da nord a sud..dove non posso le autorità (che a volte hanno le mani legate) può una trasmissione televisiva.

    0
    0
  5. Legalità chissà perché ora arriverà…legalità nel passato era banalità.. legalità è un bicchiere di vino con un panino (vegetariano) lallalà

    0
    0
  6. anche il metodo Pestalozzi sarebbe utile

    0
    0
  7. Indubbiamente i cancelli,se abusivi,vanno rimossi.
    Ma come la mettiamo con i palazzi costruiti negli ultimi 8/10anni sulle colline “con vista” e con quelli ancora in costruzione in nome della “città verticale” ,eretti con l’utilizzo del silenzio assenso?
    Usiamo il pugno di ferro coi poveracci soltanto,o la legge e’ uguale per tutti?

    0
    0
  8. che ne dite di rimuovere tutti i cancelli che vanno da mortelle fino a acqualadrone ,dove si sono fatte le spiaggette private?

    0
    0
  9. i soprusi vanno combattuti …e questo lo è!

    0
    0
  10. La prepotenza di questa categoria di persone, va combattuta e sconfitta senza alcun timore. Le resistenze fin qui adottate, possono avere la loro fine con il contributo di tutti i cittadini, non appena si accorgono dell’illecito, rivolgendosi alle istituzioni che porranno fine sanzionando i responsabili.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007