Solo un medico scagionato, secondo l'Accusa, alla fine del processo per il caso di Lavinia Marano, morta poche ore dopo aver dato alla luce Francesco
MESSINA – Va verso la sentenza il processo per la morte di Lavinia Marano, la nota cantante morta a 44 anni poche ore dopo aver dato alla luce il primo figlio, al Policlinico, nel 2016. Il dibattimento è alla fine e l’Accusa, rappresentata dal pubblico ministero Maria Teresa Arena, ha chiesto la condanna a 2 anni per omicidio colposo per tutti i medici imputati. Unica assoluzione, quella sollecitata per il professor D’Anna, secondo il magistrato scagionato dal dibattimento.
La storia di Lavinia, quella drammatica giornata di fine settembre, è stata ripercorsa poi in aula dagli interventi dei legali dei familiari di Lavinia, gli avvocati Giovanni Caroè, Carola Flick, Nunzio Rosso e Franco Rosso.
Lavinia Marano aveva dato alla luce Francesco alla fine di una giornata durante la quale tutto era andato liscio. Il piccolo stava bene e anche per la mamma all’inizio sembrava essere andato tutto bene, anche se, pur avendo scelto il parto naturale, ha dovuto optare per il cesareo. In nottata i malori, poi l’ultimo respiro in Rianimazione, all’alba della mattina dopo.
E’ poi intervenuto l’avvocato Carmelo Scillia per il Policlinico, citato come responsabile civile, e l’avvocato Francesco Rizzo per uno dei medici imputati. Gli altri difensori discuteranno il 25 novembre prossimo, poi i giudici del Tribunale potranno ritirarsi in camera di consiglio per la sentenza.
Pena irrisoria dopo la morte di una giovane donna. È solo un’ingiustizia.
I nomi dei medici devono essere pubblici sempre .
Non capisco perché alcune volte i nomi sono pubblicati e altre volte no.