Cantieri della cultura: 103 milioni ma alla Sicilia zero euro. Su 11 progetti 10 al Nord

Cantieri della cultura: 103 milioni ma alla Sicilia zero euro. Su 11 progetti 10 al Nord

Rosaria Brancato

Cantieri della cultura: 103 milioni ma alla Sicilia zero euro. Su 11 progetti 10 al Nord

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giovedì 20 Agosto 2020 - 07:33

Sono 11 i progetti finanziati per i cantieri della cultura. Solo uno è al sud, il Museo di Sibari.

Zero euro per la Sicilia e solo 3 milioni sui 103 complessivi destinato ad un progetto del Sud. A dispetto delle premesse è questo l’amara lettura dell’elenco dei Cantieri della cultura che il Ministro per i beni culturali Dario Franceschini ha annunciato nei giorni scorsi.

103 milioni per 11 progetti

Il Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal Ministero per oltre 103 milioni di euro prevede investimenti in 11 progetti ed ha ricevuto  il parere favorevole della conferenza unificata Stato-Regioni dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali. Purtroppo però, così come i cantieri per le grandi opere, anche quelli culturali a quanto pare si fermano a metà strada e non toccano il Sud, men che mai la Sicilia. Unico progetto ad essere finanziato è il Parco e museo archeologico di Sibari.  

I cantieri si fermano a metà strada

Undici interventi che contribuiscono alla nascita di nuove realtà culturali e al consolidamento di altre- ha dichiarato il ministro Franceschini– Sono progetti e cantieri diffusi su tutto il territorio nazionale che vanno a migliorare la bellezza delle città italiane e a sostenere lo sviluppo dell’economia e del turismo del nostro Paese. La cultura e il turismo sono un binomio inscindibile”. In realtà non sono diffusi su tutto il territorio nazionale, dal momento che riguardano il Nord. ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini presentando gli undici progetti. Ecco l’elenco degli 11 progetti finanziati pubblicato nel sito del Ministero.

Al Sud un solo progetto finanziato

1-Parco e Museo archeologico di Sibari – Il finanziamento pari a 3 milioni di euro completa gli interventi attuati con altre linee di programmazione e rilancia questo importante sito che vede la luce nel 720 a.C. con la fondazione della colonia achea di Sibari e definitivamente abbandonato nel VII secolo;

Rimini: 1 milione e mezzo

2-Museo d’Arte contemporanea di Rimini* – Al Comune di Rimini sono assegnati 1,5 milioni di euro per la nascita del museo Part (Palazzi dell’Arte di Rimini), che ospiterà la collezione d’arte contemporanea di S. Patrignano. Il progetto s’inserisce in una riqualificazione culturale dell’intera città che ha visto la riapertura del Cinema Fulgor e la creazione del Museo Fellini. Il Part riqualifica inoltre due edifici storici nel cuore della città: il duecentesco Palazzo dell’Arengo e il trecentesco Palazzo del Podestà. 

Roma: 16 milioni

3-Archivio di Stato di Roma – Con il finanziamento di 16 milioni di euro, gli ex magazzini dell’aeronautica Militare vengono interamente riqualificati per ospitare i depositi dell’archivio di Stato di Roma. Le dimensioni della struttura permetteranno un utilizzo differenziato dell’edificio che sarà dotato di sale lettura, aule studio, spazi espositivi ma anche di attività ricreative;

Mantova: 5 milioni

4-Parco di Palazzo Te, Mantova – L’intervento di 5 milioni di euro ha lo scopo di riqualificare il parco che copre l’area compresa tra Palazzo Te e lo stadio cittadino di Mantova. L’obiettivo è quello di realizzare una grande arena verde per la vita quotidiana dei cittadini, per le famiglie, per gli sportivi, per le scuole e per le iniziative culturali. Si tratta di un grande parco urbano sul modello delle principali città europee.

Roma: altri 35 milioni

5-Palazzo Silvestri Rivaldi a Roma – L’imponente edificio rinascimentale sorge di fronte alla Basilica di Massenzio, su ciò che rimane dell’antica Velia, e versa da molti anni in stato di abbandono. L’intervento di oltre 35 milioni di euro permetterà di restaurarlo e restituirlo alla città. Il palazzo si prepara così ad ospitare la Scuola di alta formazione del MiBACT;

Genova: 3 milioni

6-Casa dei Cantautori Liguri, Genova – Con una dotazione di 3 milioni di euro proseguono i lavori di sistemazione dell’Abbazia di San Giuliano a Genova, il nuovo polo culturale dedicato alla musica dei grandi autori liguri della canzone italiana.

Firenze: 12 milioni

7-Loggia Isozaki a Firenze – Il progetto degli architetti Arata Isozaki e Andrea Maffei ha vinto il concorso internazionale di design nel 1999 con lo scopo di ampliare lo spazio espositivo della Galleria degli Uffizi, una grande uscita monumentale moderna inserita tra gli edifici antichi. Il progetto è stato concepito come una grande loggia in acciaio e pietra da contrapporre alla Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. L’intervento di 12 milioni di euro ne finanzierà la realizzazione.

Lodi: 1 milione e 100 mila

8-Parco Archeologico di Laus Pompeia a Lodi – Il finanziamento di 1,1 milioni di euro ha l’obiettivo di realizzare un nuovo Parco Archeologico nel comune di Lodi Vecchio. L’area interessata è di circa 16.000 mq, già caratterizzata dalla presenza degli scavi archeologici della Basilica e dal Museo archeologico dell’antica Laus Pompeia. L’intervento mira alla riqualificazione della zona urbana.

Brescia: 2 milioni

9-Complesso denominato “Cà del Dutùr” a Monte Isola (BS) – Si tratta di un’importante dimora signorile a pianta quadrangolare edificata nel XVIII secolo posta al centro di un nucleo agricolo collinare nelle vicinanze del castello quattrocentesco di Monte Isola. Il progetto, finanziato con 2 milioni di euro, è mirato a rendere lo storico edificio un centro culturale ed espositivo.

Firenze: altri 4 milioni e mezzo

10-Museo della Lingua Italiana, Firenze – Nasce con un finanziamento di 4,5 milioni di euro il Museo della Lingua italiana che trova la sua naturale collocazione nel capoluogo toscano, nella città dove dal 1583 ha sede l’Accademia della Crusca, la più antica Accademia linguistica del mondo. Quello di creare un museo della lingua è un’idea proposta da tanti importanti italianisti e non è stata più abbandonata da quando fu inaugurata, nel 2003, la grande mostra sulla lingua italiana agli Uffizi a Firenze. Questo progetto sarà realizzato alla vigilia delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante.

Venezia: 20 milioni

11-Arsenale di Venezia – L’Arsenale è stato il più grande centro di produzione durante l’era preindustriale, un enorme complesso di cantieri dove venivano costruite le flotte della Serenissima. Dal 1980 l’Arsenale è diventato un sito espositivo della Biennale in occasione della prima Mostra Internazionale di Architettura. In seguito, gli stessi spazi sono stati utilizzati durante le mostre d’arte per la sezione Open. Dal 1999 è stato implementato un programma per la valorizzazione dell’area, che ha permesso di aprire al pubblico, tra gli altri luoghi: il Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo Arsenale, il Giardino delle Vergini e la Sale d’Armi. L’intervento di 20 milioni di euro mira all’ampliamento della Biennale di Venezia.

4 commenti

  1. Certo che ci sono zero euro per la Sicilia visto che, per statuto, la Sicilia ha la competenza esclusiva sui beni culturali. Evviva l’autonomia.

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  2. Se così fosse, questo dovrebbe bastare per mandare a casa a chi non ha fatto o saputo fare il proprio dovere per aggiudicarsi queste somme. La prossima notizia giornalistica dovrebbe essere l’elenco dei dimissionari ed estromessi dalle amministrazioni pubbliche coinvolte. Troppi “dovrebbe”, vero?

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  3. Il titolo non corrisponde alla realtà perché non sono 10 progetti al Nord: quasi la metà sono al Centro-Sud (4 sono a Roma e Firenze e 1 a Sibari). A meno di non voler considerare Nord tutto quello che è al di sopra della Calabria ….
    Negli 11 progetti autorizzati ne leggiamo 5 che riguardano le grandi città d’arte (Roma, Firenze, Venezia) e 6 che riguardano città meno grandi. Considerata l’esiguità del numero di interventi, ci può stare che alcune Regioni siano state tagliate fuori (mancano anche Piemonte, Trentino, etc.).
    Stavolta, la marcata inclinazione antigovernativa e meridional-vittimista di Tempostretto ha preso un abbaglio.

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  4. Quindi ho ragione quando dico che bisogna votare SI al referendum,come vedete non gliene frega niente a nessuno dei parlamentari nazionali, regionali e locali

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