Dal Dpcm scompare il riferimento al potere dei sindaci per la chiusura di vie e piazze. Ed è polemica anche sulle misure a metà...
Cosa sia accaduto nella notte non si sa, ma tra quanto dichiarato dal premier Conte e il nuovo Dpcm ci sono differenze. Le polemiche si sono scatenate subito, soprattutto perché nel provvedimento manca il riferimento del potere ai sindaci. Per la verità non si capisce chi dovrebbe prendere la decisione di stabilire il coprifuoco in caso di situazione allarmante e in quale modo dovrebbe far rispettare l’ordinanza. Non è una lacuna di poco conto. Sin dalle prime ore del mattino quindi i sindaci hanno fatto notare le discrepanze.
De Luca bacchetta Conte
Ovviamente il sindaco di Messina non si è fatto sfuggire l’occasione per bacchettare Conte per una lacuna che comunque dovrà essere colmata a livello nazionale per evitare il caos. A chi spetta chiudere le vie o le piazze in caso di situazione a rischio? Ai sindaci come detto da Conte, ai prefetti, ai presidenti delle Regioni? Ma De Luca affonda il colpo anche sulle misure a metà, ovvero quei provvedimenti ad orari o divieti che colpiscono migliaia di piccoli imprenditori (settore ristorazione e settore eventi e ricevimenti) mantenendoli però in vita.
Una morte lenta
Non li fanno chiudere evitando così di dover dare un ristoro adeguato ma li lasciano aperti con tante di quelle limitazioni che moriranno per agonia. Una morte lentissima e senza soldi. Ed è con questi imprenditori, che frattanto hanno ricevuto cartelle esattoriali, escono da un lockdown che li ha messi in ginocchio che si schiera De Luca. “O li aiutiamo o moriranno. E non si aiutano con le promesse”. Il sindaco annuncia poi l’ordinanza per i turni nelle scuole (e negli uffici) ed invita il premier ad ascoltare la sua prossima diretta facebook….
Il video facebook
il sindaco ha ragione, è meglio fare morire i cittadini e salvare l’imprenditore ,altrimenti che stato è?
Dica lo Zampognaro seriamente come si dovrebbe agire secondo lui, una volta si bea si loda e si imbroda di fare lo sceriffo che chiude tutto, tranne ciò che lo interessa ovviamente, invitando finemente i cittadini a rustiri a casa per i loro “c…i” e poi si lamenta delle semiaperture che non inducono la morte immediata. Sarebbe bello ci fossero per tutti dei risarcimenti, ma questo personaggio come altri della stessa risma invocano denaro come se crescesse dagli alberi. Cominci a pagare gli esercizi commerciali che ancora avanzano soldi dal comune e la faccia finita col cerchiabottismo. Si decida il “Bucolico di Fiumedinisi”, invocatore dell’uso apotropaico dei genitali maschili, da che parte stare, più che altro per il suo bene. Perché noi lo abbiamo capito e non ci aspettiamo proprio nulla.
quando decide lo stato i sindaci chiedono autonomia….
quando lo stato da più flessibilità ai sindaci ….loro si lamentano!!!!!!
w l’italia!!!!!