Il sindaco di Capo d'Orlando chiede a Musumeci di riaprire bar e ristoranti nei piccoli centri dove il rischio coronavirus è minore
Riaprire bar e ristoranti nei piccoli centri, in sicurezza e almeno fino alle 18. Per salvare centinaia di attività commerciali in aree dove il rischio contagio coronavirus è più contenuto e più controllabile, dove e fino a quando i dati non saranno allarmanti.
E’ questa la richiesta che il sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì formula al Governatore siciliano Nello Musumeci, all’indomani del provvedimento che classifica la Sicilia come zona arancione.
“Sono solidale con i titolari e i gestori di ristoranti, bar e pasticcerie che forse più di tutti pagano il prezzo dell’inserimento della Sicilia nella zona arancione”dice Ingrillì. (Al link l’intervista ai commercianti orlandini).
“La chiusura totale di questi locali, sette giorni su sette, è un provvedimento oltremodo penalizzante per chi ha già subito gravissime conseguenze nel primo lockdown”. Il primo cittadino orlandino chiede al Presidente della regione Siciliana “un suo autorevole intervento presso il Governo Nazionale per rivedere almeno questo provvedimento”.
Ingrillì ha raccolto decine di segnalazioni e di sollecitazioni da parte di titolari di bar e ristoranti preoccupati dalle ultime decisioni. “Oltre alla possibilità di consentire l’asporto e la consegna a domicilio, consentire l’apertura parziale al pubblico sempre in sicurezza anche solo fino alle ore 18 sarebbe una decisione dettata dal buon senso “specialmente nei piccoli centri che non registrano situazioni allarmanti di contagio e dove la chiusura di locali pubblici non ha motivo di esistere per l’intera giornata. Mi auguro che il Presidente della Regione possa rappresentare questa esigenza al Governo ed evitare danni devastanti ad una categoria già duramente provata”.