Crisafulli ha scritto al Prefetto di Messina, al Presidente dell’Ars e all’Anas per chiedere la convocazione di un incontro urgente “con la partecipazione dei Comuni interessati allo sviluppo della riviera jonica minacciato da infrastrutture assolutamente carenti”. Anche i cittadini si stanno mobilitando e per domenica 20 settembre alle ore 10 e 30 è stata organizzata una manifestazione di protesta a Capo Alì
Dopo la pioggia del 9 settembre il Capo Alì è stato chiuso a causa del distacco di alcuni massi dalla parete rocciosa. Era già successo a febbraio scorso quando un masso aveva colpito un’auto in transito e ancora prima nel novembre del 2014, solo per citare gli ultimi due avvenimenti. Ma si potrebbe stilare una lunga lista delle volte in cui la zona è stata interdetta al traffico per frane. La pazienza dei cittadini è stata messa a dura prova e anche da parte delle amministrazioni locali si eleva un appello agli organi preposti affinché si applichi una soluzione definitiva alla problematica che non si riveli nel tempo precaria. Sino ad ora, infatti, gli interventi attuati e presentati come risolutivi non si sono rivelati efficaci e questo è un dato di fatto inconfutabile. Le reti paramassi che avrebbero dovuto contenere la montagna non sono servite allo scopo.
Si basa esattamente su queste considerazioni la nota che il sindaco di Itala Antonino Crisafulli ha inoltrato al Prefetto di Messina Stefano Trotta, al Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e all’Anas, affinché venga convocato urgentemente un incontro sulla questione “con la partecipazione dei Comuni interessati allo sviluppo della riviera ionica minacciato da infrastrutture assolutamente carenti”.
Il primo cittadino solleva diversi dubbi e chiede chiarezza “L’ultimo episodio importante, a ricordo dello scrivente, risale al novembre dello scorso anno a seguito del quale, oltre le canonica chiusura totale del transito e l’incancrenita sterile polemica, sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza con l’intervento di rocciatori i quali hanno inutilmente rischiato la vita per collocare reti che alla luce dei recenti fatti non sono servite a nulla. Dalle foto pubblicate – prosegue Crisafulli – non sembra che si sia verificato un distacco rilevante del costone roccioso, bensì di massi di piccola e media dimensione che le reti avrebbero dovuto contenere. Invece cosi non é stato ed e legittimo il dubbio sulle esecuzione a regola d’arte dell’intervento, sull’efficacia delle opere progettate e sulla loro adeguatezza alla soluzione del problema. A meno che il problema lo si voglia coltivare, piuttosto che risolvere, magari solo per mancanza delle risorse economiche necessarie. Gli interventi "risolutori", eseguiti sempre in occasione degli eventi che provocano l’emergenza e il disagio esasperato della popolazione, inducono un processo di superficialità dettato dall’urgenza, che non consente una lucida verifica dell’adeguatezza degli interventi”.
“Desidereremmo essere un po’ più consapevoli di come veniamo amministrati – conclude il primo cittadino – ottenendo copia delle relazioni ai progetti redatti negli ultimi anni ed delle soluzioni proposte, quelle attuate e quelle non attuate. Inoltre estratto dei costi sostenuti, ma questo solo per ipotizzare gli oneri da sostenere”.
Nel frattempo un gruppo di cittadini ha organizzato una manifestazione di protesta per domenica 20 settembre alle ore 10 e 30 proprio a Capo Alì: “È inammissibile – hanno dichiarato – che il problema non sia stato ancora risolto e si ripresenti costantemente. L’unica strada di collegamento esistente in tutta la Riviera Jonica deve essere riaperta subito. Lavori seri e necessari possono e devono essere fatti garantendo la viabilità”.
I manifestanti provenienti da Scaletta e Itala si incontreranno in piazza Cuppari a Itala Marina, quelli provenienti da Alì Terme e Alì si incontreranno in piazza Madre Morano.
Giusy Briguglio