Caporalato, confisca di beni tra Raccuja e Paternò

Caporalato, confisca di beni tra Raccuja e Paternò

Alessandra Serio

Caporalato, confisca di beni tra Raccuja e Paternò

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venerdì 19 Aprile 2019 - 10:20

Rosario Di Perna era coinvolto nell'operazione Slave perché sfruttava lavoratori romeni. Sotto chiave dalla Dia beni per 10 mln

Beni per 10 milioni sono stati confiscati all’imprenditore agricolo Rosario Di Perna, 63 anni di Raccuja ma domiciliato a Paternò, dalla Dia di Catania, diretta dal primo dirigente della polizia Renato Panvino.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del locale Tribunale su proposta del direttore della Dia nell’ambito di un’inchiesta sul caporalato.

Il patrimonio oggetto della confisca comprende un’impresa individuale ed una società del settore agricolo, rapporti bancari, numerosi immobili in provincia di Catania e Messina e una decina di automezzi.

Il provvedimento segue il sequestro operato nel 2017 sugli stessi beni, dopo l’operazione Slave che ha svelato come Di Perna facesse parte di una organizzazione che sfruttava lavoratori romeni.

La confisca conferma inoltre la sorveglianza speciale che Di Perna dovrà osservare per 2 anni e mezzo.

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