Se il premier fa apertamente comizi per il sì e torna per la terza volta nell'isola, i suoi "colonnelli" confondono capre e cavoli. Visite che sembrano istituzionali sono in realtà campagna elettorale con uno spiegamento di forze che il fronte del no non ha. Tempostretto pertanto seguirà solo gli eventi elettorali in piena par condicio.
Il premier torna in Sicilia, per la terza volta in 2 mesi ed a distanza di appena 20 giorni dall’ultima visita. Ha un calendario di appuntamenti, in 24 ore con ben 9 tappe tra Palermo, Catania, Ragusa, Siracusa, per parlare di infrastrutture, ricerca, sanità, sgravi per le assunzioni. La mission è “strappare la Sicilia al NO” che secondo i sondaggi (per quanto possano valere dopo i recenti flop) danno l’isola con le percentuali più alte, tra il 54% e il 56%, rispetto alle Regioni del Meridione contrarie alla riforma. Sembra che abbia intenzione di fare un’ultima tappa-lampo il 2 dicembre, a ridosso delle urne.
Ma se Renzi prova a cambiare le cose in quello che sta diventando “lo zoccolo duro” della battaglia e che nell’ottobre 2017 tornerà al voto, i suoi sono diventati più realisti del re, e stanno organizzando a tappeto una sterminata serie di eventi nei quali si confondono capre e cavoli, azione di governo e campagna elettorale.
Se il premier infatti sta facendo dei veri e propri comizi, dichiarando apertamente che il suo è un appello per il sì al Referendum ed alla Riforma, per quel che riguarda le mosse strategiche che stanno promuovendo i suoi c’è troppa confusione.
Prendiamo il caso di Messina, per mesi e mesi ignorata dai colonnelli di sottogoverno ed improvvisamente diventata meta interessante per viceministri e sottosegretari. Nella giornata di lunedì abbiamo fatto il pienone tra città e provincia.
Fin qui nulla di strano se si facessero apertamente comizi per il Referendum.
Ma non sempre è così. Perché ad esempio, due viceministri ed il sottosegretario alla pubblica istruzione Faraone non si sono limitati alle ufficiali iniziative pro sì.
Sono andati a parlare di alternanza scuola lavoro all’Antonello, di occupazione e lavoro al Birrificio Messina, di ambiente nella zona dell’inceneritore del Mela.
E tutto questo non in “tempi non sospetti” ma nella fase più calda della campagna referendaria, approfittando e confondendo il ruolo di governo.
Bruscamente negli ultimi giorni prima del referendum si sta trasformando la campagna elettorale, e tanti esponenti della maggioranza strumentalizzano il loro ruolo nel governo.
Da sempre siamo abituati, per quanto non sia elegante, a campagne elettorali durante le Politiche nelle quali chi è al governo prova a confondere gli elettori, mischiando occasioni d’incontro di tipo istituzionale con vere e proprie iniziative propagandistiche. Che lo si faccia con il Referendum non solo non è ammissibile ma rischia di rivelarsi un boomerang. Andare al Birrificio Messina, spacciando un incontro che poteva (e doveva) avvenire benissimo un mese fa o all’apertura dello stabilimento, per una visita “di governo” per poi dire che con il sì alla riforma si avrà più sviluppo, occupazione e felicità nel mondo, equivale a pensare che i cittadini siano sciocchi e confusi.
Il governo ha, in questa campagna referendaria, la possibilità, economica ed organizzativa, di un enorme spiegamento di forze rispetto al fronte del no.
E lo sta utilizzando fino in fondo. Visitare una scuola e parlare agli studenti da uomini di governo e nel contempo dire che il sì porterà posti di lavoro e sgravi per le assunzioni, si chiama campagna elettorale.
Al Palacultura, presente il sottosegretario Faraone per parlare di riforma della scuola e riforma costituzionale, insieme a Cisl e Uil, si sono verificati momenti di tensione con gli studenti del “doppio no” (ad entrambe le riforme).
Tempostretto ha volutamente ignorato, e continuerà a farlo, tutti quegli eventi che vengono presentati come “istituzionali” e sono invece campagna elettorale.
Continueremo a dare spazio, con par condicio tra sì e no, quelle iniziative che dichiaratamente si definiscono elettorali.
In realtà nella maggioranza non tutti hanno la stessa tendenza a confondere capre e cavoli, e c’è chi, sta “giocando” ad armi pari, organizzando manifestazioni dichiaratamente elettorali, così come è giusto che sia.
Il fronte del no sta promuovendo in tutto il Paese iniziative per il no, ma che sono chiare e nette. Nel no s’incontrano i grillini e Salvini, i partigiani e le destre, le sinistre e i “frondisti”. Il M5S sta organizzando il treno del no, che farà tappa a Messina domenica mattina con comizio di Di Battista a Piazza Cairoli. E’ una convention chiaramente elettorale e come tale viene presentata.
Far credere ai cittadini che ogni cosa dipenda dalla vittoria del sì, dalla fioritura dei posti di lavoro alla pioggia di risorse da parte del governo nazionale, dalla difesa dell’ambiente agli aiuti alle imprese, potrebbe essere un boomerang. I cittadini potrebbero chiedersi: ma fino ad ora tutte queste belle cose perché non sono state realizzate? E perché improvvisamente si ricordano tutti di noi dopo averci ignorato a lungo?
Questi fatti ricordano la vecchia politica.Quella che Renzi voleva rottamare.
Rosaria Brancato
Cara ROSARIA faccio mio il tuo virgolettato “Questi fatti ricordano la vecchia politica. Quella che RENZI voleva rottamare.” Il nuovo anfitrione della politica italiana, politica p molto minuscola, fa rimpiangere il vecchio, BERLUSCONI. Ho letto quella che è azzardato chiamare RIFORMA, infatti molto più modestamente sono “DISPOSIZIONI per il superamento del bicameralismo paritario (CHI gli ha dato il mandato di modificare DA SOLO il sistema parlamentare dei padri costituenti?), la riduzione del numero dei parlamentari e il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni(bastava DIMEZZARE i parlamentari), la soppressione del CNEL (SACROSANTA, ma si poteva fare a parte) e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.”
Cara ROSARIA faccio mio il tuo virgolettato “Questi fatti ricordano la vecchia politica. Quella che RENZI voleva rottamare.” Il nuovo anfitrione della politica italiana, politica p molto minuscola, fa rimpiangere il vecchio, BERLUSCONI. Ho letto quella che è azzardato chiamare RIFORMA, infatti molto più modestamente sono “DISPOSIZIONI per il superamento del bicameralismo paritario (CHI gli ha dato il mandato di modificare DA SOLO il sistema parlamentare dei padri costituenti?), la riduzione del numero dei parlamentari e il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni(bastava DIMEZZARE i parlamentari), la soppressione del CNEL (SACROSANTA, ma si poteva fare a parte) e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.”
Un suggerimento per i nostri validi giornalisti locali.Poiché i Siciliani ed i Messinesi in particolare,sono SCHIAVI di un sistema di trasporto,da quarto mondo,costoso e disagiato,si vorrebbe almeno che la nostra rappresentanza”mediatica”si facesse interprete delle elementari esigenze della nostra comunità che assiste impotente alla vergognosa ed ingiusta sperequazione infrastrutturale,stradale,FERROVIARIA ed aerea vs il “ricco”privilegiato CentroNord.Si DEVE utilizzare il prossimo arrivo in treno a Messina,con successivo comizio a Piazza Cairoli,per chiedere al “cittadino”5s Alessandro Di Battista come si è trovato a viaggiare in treno e se ha notato sperequazioni,ma soprattutto perché mai sia contrario al Ponte che invecerisolverebbeTUTTO
Un suggerimento per i nostri validi giornalisti locali.Poiché i Siciliani ed i Messinesi in particolare,sono SCHIAVI di un sistema di trasporto,da quarto mondo,costoso e disagiato,si vorrebbe almeno che la nostra rappresentanza”mediatica”si facesse interprete delle elementari esigenze della nostra comunità che assiste impotente alla vergognosa ed ingiusta sperequazione infrastrutturale,stradale,FERROVIARIA ed aerea vs il “ricco”privilegiato CentroNord.Si DEVE utilizzare il prossimo arrivo in treno a Messina,con successivo comizio a Piazza Cairoli,per chiedere al “cittadino”5s Alessandro Di Battista come si è trovato a viaggiare in treno e se ha notato sperequazioni,ma soprattutto perché mai sia contrario al Ponte che invecerisolverebbeTUTTO
Mi chiedo come faccia il meridione, in particolare la Sicilia, da sempre penalizzata, a votare No.Chi pensa che l’Italia vada bene così com’è deve mettere No. Chi vota No lascia le cose come stanno. Evidentemente va tutto bene così.Come si fa a votare No alla velocizzazione dell’iter di una legge, al contenimento dei costi della politica, alla riduzione del numero dei parlamentari, all’abolizione del bicameralismo perfetto che caratterizza questo paese, unico tra i grandi paesi europei.Noi abbiamo una Costituzione scritta da persone sicuramente di grande livello ma ormai ha 70 anni. Sicuramente la riforma costituzionale ha bisogno di alcune modifiche ma intanto che facciano questa e la modifica in seguito di quella elettorale.
Mi chiedo come faccia il meridione, in particolare la Sicilia, da sempre penalizzata, a votare No.Chi pensa che l’Italia vada bene così com’è deve mettere No. Chi vota No lascia le cose come stanno. Evidentemente va tutto bene così.Come si fa a votare No alla velocizzazione dell’iter di una legge, al contenimento dei costi della politica, alla riduzione del numero dei parlamentari, all’abolizione del bicameralismo perfetto che caratterizza questo paese, unico tra i grandi paesi europei.Noi abbiamo una Costituzione scritta da persone sicuramente di grande livello ma ormai ha 70 anni. Sicuramente la riforma costituzionale ha bisogno di alcune modifiche ma intanto che facciano questa e la modifica in seguito di quella elettorale.
Con il referendum non si vota per il governo, si vota una riforma costituzionale.Purtroppo, invece, è diventato solo un pro Renzi o contro Renzi. Il contro Renzi alle volte mascherato dal timore di un attentato alla Costituzione e di un inesistente pericolo di autoritarismo ( i poteri del premier rimangono gli stessi, invece). Non si guarda al merito della riforma , ai miglioramenti che questa comporta? Alcuni mesi fa un parlamentare di 5 stelle ha perfino detto che si era ai tempi di Pinochet, dittatore e torturatore del Cile. Ma scherziamo!Io non amo Renzi ma voto SI per un cambiamento e per mandare a casa 300 senatori, il NO significa come al solito non fare nulla, il che naturalmente fa comodo a molti!
Con il referendum non si vota per il governo, si vota una riforma costituzionale.Purtroppo, invece, è diventato solo un pro Renzi o contro Renzi. Il contro Renzi alle volte mascherato dal timore di un attentato alla Costituzione e di un inesistente pericolo di autoritarismo ( i poteri del premier rimangono gli stessi, invece). Non si guarda al merito della riforma , ai miglioramenti che questa comporta? Alcuni mesi fa un parlamentare di 5 stelle ha perfino detto che si era ai tempi di Pinochet, dittatore e torturatore del Cile. Ma scherziamo!Io non amo Renzi ma voto SI per un cambiamento e per mandare a casa 300 senatori, il NO significa come al solito non fare nulla, il che naturalmente fa comodo a molti!