Il luogotenente Rosario Calarco, originario di San Michele, ha intrattenuto la ragazzina al telefono per "8 lunghissimi minuti"
Milano. Banchina del metrò di Porta Garibaldi. Una quattrordicenne chiama il 112. È agitata e, nel dialogo con l’operatore, rivela di pensare al suicidio. Vuole farla finita lì, su quella linea due della metropolitana. Il carabiniere la ascolta e le parla. La trattiene al telefono. “Ti aiuto io, ho una figlia della tua età”, le dice. Per “lunghissimi” otto minuti riesce a farla rimanere ancora alla vita, mentre piange e confessa i suoi tormenti. Così l’operatore consente ai suoi colleghi del nucleo radiomobile di raggiungere la ragazzina e di evitare il peggio (fonte Corriere della Sera).
“Io te lo dico come se fossi tuo papà..”
L’operatore del 112 si chiama Rosario Calarco, è un luogotenente dei carabinieri ed è messinese. Lavora a Milano ma le sue radici sono nella zona di San Michele. E ha dimostrato preparazione ed empatia: “Quanti anni hai? Hai la stessa voce di mia figlia. 14? Ecco, proprio l’età di mia figlia. Sono papà di due figlie e mi devi ascoltare… Faremo il possibile per aiutarti. Anche le mie figlie hanno avuto problemi simili ai tuoi, crescendo. Vedrai che passa tutto. Non puoi pensare di fare una cosa del genere per questo motivo. Ti devi tranquillizzare. Devi essere più forte tu del problema. Io te lo dico come se fossi tuo papà…”.
“Quei minuti al telefono? Per me sono state ore”
Il carabiniere Rosario Calarco ha raccontato la sua esperienza nella puntata dell’11 gennaio del programma di RaiUno “Sabato in diretta”. E si può recuperare su Raiplay. “Quei minuti, in quei momenti concitati, per me sono state ore. Ogni secondo era cruciale”.
La ragazzina ora avrà bisogno di un fondamentale supporto psicologico e il tema del suicidio, anche giovanile, merita approfondimenti. Ma il fatto di imbattersi, in quei frangenti delicatissimi, in persone che sanno come gestire queste situazioni, risulta decisivo. Così è avvenuto, in quei secondi cruciali, con il luogotenente Calarco.
Foto tratta dalla partecipazione a “Sabato in diretta”.
Questi sono modelli da prendere ad esempio. Eroi di tutti i giorni, spesso nell’anonimato. Mi auguro che verrà solennemente premiato per questo grandissimo atto di altruismo, che va ben oltre il dovere professionale ed istituzionale.