Due arresti per furto e un revolver rinvenuto nelle campagne dei Nebrodi.

Due arresti per furto e un revolver rinvenuto nelle campagne dei Nebrodi.

Salvatore Famularo

Due arresti per furto e un revolver rinvenuto nelle campagne dei Nebrodi.

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giovedì 26 Maggio 2016 - 17:40

Continuano i controlli a tappeto dei Carabinieri che nel corso dei rastrellamenti effettuati nell’area nebroidea hanno rinvenuto una rivoltella ed effettuato 2 arresti per furto aggravato.

Nel corso delle operazioni di rastrellamento e di perquisizioni, condotti in tutta l’area dei Nebrodi dai Carabinieri del Comando provinciale di Messina con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria", è stata rinvenuta, durante specifici servizi dei Cacciatori dell'Arma, una pistola modello revolver, calibro 7,65, nascosta sotto un cumulo di pietre, nei pressi di una zona boschiva demaniale. L’arma, che risulterebbe non registrata, è stata inviata al RIS di Messina per verificarne l’eventuale impiego in azioni delittuose e la presenza di tracce o impronte.

L’attività, che investe da alcuni giorni diverse zone agricole e pastorali del comprensorio nebroideo, rientra nella serie di controlli straordinari disposti dopo il vile attentato, del 18 maggio scorso, in cui sono stati coinvolti il Presidente del "Parco dei Nebrodi", Giuseppe Antoci e gli uomini della scorta, scampati all’agguato grazie all’intervento del funzionario di P.S., Daniele Manganaro, del Commisariato di Sant'Agata Militello, e alla freddezza degli stessi agenti di scorta.

In tale contesto operativo i militari dell’Arma della Compagnia Carabinieri, “Frugarello” di Santo Stefano di Camastra e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina, sempre nella giornata di ieri, hanno tratto in arresto, per furto aggravato in concorso, i fratelli Carmelo e Benedetto Mangione, di 51 e 49 anni, già noti alle Forze dell’Ordine. Si tratta di due allevatori di San Fratello la cui azienda agricola rientra fra quelle verificate dai militari dell'Arma. L’accurata azione di rastrellamento condotta nei diversi casolari è culminata con l’arresto dei fratelli Mangione accusati di allaciom abusivo all'impianto idrico comunale, con conseguente danno per l'erario che è in corso di quantificazione.

I due allevatori, accusati di furto aggravato in concorso, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura di Patti, Maria Milia, oggi sono stati processati per direttissima davanti all'Autorità Giudiziaria del Tribunale pattese che ha convalidato l’arresto. (Salvatore Famularo)

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