Sono tre i messinesi che, ieri, sono finiti nei guai. Due di loro sono stati portati a Gazzi per scontare delle pene di condanna. Uno è stato beccato fuori dal proprio appartamento dove doveva scontare i domiciliari.
Ha una lunga fila di reati alle spalle Francesco Armando, 42enne di Palermo, che ieri mattina è stato rinchiuso nel carcere di Gazzi per scontare una pena di 7 anni e 9 mesi di reclusione. A stabilirlo è stato l’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Messina dopo un lungo iter processuale che ha decretato l’uomo colpevole di estorsione in concorso, simulazione di reato, rapina e furto aggravato. Nonostante le origini palermitane, Armando ha sempre svolto i suoi “lavoretti” nella provincia di Messina.
Nel 2003, insieme ad una complice, costrinse un ricco anziano di Santa Lucia del Mela, gravemente malato, a consegnargli soldi e benefici, ricorrendo anche a minacce e violenze. In quell’occasione si era avvalso della collaborazione della donna che, da 5 anni, faceva da badante alla vittima. Furono poi i carabinieri a cogliere Armando con le mani nel sacco, proprio mentre stava per farsi consegnare dall’anziano signore oltre 40mila euro. L’anno dopo, nel 2004, il palermitano simulò una denuncia di furto ai militari della Stazione di Tremestieri, quando invece la macchina l’aveva distrutta proprio lui in un incidente stradale sulla SS114. Nell’agosto nel 2007, invece, mise a segno una rapina nell’autogrill dell’area di servizio di Tremestieri. Anche in quel caso a beccarlo, poco dopo, furono i carabinieri del Nucleo Radiomobile.
Anche il giovane Angelo Conti, 25enne messinese, è stato portato ieri a Gazzi per scontare una pena di 4 anni, 2 mesi e 15 giorni di reclusione. Il ragazzo è stato giudicato colpevole per i reati di furto in abitazione aggravato e traffico di droga. Gli episodi risalgono al 2009 quando il giovane commise due colpi in due appartamenti.
A finire nei guai, sempre ieri, anche Francesco Portogallo, pregiudicato messinese di 44 anni. I carabinieri della Compagnia Messina Sud lo hanno beccato al di fuori della propria abitazione, dove stava scontando i domiciliari. (Veronica Crocitti)