Denunciato anche il medico competente di un’azienda accusato di “divulgazione di dati sensibili ottenuti in cartelle sanitarie violando i principi di riservatezza”
Irregolarità, lavoro in nero, violazioni delle norme di sicurezza. Hanno passato a setaccio 24 ditte ed hanno controllato 45 lavoratori i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro che, al termine di una minuziosa ispezione, hanno denunciato 9 datori di lavoro ed un medico di un’azienda edile, oltre ad aver sospeso 2 attività imprenditoriali ed elevato sanzioni per oltre 100mila euro.
I controlli sono scattati a Messina e in provincia ed hanno riguardato aziende agricole, case di riposo, officine meccaniche ed esercizi commerciali.
Nello specifico, i militari dell’Arma hanno riscontrato irregolarità in ben 14 ditte su 45 e trovato a lavorare in nero ben 7 dipendenti su 45.
In due casi è immediatamente scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, mentre per 9 datori si è proceduto con la denuncia per violazioni delle norme di sicurezza ed utilizzo di impianti di videosorveglianza senza autorizzazione da parte dell’ispettorato territoriale del lavoro di Messina. La denuncia è scattata anche per il medico competente di un’azienda accusato di “divulgazione di dati sensibili ottenuti in cartelle sanitarie violando i principi di riservatezza”. (Ve. Cro.)
Finalmente qualcosa si muove contro dei datori di lavoro disonesti e senza onore.Ora imitiamo la Procura di Agrigento che ha arrestato dei datori di lavoro con l’accusa di estorsione ,facevano firmare le buste paghe e davano non il netto della busta paga ma molto di meno.Messina non è immune a questo reato ,anzi aggiungo che lo straordinario e i giorni di permesso contributivo è un optional .In tanti per non perdere (giustamente ) quella miseria che percepiscono non fanno denunce. Chi si rivolge all’ispettorato del lavoro facendo denunce scritte deve aspettare circa 9 mesi e sopratutto deve sollecitare spesso la richiesta .Ci vuole una legge per proteggere queste persone coraggiose e di non lasciarli soli e senza lavoro.