Gli investigatori stanno verificando la confessione del connazionale costuitosi a Gazzi poche ore dopo il ferimento; i carabinieri erano già sulle sue tracce e indagano su liti pregresse. Stabile ma ancora grave la vittima.
E' ancora in grave pericolo di vita Rachid El Quahdani, il trentenne ferito alla gola all'alba di sabato a Maregrosso. L'uomo è stato posto in coma farmacologico ed è in Rianimazione al Papardo, dove i medici monitorano lo sviluppo delle sue condiziono, fortemente compromesse dalle profonde ferite alla gola. Ad infliggerle è stato il quarantaduenne Mohamed Mazous, la fedina penale immacolata, impiegato saltuariamente come giardiniere.
E' stato lui stesso a presentarsi a Gazzi, sabato mattina, invocando la legittima difesa. Ma la sua versione non convince del tutto gli investigatori, a lavoro per fare luce su ogni particolare della vicenda Il PM Francesco Massara lo ha posto in stato di fermo per tentato omicidio. Gli uomini del maggiore Paolo Leoncini, ai comandi della Compagnia Messina Sud, stanno infatti verificando la confessione resa dal giardiniere, che ha dichiarato di aver afferrato le forbici da lavoro per difendersi, essendo stato aggredito nel sono dal trentenne, che ha piccoli precedenti alle spalle. I testimoni peró raccontano di frequenti liti tra i due, nell'ultimo periodo, scatenate dal fatto che uno di loro era frequentemente ubriaco e molesto.
Non era facile la convivenza nello stabile di via Avellino, il capannone abbandonato diventato un dormitorio per tanti senza fissa dimora. E' qui che i carabinieri sono intervenuti, trovandolo vuoto ad eccezione della vittima, riverso su un letto, in un bagno di sangue. Prima di svenire ha fatto appena in tempo a dire di essere stato accoltellato con una forbice.
Intorno c'erano le tracce di tutti quelli che dormono nello stabile, e vicino alla vittima quelle del giardiniere. In particolare un mozzicone di sigaretta, analizzato, che ha messo in fretta gli investigatori sulle tracce di Mazous. Quando l'uomo si é consegnato in carcere, i carabinieri lo avevano già individuato.
Alessandra Serio