Operazione Pathology. Truffe Inps: in carcere avvocati e medici

Operazione Pathology. Truffe Inps: in carcere avvocati e medici

Veronica Crocitti

Operazione Pathology. Truffe Inps: in carcere avvocati e medici

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martedì 05 Dicembre 2017 - 10:32

Ecco i dettagli dell'operazione Pathology scattata stamani a Messina su numerose truffe ai danni dell'Inps

E’ un vero e proprio vaso di pandora quello scoperchiato stamani dalla maxi operazione Pathology che ha chiuso il cerchio su una vastissima associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa ai danni dell’Inps, falsa perizia, falso in atto pubblico. Tra i 102 indagati compaiono due avvocati, due collaboratori di studio, 27 medici specialistici tra ctu e liberi professionisti, 4 funzionari dell’Inps, 11 collaboratori di vari patronati. Per trentatré di loro, su disposizione del Gip del Tribunale di Patti, sono scattate le misure cautelari. Finiscono in carcere l’avvocato Anna Ricciardi, ex vicepresidente del consiglio comunale, ed il dottor Francesco Piscitello, considerate le figure chiave e verticistiche di un primo sistema dedito alle truffe all’INPS. Arresti domiciliari per l’avvocato Teresa Notaro e l’assistente Mariella Di Gaetano, che, secondo le accuse, erano a capo di un’altra organizzazione dedita alle truffe all’INPS con modalità simili alla prima. Vanno ai domiciliari anche Vincenzo Princiotta, Ilenia De Luca e Rosaria Lo Presti che, per gli inquirenti, sarebbero stati i promotori e gli organizzatori del sodalizio in quanto gestori di patronati o studi di assistenza fiscale. Obbligo di dimora per Antonino Pino, Genoveffa Scaffidi Chiarello, Giusi Mincica, Genoveffa Cadili, Daniela Calabrese, Francesco Di Giorno, Giuseppe Armeli, Sebastiano Conti Nibali, Stefano Marra e Nuccio Mangano. Misure interdittive per i cardiologi Giovanbattista Bruni e Rosario Germanà, gli ortopedici Antonino Furnali (dell’ospedale di Sant’Agata di Militello) e Pippo Spatola (di Patti), e per i medici Iole Donzì, Giovanna Barbitta, Giuseppe Di Santo, Marianna Faraci, Bruno Fazio, Giuseppe Fulco, David Fazio, Rosario di Stefano e Giorgio Giannitto. Interdizione anche per il direttore dell’INPS di Barcellona, Antonino Ventura, e per la funzionaria di Patti Margherita Salpietro.

LE TRUFFE. Le indagini avviate dai militari dell’Arma della Compagnia di Messina, su coordinamento della Procura di Patti, hanno permesso di portare alla luce ben due distinti gruppi che, con le stesse modalità, operavano nella zona tirrenica e, in particolare, nell’hinterland di Patti. Entrambe le associazioni agivano con lo stesso modus operandi: attraverso la redazione di false perizie e certificazioni mediche, riuscivano a condizionare l’esito dei ricorsi giurisdizionali che i cittadini privati promuovevano davanti al Tribunale del Lavoro di Patti contro il mancato riconoscimento, da parte dell’INPS, di una serie di benefici assistenziali quali pensioni di invalidità, riconoscimento dello stato di portatore di handicap o diritto di accompagnamento. In tal modo, i gruppi riuscivano a ottenere rimborsi che andavano dagli 8mila euro per le cause di minore entità fino ai 43mila euro per quelle più rilevanti, per un totale di danno per la Pubblica Amministrazione stimato in oltre 1 milione.

I DUE GRUPPI. L’inchiesta, che conta 102 indagati, ha delineato due distinti gruppi cui facevano parte i vari professionisti coinvolti. Il primo, quello più assodato, aveva ai vertici l’avvocato Anna Ricciardi e il dottor Francesco Pisciatello che, per il loro “giro”, potevano avvalersi della stretta collaborazione di Princotta, De Luca e Lo Presti, in qualità di gestori di patronati e studi di assistenza fiscale, oltre ai medici compiacenti (sia impiegati in strutture pubbliche che professionisti privati) che svolgevano il ruolo di CTU per i giudici per ottenere i falsi certificati, nonché alcuni dipendenti della sede locale dell’INPS. Le indagini hanno fatto emergere come funzionasse, nello specifico, il loro sistema. Attraverso elargizioni di denaro e con l’aiuto di altri “sodali”, Ricciardi e Piscitello riuscivano a corrompere i medici di strutture pubbliche affinché redigessero certificati falsi che attestassero malattie per le quali si poteva ottenere certificazione di invalidità. In tal modo, i cittadini che si rivolgevano al “gruppo” poiché l’INPS aveva negato loro il mancato riconoscimento di benefici assistenziali, riuscivano poi a dimostrare dinnanzi al Tribunale del Lavoro, grazie a falsi certificati, che questi invece gli spettavano di diritto. A quel punto agivano i funzionari INPS coinvolti che, abusando della loro posizione, garantivano la veloce liquidazione delle somme di denaro omettendo di sollevare irregolarità che avrebbero potuto danneggiare tutto il gruppo.

Il secondo gruppo, più “piccolo”, aveva invece come figure apicali l’avvocato Teresa Notaro e l’assistente di studio Mariella Di Gaetano. Anche loro, con gli stessi modus operandi, riuscivano a ottenere i giudizi favorevoli da parte del Tribunale del Lavoro nei vari contenziosi giurisdizionali.

QUALCHE EPISODIO. Le indagini coordinate dalla Procura di Patti, nella persona del Procuratore Capo Rosa Raffa, si sono avvalse del contributo prezioso di intercettazioni videoambientali. In uno degli episodi è stato addirittura immortalato il momento della consegna di denaro, da parte di un cittadino ricorsista e vincitore, all’avvocato Ricciardi e al dottor Piscitello che, in quel procedimento, era stato consulente tecnico del giudice. Un altro episodio riguarda il coinvolgimento dell’avvocato Ricciardi che comunica alla propria cliente che il CTU è un’amica del “dottore” (Piscitello), invitandola a consegnare subito i soldi in contanti per agevolare il sistema e evitare intoppi. In un altro caso è stato documentato un episodio in cui il dottor Piscitello, rivolgendosi al proprio cliente, gli riferisce che quando si sceglie un avvocato bisogna scegliersi “quello giusto che si sa muovere”, promettendo anche che, se la causa viene patrocinata da loro, è assicurata al 99,9%.

DICHIARAZIONI. “I veri danneggiati sono coloro che pagano le tasse, la cittadinanza”, ha affermato il Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa nel corso della conferenza stampa che si è svolta per spiegare l’intera Operazione Pathology. “Gli indagati hanno visto un terreno fertile – ha continuato il Comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina – e si sono fatti spazio”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle del Procuratore Capo di Patti, Rosa Raffa: “L’inchiesta è nata all’interno del Tribunale e ha certamente sferrato un colpo sostanziale al fenomeno delle truffe in danno all’INPS che, in queste zone, ha costituito una grossa fonte di guadagno per molti professionisti”. (Veronica Crocitti)

Un commento

  1. arcangelofranco 5 Dicembre 2017 17:48

    Bene…. E quando sarà il turno del capoluogo?

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