Poco personale e super lavoro i problemi principali degli appartenenti alle forze dell'Ordine siciliani.
MESSINA – Arginare i suicidi tra le forze dell’Ordine non è l’unico problema sollevato dall’Unarma, che si appella alla politica perché non abbandoni il personale. “In Sicilia per esempio ci sono troppi pochi carabinieri in servizio rispetto alle necessità, e quasi tutti schiacciati tra sovra carichi di turni e straordinari”, spiega il segretario di Unarma Antonio Nicolosi.
“In particolare sull’isola il personale è alle prese con gli sbarchi, ma i carabinieri destinati a questo servizio non vengono rimpiazzati. Questo vuol dire che in alcune aree resta scoperto il controllo del territorio, o che a questi carabinieri alla fine tocca far fronte al super lavoro per non abbandonare tutti i compiti loro affidati”, sottolinea il portavoce dell’associazione dell’Arma.
” I militari di Lampedusa, per fare un esempio, lavorano circa 12, 13 ore al giorno. In posti dove c’è da avere a che fare con bambini, affrontare le problematiche dei migranti in difficoltà, dove magari mancano medici e sanitari. Insomma vengono caricati di troppe ore di lavoro ma anche di troppo lavoro specifico in sé. E si tratta di personale che il più delle volte arriva da altrove, quindi oltre ai tre turni di seguito, per esempio, affrontano poi il viaggio andata e ritorno da Palermo”.
Spesso quando si parla di Sicilia si pensa agli aspetti legati al contrasto della criminalità organizzata. Ma la Sicilia è appunto anche emergenza sbarchi appunto. “Ma anche alcool, ripresa della droga, movida. Tutti aspetti che i cittadini percepiscono adesso in maniera sempre più netta, e che tiene sempre più impegnati gli appartenenti alle forze dell’Ordine, in una regione in cui il territorio è vasto e frammentato, ci sono tanti piccoli comuni da presidiare”.
Insomma, per l’Unarma servono più carabinieri in Sicilia: “In tutta Italia paghiamo il blocco del turn over imposto dal governo Monti. Dal 2010 ad oggi siamo arrivati a 3 assunti ogni 7 congedati. Noi diamo sostegno a tutti loro e anche ai loro familiari, ma la politica deve intervenire”, chiosa Nicolosi.
Non ci sono soltanto i suicidi, quindi, c’è il disagio di ogni singolo carabiniere, poliziotto o appartenente a qualunque altra forza, stretto ogni giorno tra troppe ore di turno, le difficoltà di una famiglia che si sente a volte trascurata, il peso dei problemi delle tante persone che si aiutano e che pesano, sulle spalle e l’anima di chi indossa una divisa.