Sono state determinanti le audizioni protette svolte nella sala attrezzata del Comando Provinciale di Messina.
Avrebbe approcciato una ragazzina di 14 anni che camminava per strada tentando di violentarla fisicamente. E’ finito ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e corruzione di minorenni pluriaggravata un uomo di 47 anni, catanese, inchiodato sia dalla testimonianza della vittima che dalle veloci indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina.
A parlare apertamente di quel che le era accaduto è stata proprio la ragazza che, dopo l’episodio, si è rivolta alla madre per chiedere aiuto. A sua volta la donna ha sporto denuncia ai militari dell’Arma che, in pochissimo, sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda e consegnare l’uomo alla giustizia. Secondo quanto emerso, l’uomo aveva approcciato la ragazza che stava passeggiando per strada tentando anche di costringerla a salire sulla sua macchina. La vittima avrebbe allora reagito riuscendo a scappare via.
A risultare determinanti sono state anche le audizioni protette svolte nella sala attrezzata del Comando Provinciale di Messina, istituito proprio al fine di garantire il massimo supporto alle vittime di violenze di ogni genere. A spiccare l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stato il Gip del Tribunale di Messina.
“In tale contesto – si legge in una nota diffusa dall’Arma – è fondamentale ribadire l’importanza della denuncia da parte delle vittime di tali reati o delle persone che sono più vicine a queste ultime, così da consentire all’Autorità Giudiziaria e alla Polizia Giudiziaria di poter prontamente intervenire a loro tutela”. (Veronica Crocitti)
HA RAGIONE SALVINI QUANDO PROPONE CERTE PENE E CONDANNE DA APPLICARE IN QUESTI CASI.