Da Fp Cgil la richiesta di un incontro con l'assessorato regionale alla sanità, così da discutere delle principali azioni da mettere in atto per migliorare la sicurezza.
Torna al centro del dibattito la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. Ad intervenire sul tema è Fp Cgil, in seguito al suicidio di un detenuto avvenuto presso l’ottava sezione dell’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale.
Il sindacato ha richiesto un incontro urgente con l’assessore regionale alla sanità, al fine di discutere delle principali misure da porre in atto per migliorare la sicurezza di dipendenti e detenuti. Presso la struttura, proprio lo scorso 14 maggio, era stato effettuato un sopralluogo alla presenza del Coordinatore Provinciale Fp Cgil Giovanni Spanò, del Coordinatore Regionale Alfio Giurato Alfio e del Coordinatore Nazionale Stefano Branchi.
“Nella struttura di Barcellona –dichiarano il segretario generale della FP CGIL Francesco Fucile e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò– sussiste una situazione particolarmente difficile. Alle carenze strutturali e di personale, infatti, si aggiunge la drammatica situazione dei detenuti costretti nella sezione dell’ATSM, che dovrebbero essere presi in cura dal DSM e non certamente essere trattati come normali detenuti”.
Per Fp Cgil, si legge in una nota, è quindi necessaria la sottoscrizione di un protocollo tra amministrazione penitenziaria, regione e Asp affinché la situazione possa essere attenzionata con le necessarie modalità.
“La mancanza di un intervento serio in tal senso –sottolineano ancora i rappresentanti della FP CGIL– ha fatto sì che a distanza di 4 anni la gestione di questi detenuti continui ad essere solo in capo alla polizia penitenziaria. E’ arrivato il momento che talune responsabilità ricadano su chi ha veramente competenza ad intervenire. Ecco perché chiediamo un incontro immediato, e non più rinviabile, con l’assessore regionale alla sanità e con i vertici dell’amministrazione penitenziaria”. a