Carcere di Palmi. Nuove 4 aggressioni , D'Agostino (Osapp): "Servono provvedimenti"

Carcere di Palmi. Nuove 4 aggressioni , D’Agostino (Osapp): “Servono provvedimenti”

Dario Rondinella

Carcere di Palmi. Nuove 4 aggressioni , D’Agostino (Osapp): “Servono provvedimenti”

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giovedì 10 Ottobre 2024 - 08:12

Nelle ultime 72 ore, 4 le nuove aggressioni al personale della Casa Circondariale. Autore è stato sempre lo stesso detenuto

PALMI – “Nelle ultime 72 ore, si sono registrate 4 nuove aggressioni al personale della Casa Circondariale di Palmi. L’autore è stato sempre lo stesso detenuto appartenente al circuito Media Sicurezza, con problemi psichiatrici, da giorni sottoposto alla sorveglianza a vista”. A darne notizia, il Segretario Provinciale O.S.A.P.P., Marco D’Agostino. “Lo stesso nella giornata di lunedì ha appiccato un incendio all’interno della propria cella, martedì, si è reso responsabile di una duplice aggressione al personale, dapprima ha inaspettatamente preso a pugni un agente, e successivamente ha colpito con un bastone un secondo agente che era appena riuscito ad evitare di essere infilzato con lo stesso bastone; a seguito di ciò, veniva avviato l’iter per sottoporre il ristretto al Trattamento Sanitario Obbligatorio, per essere in seguito trasportato al Grande Ospedale Metropolitano, dove ha trascorso solo una notte per fare rientro in Istituto, senza che gli venisse eseguito alcun trattamento terapeutico in ospedale.

Dopo solo un’ora, per futili motivi, ha colpito ripetutamente con dei pugni l’addetto ai passeggi. Gli agenti coinvolti sono stati refertati sia presso l’infermiera dell’istituto per le prime cure del caso e successivamente al nosocomio da dove sono stati dimessi con vari giorni di prognosi. Tanta la rabbia del personale – sottolinea sempre D’Agostino – per la “dubbia” gestione del ristretto sia in Istituto che in Ospedale”. Pasquale Montesano Segretario Generale Aggiunto O.S.A.P.P., evidenzia come “senza mezzi termini il sistema penitenziario sia sull’orlo di un vero e proprio tracollo con conseguenze devastanti per la sicurezza della Collettività e la Polizia Penitenziaria, a cui è demandata per prima il mantenimento della legalità e dell’ordine nelle carceri si trova in una condizione di paradossale ‘minorata difesa’ di fronte ai detenuti. 

Qui denunciamo ancora una volta le criticità di gestione di soggetti affetti da patologie psichiatriche evidenziamo tutta la drammaticità del superamento ospedali psichiatrici giudiziari e la mancanza di strumenti   mezzi e formazione specifica per far fronte a queste tipologie di detenuti. Assistiamo quotidianamente a situazioni in cui pochi agenti devono gestire sezioni intere di detenuti, spesso violenti e prevaricatori e affetti da patologie psichiatriche. Nonostante l’art. 53 del Codice Penale legittimi l’uso di mezzi di coercizione fisica, i nostri agenti si trovano disarmati e vulnerabili,” e la Calabria in particolare a Palmi , nella circostanza , se ne pagano le conseguenze .

A tutto ciò si aggiunga che sono 14mila i detenuti in più, rispetto ai posti effettivamente disponibili, mentre alla sola Polizia penitenziaria mancano almeno 16 mila unità, rispetto al reale fabbisogno, di cui la Calabria da tempo risulta la regione più esposta e penalizzata. Come segreteria Generale O.S.A.P.P. – a parlare è sempre Pasquale Montesano “,chiediamo e ribadiamo nuovamente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Governo Meloni di aprire un tavolo di confronto permanente per discutere di riforme, organici, equipaggiamenti, sovraffollamento detentivo e, non ultima, la strumentalizzazione e la perseveranza della criminalità che necessita di una democratica, rigida disciplina, tesa a ristabilire i canoni delle indicazioni normative del sistema penitenziario.

Quanto sta avvenendo nelle carceri, con suicidi, omicidi, risse, rivolte, aggressioni alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti e, nostro malgrado, anche qualche fenomeno di possibile degenerazione indotta, non può lasciare indifferenti e, soprattutto, non si può considerare ordinario, dunque, non è arginabile con strumenti ordinari”.

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