Si allunga l'elenco dei boss barcellonesi ristretti al regime di carcere duro. Il Ministro della Giustizia, su richiesta della DDA, ha firmato il provvedimento che colpisce Giuseppe Isgrò e Nicola Munafò entrambi arrestati nell'operazione antimafia Gotha 1.
Ancora boss della mafia barcellonese ristretti al regime di carcere duro.
Il nuovo provvedimento è stato firmato martedì scorso dal Ministro della Giustizia, su richiesta del Procuratore capo Guido Lo Forte e dei sostituti della DDA Giuseppe Verzera, Angelo Cavallo, Fabio D’Anna e Vito Di Giorgio. Al 41 bis sono finiti Giuseppe Isgrò, 46 anni di Barcellona e Nicola Munafò, 43 anni di Tripi già rinchiusi rispettivamente nel carcere di Viterbo e dell’Aquila.
Isgrò è ritenuto affiliato alla famiglia barcellonese guidata da Giovanni Rao. Il 46enne era stato arrestato il 24 giugno scorso nell’operazione Gotha 1 con l’accusa di associazione mafiosa. I collaboratori di giustizia Santo Gullo e Carmelo Bisognano lo avevano indicato quale elemento vicino al padrino Giovanni Rao. Nicola Munafò era finito anche lui in carcere nell’operazione Gotha 1. Secondo l’accusa è affiliato al clan dei Mazzarroti. Munafò è indagato anche nell’operazione “Vivaio” perché ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Antonino Rottino assassinato nell’agosto 2006 davanti alla sua abitazione di Barcellona. I due provvedimenti seguono quelli firmati il 24 settembre dall’allora ministro Nitto Palma che colpirono altri sei boss. Al 41 bis finirono Giovanni Rao, ritenuto il capo della mafia barcellonese, Salvatore “Sem” Di Salvo, Salvatore Ofria, Carmelo Giambò, Salvatore Calcò Labruzzo ed Enrico Fumia.
