Il Tribunale di Sorveglianza replica alla denuncia dell'avvocato Andrè. E i penalisti bisticciano...Intanto un uomo malato è morto in cella, e il Garante dei diritti del detenuto non esiste ancora.
Infuocano le polemiche dopo la morte del detenuto malato. La denuncia dell'avvocato Domenico Andrè, referente dell'Osservatorio carceri della Camera Penale, non poteva che avere replica da parte del Tribunale di Sorveglianza. E infatti Il presidente Nicola Mazzamuto " a nome dell'ufficio che si onora di rappresentare, nell'esprimere il sincero cordoglio ai familiari per la prematura scomparsa del congiunto Andrea M., deceduto nel corso della detenzione nel centro diagnostico e terapeutico annesso alla casa circondariale di Messina Gazzi – recita una nota ufficiale – afferma con inconcussa serenità che, nel caso presente come in altri casi, la magistratura di sorveglianza messinese, nelle sue componenti togate e laiche, ha applicato la legge con rigore e umanità intervenendo a più riprese per garantire la doverosa assistenza sanitaria del Mirabile e la sua più idonea allocazione penitenziaria, confida che i rappresentanti dell'Avvocatura messinese e italiana e lo stesso avvocato Andrè, nelle dovute sedi pubbliche, vogliano prendere le giuste distanze da una critica tanto infondata quanto oggettivamente offensiva nei modi e nei contenuti nei confronti del tribunale e dei suoi componenti, a fronte di un triste caso che esigerebbe la misura del giudizio informato e ponderato ed il rispetto della umana pietà." Dalle repliche allo scontro interno: la nota del Presidente della Camera Penale Pisani, Giuseppe Carrabba, intervenuto nella querelle, non è piaciuta all'avvocato Filippo Mangiapane, presidente della Nuova Camera Penale. Mangiapane, che risponde a Carrabba di non essere interessato ad aderire ad alcun organismo nazionale, "si dissocia, nel merito, all'iniziativa dell'avvocato Andrè".
Il tono delle repliche incrociate ha messo quasi in secondo piano la morte del detenuto, spentosi in cella solo e malato. Eppure già da qualche anno i Radicali di Messina
si battono perché anche a Gazzi venga riconosciuta e quindi istituita e fatta lavorare la figura del Garante dei diritti del detenuto.