Specifico appello al commissario dell'Azienda ospedaliera cosentina Mastrobuono: sposti già oggi personale in Pronto soccorso da altri reparti
La carenza di personale? Non può certo essere considerata una novità d’ultim’ora. E il segretario calabrese del Sul Aldo Libri, che sul tema già “aveva dato”, torna a denunciare.
«Nel mese di gennaio, all’atto della sua nomina, scrivemmo al Commissario Longo una nota articolata per ricordargli i tanti problemi della sanità pubblica e le nostre speranze di interventi precisi e mirati. Altrettanto avremmo successivamente fatto con la Commissaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, iniziando una discussione – fa presente il dirigente sindacale – sul cui metodo abbiamo dato un giudizio positivo, tanto da decidere di revocare lo stato d’agitazione proclamato.
Lo stato della sanità è illustrato inesorabilmente dalle fotografie con le ambulanze in coda all’Annunziata di Cosenza – evidenzia Libri -. Apprezziamo i risultati ottenuti negli ultimi incontri di qualche giorno fa con la Direzione Sanitaria, dove si è fatto il punto sulle questioni di sicurezza e sui problemi atavici del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata–Mariano Santo–S. Barbara” di Cosenza. Ma sottolineiamo ancora, ove ce ne fosse bisogno, che ancora rimane drammatica la carenza cronica di personale ad ogni livello, medici, Infermieri ed OSS, come denunciato da noi da oltre un anno, ponendo la questione all’attenzione delle massime Istituzioni territoriali, politiche e sanitarie».
Tuttavia, si fa presente dal Sul, a fronte del «silenzio imbarazzante» di tanti altri, il commissario straordinario Isabella Mastrobuono non va oltre dichiarazioni «apprezzabili come detto, ma non sufficienti a modificare una situazione drammatica, fatta di Covid, varianti, terza ondata o quale che sia il numero, e non c’è tregua ad una struttura già carente di personale in condizioni normali, per giunta costretta in ambienti che agevolano le aggressioni ripetute al personale, l’ultima delle quali qualche giorno addietro. Uno scenario apocalittico. E così si vedono le file di ambulanze stazionare davanti all’area pre-triage senza soluzione di continuità né certezze per i malati e per gli Operatori Sanitari che vorrebbero solo poter fare il loro lavoro in condizioni umane, con dovute garanzie e turni di lavoro normali. Cosa si starebbe chiedendo di così anomalo?», è l’interrogativo che si pone il sindacato.
Ben oltre i «proclami», dovrebbe essere giunto da un pezzo il tempo della «normalità», rivendica Aldo Libri: «Serve immediatamente personale al Pronto Soccorso e, a nostro avviso e in attesa di procedure burocraticamente più lunghe, va spostato già oggi da altri reparti», perché «domani potrebbe essere troppo tardi» e il Coronavirus non attende i tempi dei burosauri.