Venite senza auto blu, senza rimborsi. Prendete un treno, un aereo a 500 euro, prendete l'A/18
In campagna elettorale i candidati presi dalla “fregola” di trascorrere un po’ di tempo con gli elettori hanno un incontenibile bisogno di un contatto diretto, soprattutto se ad assistere ci sono le telecamere e se l’iniziativa è adeguatamente pubblicizzata. E’ così tutto un fiorire di tour enogastronomici casa per casa, villaggio per villaggio. Chiuse le urne l’incontenibile voglia di gustare un caffè con noi piuttosto che una provola di Montalbano svanisce d’incanto.
La cosa che mi fa veramente arrabbiare non è la scomparsa dei politici in questione quanto piuttosto il loro stupore quando lamentiamo un disagio o quando, per chissà quale bizzarra congiuntura astrale, “incappano” in uno dei nostri problemi.
Ecco perché vorrei invitarli a prendere un caffè dopo l’elezione, dal momento in cui hanno iniziato a vivere come se fossero stati catapultati dalle urne direttamente su Marte.
Leggere alcune dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti Marco Falcone, sul Cas e sulla A/18, per non dire di quelle del ministro Toninelli e della deputazione a 5Stelle sulle infrastrutture, sgomenta.
In autunno governatore Musumeci e assessore Falcone annunciavano l’imminente chiusura del Cas e la fusione con l’Anas. Con il cambio di stagione e l’arrivo dell’inverno Falcone non solo ha cambiato idea (che pure ci può stare) ma è diventato un convinto fan del Consorzio. Ma non si può arrivare a negare l’evidenza.
Al cospetto della Messina-Catania PERSINO la Messina-Palermo sembra un’autostrada vera.
Invece di avere rispetto per migliaia di cittadini che rischiano la vita attraversando una vergognosa “trazzera”, l’assessore Falcone si irrita e rimbalza le responsabilità a Roma.
Da parte sua il ministro Toninelli ha una visione delle infrastrutture italiane sui generis, quindi non è il caso di sparare sulla Croce Rossa ricordandogli il Paese reale. La deputazione a 5stelle, così puntuale nell’attribuire le colpe quando era all’opposizione adesso è diventata strabica e i comunicati sono un’ode all’operato del governo nazionale ed una sfilza di contestazioni a quello regionale sorvolando sul fatto che 5 dei 9 progetti del Cas sono fermi a causa del ministro Toninelli.
E che dire di Musumeci che, solo nel Natale scorso, HA SCOPERTO il caro prezzo dei voli? “Sono stato a Roma a spese mie – ha detto Nello Musumeci – e quando dovevo anticipare il viaggio di ritorno per raggiungere Catania a seguito del sisma mi è stato detto di pagare 540 euro per il volo Roma-Catania della compagnia italiana: 540 euro sono mezzo stipendio di un impiegato e di un operaio”.
Per il governatore è stata una novità, per i siciliani, che pagano sempre di tasca propria è una regola.
Così ho pensato di stampare un centinaio di inviti destinati a deputati, assessori, big, leader, amministratori a prendere un caffè da noi con una postilla: senza auto blu, senza rimborsi, senza nessun tipo di “protezione”, ma da comuni mortali.
Donna Sarina vi aspetta. Potete prendere un treno a Roma e arrivare a Villa S. Giovanni in tempi biblici. Portate con voi un paio di valigie e fatevi un selfie quando a Villa scoprirete che non c’è la coincidenza con l’aliscafo o non ci sono corse. Suvvia, fatevi una corsetta schivando sassi, auto e tir per arrivare alla Caronte e non dite parolacce se la nave è appena partita sotto il vostro naso.
Oppure potreste prendere l’aereo. Suvvia, non vi lamentate se vi costa quanto un Milano-New York, siete stati eletti in Sicilia, non lo sapete che da noi la continuità territoriale è stata barattata per mezzo secolo con i privilegi dei politici? Non sapete che non siamo come la Sardegna che la continuità territoriale ce l’ha da decenni?
Provate a prendete un volo low cost per risparmiare e non dite parolacce se il ritardo sarà infinito. Suvvia, non lo sapete che dai tempi di Cuffaro in poi la compagnia di volo siciliana è stata solo uno slogan elettorale come l’eliminazione delle accise e l’applicazione dello Statuto Speciale?
Arrivati a Catania prendete la A/18, senza auto blu, guidate voi, senza autisti e scorta. Non fate caso alle buche, alle gallerie con i ferri a vista, buie e senza estintori, ai tratti pericolosissimi a doppio senso con i tir che sembrano arrivarti addosso. Pagate in silenzio quel pedaggio che sembra un furto e rendete onore agli agenti della Polstrada che fanno miracoli per assicurarci, con un organico dimezzato, quella protezione che voi non ci avete assicurato.
Prendete la A/20, e passate sul viadotto Ritiro chiedendovi perché da 5 anni è così. E anche lì pagate in silenzio il vergognoso pedaggio al casello di Orto Liuzzo.
Voi siete fortunati. E non perché avete benefit, auto blu, rimborsi, non lavorate. No, siete fortunati perché noi siciliani in fondo siamo un popolo buono.
Non ci ribelliamo mai. Anche adesso che Lombardia, Veneto e Piemonte corrono veloci verso l’autonomia nessuno chiederà conto e ragione su che fine abbia fatto la nostra.
L’Autonomia siciliana ha di recente partorito un mostro: il prelievo forzoso che dal 2015 drena oltre 200 milioni di euro dalle ex Province dell’isola alle casse di Roma.
Ed è un salasso SOLO SICILIANO.
Sapete perché? Perché l’ex governo Crocetta, insieme all’ex Ars ha varato una riforma delle ex province cambiando il nome in Liberi Consorzi (previsti dallo Statuto speciale) e ha recepito la riforma Delrio SOLO per quel che riguarda l’elezione di secondo livello. Così in tutta Italia le ex province ricevono fondi dallo Stato, noi invece contribuiamo. Ci facciamo salassare perché siamo AUTONOMI. Se è vero che le colpe sono tutte degli ex governi Renzi e Crocetta, chi sta a guardare adesso è il governo Musumeci e il governo Conte (che incassa).
Quindi sì, venite a prendere tutti un caffè da noi. Magari a Palazzo dei Leoni.
Paghiamo noi. Il masochismo dei siciliani è da manuale.
Rosaria Brancato
Condivido, sono un comune mortale con un po’ di “testa”, avrei tante cose da aggiungere ma questo sarebbe veramente un buon inizio.
Sei fantastica Rosaria ti ammiro e ti seguo da anni, io non più la forza e la voglia di scontrarmi con lo schifo umano che attanaglia questa città da decenni, sono avvilito sopratutto per il futuro dei nostri figli che devono fuggire, anzi sfuggire alle logiche grette e meschine dei nostri amministratori, che alla fine amministrano solo i loro interessi. Facendo il loro gioco, dopo anni che le budella mi si contorcono, mi giro dall’altra parte e faccio finta di niente, però quando leggo i tuoi articoli, si risveglia la voglia di lottare o quanto meno indignarmi, anche se lo so è tutto inutile.