Il segretario della Cisl "chiede di sfatare un mito" e parla di "capire qual è il vero lavoro che vogliamo e cerchiamo"
«Dobbiamo aprire gli occhi tutti, avere il coraggio di scommettere anche su cose impossibili per cercare di superare la stagnazione che vive questa città». Il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, commenta così il rapporto diffuso dalla Caritas nei giorni scorsi. Nel suo intervento, durante i lavori, Alibrandi ha chiesto di sfatare anche un mito, «quello del lavoro che non c’è. Non è vero, il lavoro c’è e va capito quale sia il vero lavoro che vogliamo e cerchiamo».
Le persone che hanno perso il lavoro
Per la Cisl, il rapporto della Caritas sulla povertà ha offerto uno spaccato interessante e soprattutto reale di quello che si vive a Messina. «Un’analisi fatta sul contesto familiare e sociale, sul lavoro e sulla dispersione scolastica – afferma Alibrandi -. C’è uno strato di povertà nuova, diversa, quella che investe le persone che hanno perso il lavoro, che hanno chiuso le proprie aziende e che non hanno il coraggio di andare a chiedere aiuto per una questione di dignità. Noi già aiutiamo tanti in silenzio ma faremo tesoro, come Cisl, di questo rapporto perché è fondamentale leggere un territorio meraviglioso dove ci sono grandi opportunità ma anche tante sacche di disagio».
Emergenza abitativa
La novità emersa dal rapporto è l’aumento della povertà abitativa. «In questa città – sottolinea il segretario generale della Cisl Messina – l’emergenza abitativa è sempre stata latente, basti pensare a quanto accadeva nelle baracche quando usciva una famiglia ed entrava subito un’altra. È un problema culturale legato alla rassegnazione che sembra insita in questo territorio. Questo è un territorio che chiede il cambiamento ma, poi, quando arriva un possibile cambiamento, lo combatte».
“Si vede il negativo in tutto”
Per Alibrandi occorre anche cambiare il modo in cui ci si approccia alla visione del territorio. «Si vede il negativo in tutto, sembra non ci sia nulla di positivo, un territorio che fa di tutto per allontanare i giovani. Resta solo chi non ha possibilità di andare via. È nostro obbligo dare una soluzione, trovare una chiave di lettura al territorio. Abbiamo aperto una nuova sede in periferia, a Ritiro, e stiamo facendo un lavoro di sinergia con la Parrocchia e il Centro Sportivo Italiano, istituzioni di comunità, che danno l’esempio di come si possa lavorare e fare cose buone nei quartieri».
Caritas e povertà. Alibrandi: “Non è vero che a Messina non c’è lavoro”
Perché gli imprenditori che hanno bisogno di forza lavoro e che assumono con regolare contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) non si interfacciano col Sig. Alibrandi, il quale a sua volta, in sinergia con Tempostretto, pubblica le opportunità lavorative creando una sorta di banca dati?
Chi vivrà, vedrà.
Cordialità
Pietro
Alibrandi il lavoro c’è? Fai elenco dove vogliono assumere con un contratto nazionale.
Forse confondi il lavoro con la schiavitù.?
Ti farò io l’elenco dei lavoratori con 12 ore con lo stipendio di 900€ mensile.
Alibrandi porta i fatti non le chiacchiere?
Non è vero che a Messina non c’è lavoro?
Allora io sono un fantasma.
A 50 anni, invalido iscritto alle categorie protette legge 68, lasciato senza spiegazione a casa dall’azienda presso cui ho lavorato 10anni con contratti a scadere, iscritto alle liste di collocamento presso l’agenzia per l’impiego di Via Dogali da due anni(nessuna chiamata); e questa persona qua osa insinuare che a Messina il lavoro c’è?
Lo vada a dire a tutti i giovani e non solo, considerando che negli ultimi anni, anche interi nuclei familiari lasciano la città, che non è vero che a Messina non c’è lavoro!
I sindacati non hanno più senso di esistere, sono totalmente distaccati dalla realtà sociale.
Sig. Alibrandi o sono io incapace di trovare lavoro o lo stesso si nasconde da me. Se non chiedo troppo, mi dica chi assume che mi precipito
Domanda imbarazzante! Di certo, lui il problema non lo ha…è dipendente Cisl.
E vero la maggior parte non vuole assumere come si deve con contratti giusti perché vogliono fare i furbetti. Cercano personale che lavori come schiavi. Se lei ha una lista dove c’è lavoro in regola, buono come sia giusto fare la presenti al palazzo satellite ai servizi sociali che poi loro penseranno a trovare chi prende il rdc come me x essere inseriti nel mondo del lavoro. Adesso che si trovi gente che non faccia solo chiacchiere ma i veri contratti come si deve.