"Caro affitti per gli studenti fuori sede, a Messina 265 euro per una stanza"

“Caro affitti per gli studenti fuori sede, a Messina 265 euro per una stanza”

Redazione

“Caro affitti per gli studenti fuori sede, a Messina 265 euro per una stanza”

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giovedì 22 Agosto 2024 - 09:09

Udu e Sunia: denunciano l'assenza di una politica abitativa mentre aumenta il costo delle camere

MESSINA – “Caro affitti: studiare fuori sede è diventato sempre di più un lusso. E quest’anno si registra un aumento del 7% del costo delle camere. Il governo affronti l’emergenza abitativa. Se la tendenza nazionale è in crescita, a Messina invece il prezzo di stanze singole e doppie si mantiene stabile. Ma era già aumentato, in particolare negli ultimi due anni. Qui il costo medio per una stanza singola risulta essere di 265 euro“. A sollevare il caso è ancora una volta l’Ud, Unione degli studenti, e Sunia, il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari della Cgil. Mette in rilievo Emanuele Carlo, coordinatore dell’Udu di Messina: “Studiare e abitare nella stessa città sta diventando un lusso solo per chi può permetterselo. Si tratta di un problema che ci troviamo a sollevare periodicamente, chiedendo al governo investimenti, regolamentazione e interventi mirati. Ma il ministro Salvini continua a voltare le spalle agli studenti, non alzando un dito neanche sugli interventi fiscali ma, anzi, facendo soltanto condoni”.

Udu e Sunia citano l’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, che evidenzia l’emergenza caro affitti per gli studenti universitari. “Alla condizione già critica degli affitti in Italia, quest’anno si aggiunge un aumento del +7% sui costi delle camere: colpa di una domanda fuori controllo e della mancanza di politiche abitative pubbliche”, sottolineano i due organismi.

“Gravi carenze di posti letto nelle residenze pubbliche a Messina”

E ancora: “La crescita dei prezzi colpisce quasi tutte le città. In modo particolare i grandi centri come Milano, Roma o Bologna, ma non è da ignorare la condizione delle piccole e medie città universitarie; nella città di Messina, nel 2023 si è registrato un aumento dei prezzi pari al 15% rispetto all’anno procedente, che quest’anno ha visto una lieve flessione del 3%, motivato da una domanda che cresce esponenzialmente, con un + 57%. Questo anche a causa della grave carenza di posti letto nelle residenze pubbliche, che costringono studentesse e studenti a ricercare soluzioni nel mercato privato”.

“Siamo fortemente preoccupati per la situazione degli affitti a livello nazionale – aggiunge il coordinatore Udu di Messina Emanuele Carlo – in quanto si registra un diffuso aumento dei prezzi di stanze singole e doppie. Serve un intervento a livello nazionale e locale che possa garantire il diritto all’abitare anche a studenti e studentesse, in un contesto in cui le residenze offerte dagli enti regionali per il diritto allo studio scarseggiano”.

“Il governo non affronta l’emergenza abitativa e spreca i soldi del Pnrr”


Da parte sua Claudio Vallone, segretario del SUNIA Messina, mette in rilioevo: “Gli accordi terrioriali che regolamentano i contratti a “canone concordato”, tra cui anche quelli per studenti universitari, sono indispensabile contrappeso per il caro affitti. Per questo, riteniamo che sia di notevole importanza la loro applicazione. L’emergenza abitativa è un problema trasversalmente diffuso e la spesa in politiche abitative del Comune e della Regione Siciliana, oltre che del governo nazionale, è gravemente insufficente”.

Osserva ancora il segretario: “La colpa è anche del governo Meloni: mentre Salvini dimentica le politiche abitative, iil governo spreca i soldi del Pnrr per alloggi privati e costosi, anziché puntare su residenze pubbliche e accessibili. Il problema era già emerso l’anno scorso con il report Udu e Sunia sugli affitti, in cui evidenziavamo una difficoltà diffusa nel trovare alloggi dignitosi a costi accessibili. Il 30% degli studenti ci ha detto di essere in grave difficoltà economica ad arrivare a fine mese per via delle spese legate all’alloggio. Per aiutare gli studenti fuori sede abbiamo realizzato un’apposita guida disponibile in tutte le sedi della Cgil. Davanti all’indifferenza di chi ci governa, a tutti i livelli, noi non possiamo girarci dall’altra parte. Ed è arrivato il momento di affrontare la crisi abitativa”.

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5 commenti

  1. Tutto giusto ma non dimenticate che i proprietari di abitazione, che a volte investono nel mattone tutte le loro risorse, pagano le tasse e affrontano i costi di manutenzione sempre più elevati. Se poi l’inquilino se ne va senza pagare, ecco che il danno è fatto

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  2. Andate a Milano a studiare così ne spendete 500 o 600 per una stanza, sempre che ci arriviate vivi dato l’alto tasso di criminalità. Un proprietario di casa deve affrontare spese enormi di tasse e manutenzione, gli affitti sono equiparati al tasso d’inflazione e al costo della vita.

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  3. Se uno vede i prezzi di altre città (non dico Milano o Roma, dove con meno di 500 euro non prendi nulla), 265 euro per una stanza è pochissimo.

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  4. Anzi solo 265,00 euro al mese, dovrebbero fare salti di gioia, con quella cifra a Roma Milano, Bologna si può andar a dormire sotto i porticati.

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  5. Gli affitti a Messina sono più che onesti, anzi direi bassi per per il costo della vita e anche in riferimento alle grandi città Italiane come Milano Roma e Firenze, dove un affitto per una stanza e tra i 500 e i 700 €.
    Se io fossi uno studente sarei felicissimo di studiare in Sicilia anziché in Lombardia, risparmierei
    denaro e né guadagnerei in salute.

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