"Sono una donna che sarà costretta a chiudere l'azienda, una mamma che non sfama i suoi figli. Mi sento abbandonata dallo Stato. Restituiteci la nostra vita"
La lettera-appello di una donna, di una mamma, di una lavoratrice.
“Caro presidente, Le scrivo perchè mi sento abbandonata da quello che è lo Stato, da chi ci dovrebbe tutelare. Mi sento abbandonata perché io sono prima di tutto Italiana e quindi oggi sono una delle proprietarie di un’attività che a causa di queste normative probabilmente chiuderà la saracinesca per sempre perché non si riescono più a gestire i costi in uscita dal momento che il lavoro è calato drasticamente.
Non sfamiamo i nostri figli
Oggi sono una di quei dipendenti che viene mandata a casa perché diventa difficile pagare uno stipendio in questo momento. Oggi sono una mamma e un papà che non riesce a sfamare i propri figli e non viene aiutato dallo Stato. Oggi sono una di quelle in cassa integrazione che spesso bisognava aspettare 2 o 3 mesi prima di percepirla. Allora io Le chiedo se è davvero giusto tutto questo. Ma la risposta credo possa essere soltanto no.
Il virus ci sta uccidendo dentro
Questo “virus” ci sta uccidendo e non a livello fisico. Questo “virus” ci sta uccidendo dentro. Sta uccidendo le nostre vite. Sta intaccando il nostro lavoro, le nostre famiglie e la nostra libertà. E non abbiamo nessuno che riesca a curarci e a prendersi cura di noi. Al contrario stiamo cadendo giù, in picchiata fino a schiantarci. E mentre voi studiate per cosa sia giusto fare, noi dobbiamo lottare per ottenere una visita perché ad oggi è più importante il virus che poter prevenire una malattia che possa essere grave o meno. Noi qui siamo stanchi di lottare.
State spegnendo i nostri sogni
State spegnendo i nostri sogni, le nostre speranze. State spegnendo il nostro futuro. Questa è una guerra invisibile e solo chi è il più intelligente, non il più forte, vincerà. Ma poi questo virus è così burlone? Non esistono fasce orarie in cui ci si può infettare di più. Non esistono vie e piazze principali dove si rischia di più rispetto ad un’altra. Non è il caffè preso ,alzati, al bar fino alle 18.00, piuttosto che il cocktail preso dopo la mezzanotte a determinare un contagio. Non è la palestra o la piscina. Tutto questo sta alla coscienza e al senso civico di ognuno di noi. Ma non sono queste strette che porteranno a un risultato, bensì solo ad un ulteriore fallimento di un paese intero. Come sempre, nella storia, saremo noi cittadini a pagarne le conseguenze. Come sempre siamo noi le vittime indiscusse. Ridateci tutto quello che ci appartiene, ridateci la spensieratezza. Ma sopratutto, ridateci la nostra vita.”
Maria Gualniera
Esatto! Bravissima!
ma se la coscienza civica ce l’ha solo il lupo il governo cosa deve fare? fa ammalare tutti e poi pigliano i camion militari e trasportano i morti all’incenitori?
che ridicoli questi VIROLOGI questi Presuntuosi del OMS o dell’ISS.. ahahahahahahahahah lasciamo aperto tutto fino a tardi . tanto dipende dalla nostra coscienza e dal senso civico come abbiamo fatto da…” Giugno in poi e perche no fino a domenica scorsa…” ..ma smettiamola ….non siamo ridicoli……mi vien che ridere leggere queste letterte……….questo Stato …Governo ladro…… .