Ci auguriamo che ci ripensi e lanci la sfida a commercianti, imprenditori, artisti, invitando ad animare l'isola pedonale d'iniziative
MESSINA – Nella grande “enciclopedia” del web spesso le citazioni sono attribuite in modo farlocco. Ma non si può escludere che Albert Einstein abbia detto davvero questa frase: “La misura dell’intelligenza è data dalla necessità di cambiare quando è necessario”. Approfittiamo di questa presunta citazione per invitare il sindaco di Messina a ripensarci: non torni indietro, limitando l’isola pedonale del viale San Martino solo nei fine settimana e rendendo la città ostaggio del passato. Ci auguriamo che ci ripensi e lanci la sfida a commercianti, imprenditori, artisti (che vanno retribuiti, sia chiaro), invitando a lavorare insieme per animare l’isola pedonale d’iniziative da qui a un anno. Iniziative che dovrebbero vedere il Comune come promotore, nel segno di una nuova visione. Visione culturale e politica che dovrebbe animare più scelte e più ambiti in modo coerente.
Approfittiamo soprattutto della dichiarazione di Federico Basile prima dell’avvio di Bicincittà a piazza Duomo: “Nel 2023 è impensabile che si debba parlare di auto in pieno centro. Il progetto di mobilità sostenibile continua, giudicatemi alla fine del mandato”. Riassumendo, è questo il senso delle sue affermazioni domenicali, sorprendenti se si pensa al dietrofront di questi giorni. Passo indietro che il sindaco nega (“continua la sperimentazione”) ma indubbio sul piano simbolico e concreto.
Basta alimentare la mentalità provinciale, si affrontino i problemi strutturali aprendosi al futuro
Questa città ha bisogno di crearsi di nuovo, di rigenerarsi nelle sue fondamenta. A livello economico, turistico, culturale, sociale, ambientale, urbanistico e d’infrastrutture, bisogna valorizzare il meglio dei progetti in fieri e accelarne l’iter. Il tutto nell’ottica di una programmazione ad ampio respiro.
Basta alibi: se la gente non compra in centro non è a causa dell’isola pedonale. Si affrontino i problemi, insieme, sul piano strutturale e si seppellisca una mentalità chiusa, provinciale e soffocante. Messina si apra al futuro, davvero, nella consapevolezza che invertire la rotta richiederà piani decennali d’alto livello. Ma intanto non vanno repressi i piccoli passi in direzione di una città più civile. Subito.
Caro sindaco, ci ripensi e ricacci al mittente tutti i tentativi di far rimanere la città in questo limbo fatto d’incapacità a pensare in grande, a ipotizzare di potersi risollevare gradualmente, nel tempo. Analisi e interventi a breve, medio e lungo termine possono favorire un’inversione di tendenza. Un cambiamento difficile ma non impossibile.
Di conseguenza, i teorici del “si stava meglio quando si stava peggio”, quelli che affermano che “l’isola pedonale va bene ma nelle altre città, non a Messina”, vanno salutati con la mano. Come retaggi di un passato che vuole imprigionare questa città, lasciandola in questa paralisi. Per questo, sindaco, è importante spezzare le catene.
Cambiamo! sì, cambiamo città!!!
Una città degna di questo nome deve avere la sua isola pedonale stabile, anzi suggerirei di pavimentare le corsie stradali del V.le San Martino e di tutte le sue intersezioni stradali, anche nel rispetto delle promesse fatte dall’Amministrazione comunale. ISOLA PEDONALE forever!
Perché dovrebbe cambiare? Messina non è strutturata per avere strade chiuse, basta sabato e domenica.
Rispetto profondamente i commercianti che lamentano un calo di fatturato e sono consapevole delle ripercussioni, tuttavia il loro problema è conseguenza di un paradosso, ovvero il calo di fatturato scaturisce dalla perdita di tutti quei clienti che si fermavano davanti il negozio lasciando l’auto in divieto di sosta. Se nei tempi passati ci fosse stato un controllo più accurato della polizia locale al fine di scongiurare tale malcostume, oggi i commercianti non avrebbero lamentato il calo di fatturato.
Quindi cosa si deve fare per venire incontro alle richieste degli esercenti della zona? Tollerare le auto nella via principale dello shopping (cosa che non avviene in nessuna città degna di questo nome) e soprattutto tollerare gli incivili?
Alla giunta comunale l’ardua sentenza
Finiamola con questa tragicomica che il calo delle vendite sia dovuto all’isola pedonale. Chi vuole comprare lo fa a prescindere. Il problema è sempre nel mal costume di noi messinesi a parcheggiare sin dentro il negozio e la contemporanea assenza e inefficienza di chi deve controllare la viabilità. Ciò che offre il Viale S. Martino è difficile vederlo in altre città. Perché messinesi che vanno a Milazzo o Taormina pagano per parcheggiare e camminare nelle isole pedonali? Il commercio a Messina se è in calo è perché sono negozi che non attirano, prezzi per cui si preferisce acquistare on line.
Le botteghe sul viale S. Martino costano care e, per via di questo, i commercianti devono avere i prezzi più alti per mantenerle senza rimetterci. ciò porta che i messinesi evitano di acquistare lì. Purtroppo il messinese è lontano anni luce dai cugini catanesi !!!
il messinese ha sempre voluto lavorare poco e guadagnare tanto a differenza del catanese che abbassa i prezzi e lavora tanto (guadagnando di più).
Non sono un frequentatore del centro città ma vedere tutta quella gente in giro fa la città “viva”!
Signor Filippo, non è così, buona parte dei negozi presenti sul viale sono in franchising, e quindi i prezzi che praticano non dipendono dal costo degli affitti, i prezzi sono uguali a Messina, come a Canicattì o Cortina…
Signor Pippofranco lei lascerebbe la macchina a Scaletta per comprare un prodotto di ingombro medio sul viale. Io no
E perché lasciare la macchina a Scaletta? Ci sono i parcheggi al Cavallotti, nel cavalcavia, nel fosso di via La Farina. Forse il problema è perché si pagano?
Io preferisco le multe, che pagare i parcheggi, è poi le contesto tutte. Lo faccio per principio perché il costo del giudizio è più alto della multa.