"Caro sindaco, sull'isola pedonale non ceda a chi vuole tornare al passato"

“Caro sindaco, sull’isola pedonale non ceda a chi vuole tornare al passato”

Autore Esterno

“Caro sindaco, sull’isola pedonale non ceda a chi vuole tornare al passato”

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domenica 26 Febbraio 2023 - 08:41

La lettera aperta rivolta a Basile da parte di un avvocato messinese, Coniglio: "Turbato dalla possibile decisione di limitarla al fine settimana"

MESSINA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta rivolta al sindaco Federico Basile da parte di un avvocato messinese, Santi Coniglio: “Sono turbato dalla decisione di restringere l’isola pedonale, confinandola ai soli tre giorni del fine settimana. Tutte le principali città italiane restituiscono il centro storico alla gente e all’aria pulita”. Un tema su cui sindaco e vicesindaco Salvatore Mondello, in realtà, stanno riflettendo dopo aver ascoltato le richieste di un comitato di commercianti.

“Caro sindaco ti scrivo: l’isola pedonale e il futuro di Messina”

Buongiorno sindaco, mi chiamo Santi Coniglio, ho 29 anni e sono un avvocato, prossimamente pubblico funzionario in quanto vincitore di concorso. Seguo molto le vicende della città, pur lavorando a Catania, anche se spero di far ritorno a Messina nei prossimi anni. Ho sempre guardato all’operato della giunta De Luca e della sua con speranza e ottimismo, in quanto convinto della genuinità del vento del cambiamento da voi trasmesso alla cittadinanza, e nel coraggio di fare le cose mettendoci la faccia, anche andando contro le lamentele di chi invece vorrebbe che tutto si fermasse, perché alla fine i risultati arrivano sempre. Vedasi l’introduzione della raccolta differenziata, una scelta di civiltà che, sebbene contestata in prima battuta, ci ha liberato da quegli orribili cassonetti traboccanti di rifiuti e ha senza dubbio reso le nostre strade più pulite e l’aria più salubre. Apprezzo molto il suo impegno per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera grazie alla quale l’intera Sicilia beneficerebbe di un vero e proprio boom economico. Tuttavia, questa mattina, leggendo i giornali, come sono solito fare, sono rimasto profondamente turbato nell’aver appreso la decisione di restringere ulteriormente l’isola pedonale, confinandola ai soli tre giorni del fine settimana.

“Tutte le principali città italiane puntano su un centro storico libero dalle auto e sul mezzo pubblico”

Personalmente trovo folle questo passo indietro, o meglio, lo considero un cedere alle pressioni di gente vecchia, fuori e dentro, che altro non desidera che riportare indietro le lancette del tempo, trasformando la città in un parcheggio a cielo aperto. Viaggiando nelle principali città italiane (Roma, Milano, Firenze, Palermo e perfino le stesse Catania e Reggio Calabria), tutte queste realtà vanno in un’unica direzione: la sostenibilità della mobilità urbana, attraverso il progressivo abbandono dell’auto per gli spostamenti urbani in favore di mezzi pubblici, bici, monopattini o isole pedonali, restituendo il centro storico alla gente, all’aria pulita, all’organizzazione anche di eventi nelle aree pedonali, e migliorando soprattutto l’efficienza del mezzo pubblico, che diventa il vero strumento per muoversi in città. Qui invece si parla di un folle ritorno al passato: e tutto questo per cosa? Ah si, perché al messinese medio deve essere permesso di perseverare nel proprio malcostume di prendere la macchina per andare da casa propria in via dei Mille al negozio alfa sul Viale San Martino. E i commercianti sostengono, a loro volta, che a causa della mancanza di parcheggi, la gente non compra più da loro, preferendo centri commerciali, online e i negozi a Catania.

“Noi parliamo di trasformare il viale in un parcheggio a cielo aperto: una follia”

Ebbene, ogni pomeriggio, uscito da lavoro, faccio una passeggiata in via Etnea, che è isola pedonale, e che è l’equivalente del nostro viale San Martino, e posso garantirle che i negozi sono sempre pieni; stesso discorso posso farlo su via Condotti a Roma e su Corso Vittorio Emanuele a Milano, avendoci vissuto, o, senza andare troppo lontano (perché a Roma, Catania e Milano hanno la metro), su Corso Garibaldi a Reggio Calabria. Anche quella è isola pedonale, e i negozi sono sempre pieni! Noi invece parliamo di trasformare viale San Martino in un parcheggio a cielo aperto! Da luogo in cui è possibile camminare e beneficiare di un ambiente con aria pulita, magari spostandosi anche in bici o in monopattino, a inferno infestato da smog, clacson e macchine in doppia fila! Ma siamo impazziti?

“I padroni della città che posteggiano in doppia fila e allontanano i giovani”

E dire che l’amministrazione sul problema dei parcheggi si sta impegnando tanto: Cavallotti (a due passi da piazza Cairoli) è sempre vuoto, così come il parcheggio in via la Farina (si parla di un ampliamento fino a sei piani), a breve saranno pronti due parcheggi di interscambio su viale Europa (all’imbocco di viale San Martino) e in più è stato completato il parcheggio del mercato Zaera. Come vede, sindaco, i parcheggi ci sono, eccome! Ciò che continua ad imperversare è il malcostume dei messinesi che pretendono di usare la macchina per fare 10 metri e magari ce la lasciano anche in doppia fila, per poi lamentarsi perché non ci sono parcheggi. E sa qual è il problema? Che quelli che oggi stanno andando a piagnucolare con l’amministrazione comunale per un ritorno al passato sono vecchi, fuori e dentro, i veri padroni della città. Quei vecchi che noi giovani speravamo venissero messi all’angolo, loro e il loro malcostume basato su ingiustizia e privilegio, loro che parcheggiano nel posto disabili usando il tesserino del nonno morto 10 anni fa, loro che prendono la macchina per andare da via Ghibellina al bar sul viale San Martino e ci lasciano magari la macchina in doppia fila.

Loro che invadono la corsia preferenziale del bus, costringendolo a camminare in mezzo al traffico, e poi si lamentano perché i pullman non funzionano, loro che passeggiano a piedi sulle piste ciclabili e poi si lamentano del perché i ciclisti sono costretti a camminare nel traffico. Per forza che i giovani sentono che questa città non è posto per loro! Perché questa città, fino a quando sarà in mano a questi dinosauri, non sarà un posto in cui un giovane, cresciuto con i valori dell’ecologia, della mobilità sostenibile, del rispetto per l’ambiente e per la natura, si possa sentire a casa. Bensì un pesce fuor d’acqua, e non ci investe nemmeno! E quindi continueranno a dominare la scena anche quei commercianti che vendono roba scadente e che puntano il dito contro il fatto che non ci sono i parcheggi per giustificare il loro fallimento. E chi magari vuol proporre idee veramente innovative, preferisce farlo altrove, dove si pensa in senso giovanile, e sui giovani si punta davvero.

“Sindaco, non riconsegni il viale San Martino allo smog e ai clacson”

Non so se questo mio appello resterà lettera morta, ma la supplico, a nome mio e di tutti i giovani, di non cedere alle pressioni, di non riconsegnare il viale San Martino allo smog, ai clacson e alle auto in doppia e tripla fila. La prego di opporsi al malcostume imperversante nella città, e di insistere in quel cambiamento che è stata la ragione per cui molti giovani hanno scelto di darle fiducia. La prego di non toglierci la speranza che anche la nostra Messina possa diventare un posto migliore, altrimenti, se non si riesce neppure a difendere la sacrosanta battaglia per la mobilità sostenibile, discorsi come il Ponte sullo Stretto saranno destinati a restare lettera morta. E noi, messinesi e siciliani, continueremo a restare sempre l’ultima ruota del carro, alla mercè dei parassiti che per anni e anni hanno arraffato e sono ingrassati sulle spalle della comunità.
Buon lavoro
Santi Coniglio

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23 commenti

  1. Ho 70 anni e condivido in pieno quanto scritto da questo giovane messinese che ama la sua città.avevo già commentato l’argomento isola pedonale con le stesse parole non fatevi ricattare da chi resta ancorato a vecchi schemi. Non sono solo i giovani a volere una città più vivibile,ci siamo anche noi vecchietti.

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  2. Avvocato ma come si permette di offendere e insultare cosi? Mi meraviglio dì Tempostretto, testata seria, di come possa pubblicare tutto ciò, lettera scritta da un avvocato che non vive a Messina.

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  3. Vergogna la Messina del no, niente isola pedonale, no ponte, no pista ciclabile a Santagata, una città che non vede il futuro, una città che vogliono morta.

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  4. A me pare che siano commenti di parte

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  5. Giusta la differenziata, ma, sul fatto che ci siamo liberati dei cassonetti, vorrei far notare all’Avv. Coniglio, che in realtà questi si sono trasformati in indecorosi carrelati, che invadono ogni angolo di marciapiede, soprattutto in prossimità di attività di ristorazione.
    Sarebbe opportuno che la Giunta metta fine a questa vera bruttura.

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  6. L isola non serve a niente.le macchine volano,ma fatemi il piacere.

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  7. Ritengo che non bisogna più tornare indietro. Tutto il mondo va verso questa direzione di sostenibilità e forma di aggregazione. O in tutto il mondo si sbaglia o solo a Messina guardare al futuro è un problema. Se è il caso trovare dei giusti correttivi ma non possiamo tornare indietro. Lo meritiamo noi, lo meritano i nostri figli. Lo merita Messina

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  8. Bravo sindaco non ceda, continui così per ammazzare il centro di Messina e le sue attività commerciali.

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  9. Non si può sentire che I commercianti lamentano un calo di fatturato per colpa dell’isola pedonale!!!
    Povera Messina!!!

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  10. I commercianti non sono alieni che vogliono conquistare il mondo. Semplicemente, per vivere lavorano, e se vengono fatte scelte che danneggiano il loro lavoro, lo dicono,civilmente. Inoltre, sono i veri occhi della città, vedono e sentono le esigenze delle persone. Chi ci amministra dovrebbe ascoltarli e tenerli più in conto.
    Infine, possibile che ci siano tutti questi cantieri…così, “de botto” ? Un confronto circa impatto economico su attività e anche sui residenti delle varie zone, no ?
    Ai posteri, l’ardua sentenza….

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  11. Buonasera,sono amareggiato per due motivi, il primo perche’Tempostretto pubblica una lettera del genere offensiva nei confronti dei commercianti il secondo perché un avvocato quindi laureato, si permette di scrivere frasi come “vendono merce scadente” ecc.offendendo un intera categoria di gente che lavora,tutto ciò non fa altro che alimentare odio,e di questi periodi non sarebbe propio il caso, poi chiedo al carissimo avvocato di documentarsi e leggere anche gli articoli precedenti di questa stessa testata e di leggere la richiesta scritta fattadal comitato anzi glieli spiego io,il comitato NON è contrario all’isola ma ha chiesto solamente all’amministrazione di realizzare le strutture adeguate soprattutto PARCHEGGI affinché sia degna di questo nome ha chiesto la chiusura nel fine settimana solo in via sperimentale fino a quando si realizzino le strutture adeguate nel frattempo si è reso disponibile a collaborare con l’amministrazione

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    1. Gentilissimo,
      di sicuro l’avvocato si riferiva solo a una parte di commercianti, una minoranza o casi singoli, e noi abbiamo giudicato interessante la lettera per altri motivi. Ci interessa alimentare il dibattito sull’importanza dell’isola pedonale, che noi giudichiamo positivamente per il futuro di Messina, nel rispetto di tutte le opinioni e continueremo a dare voce a questa pluralità di posizioni. La vostra attenzione al tema dei parcheggi è stata ben sottolineata nell’articolo. Cordiali saluti e grazie per l’attenzione

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  12. MessineseAttento 26 Febbraio 2023 16:13

    Viene il voltastomaco a leggere ancora commentucci sulle isole pedonali che danneggiano i commercianti e fa tenerezza il messinesaccio che si sente offeso da un’opinione che lo inchioda alla sua mediocrità.
    Mediocre anche la politica, sempre in cerca di equilibrismi che non inficino il proprio bacino elettorale.
    W le isole pedonali e le famiglie che le affollano, con buona pace del “putiaro” incapace di guardare aldilà del proprio naso.

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  13. W l’isola che non c’è, oasi dei passeggiatori seriali che non portano un euro ai commercianti.

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  14. Il sindaco ha già ceduto….le macchine circolano tranquillamente nella parte del viale e nelle traverse per accedervi…senza alcun tipo di controllo.

    Le solite cose all’uso messinese

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  15. Antonio Di Prima 26 Febbraio 2023 19:11

    Dibattito povero , basta alzare gli occhi al di là dei confini della nostra città, per capire che non possiamo essere prigionieri di categorie che difendono la propria miope visione . Bravo Avvocato anche se ho 72 anni .

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  16. Per quanto spesso molto critico nei confronti dei miei concittadini, l’astio di questo signor futuro pubblico funzionario mi fa venire voglia di riaprire al traffico Piazza Cairoli.

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    1. Evidentemente precisare che si tratta di un futuro Pubblico Funzionario lo considera un valore aggiunto rispetto al resto… mah…

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  17. Io penso maggiormente al turbamento degli esercenti che stanno vedendo diminuire vertiginosamente i propri introiti e per di più accusati con arroganza di vendere merce scadente! Se questa persona si trova tanto bene dove si trova, ci resti pure, ce ne faremo una ragione! I “dinosauri”, con tutti i loro guai e problemi, staranno benissimo senza di lui!

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  18. Riapriamo tutto! Il lavoro la prima cosa. Passeggiate altrove, le feste sono finite. NO all’area pedonale sul viale S. Martino

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  19. Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Non è utile ciò è utile, ma è utile quello che ci piace. In entrambi i casi manca l’obiettività. Io “dissento” da questa lettera aperta dell’avvocato che, con tutto il rispetto, vista la sua cultura, non mi è per niente piaciuta. Molto meglio l’articolo di Marco Ipsale su questa questione, che aveva un’obiettività tale da renderlo incontestabile pure a chi non piace l’isola pedonale. Cito il bravissimo giornalista per fare capire il peso delle parole che si usano e l’impatto che ne trae chi legge. “Dissento” pure dal direttore che lo “giustifica” sulla merce scadente facendo capire che si riferiva a una parte. Avrebbe dovuto aggiungere allora, a mio avviso, scusi direttore, ma è per farle capire che lei, in questa lettera, non ha tenuto conto della professione di questo commentatore che proprio in virtù di ciò, non doveva esprimersi in questa maniera e andava “ripreso”. Andava ripreso, apportando tagli e modifiche così come a volte fa con me. Semmai, nei miei confronti, dovrebbe avere la stessa “comprensione” usata con lui, visto che io, come ho tante volte detto, sono una casalinga con la terza media. E magari mi faccio trascinare dall’impeto nel mio pensiero istintivo. Perché, altrimenti, mi fa pensare che quello che io ho scritto in apertura del mio commento valga pure per lei. Mi censuri pure se mi ritiene inopportuna ma io quello che trovo (a mio avviso sempre) sbagliato, lo dico!

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    1. Gentilissima, critica legittima. Ci segua sempre con questa passione e attenzione. Le invio un caro saluto

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  20. Che poi l’ho riletta per capire meglio, qualora avessi frainteso qualcosa, visto che commento di getto appena leggo, e ho trovato che non si può sentire che con la differenziata (premetto giusta da fare, ma non con queste modalità) le strade sono più pulite e l’aria è più salubre. Evidentemente non legge correttamente Tempostretto, visto che non vive a Messina. Proprio ad inizio testata si parla del gravissimo problema dei rifiuti abbandonati ovunque, e l’aria è irrespirabile per l’odore nauseabondo che proviene dagli ingressi di case e negozi per la decomposizione dell’umido e di pannolini e pannoloni. Avvocato, futuro funzionario, spero che lei faccia il suo lavoro meglio di quanto articoli il suo non obiettivo (a mio avviso) pensiero!

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