Caruso: "Il turismo a Messina era all'anno zero. Ecco cos'abbiamo fatto e faremo"

Caruso: “Il turismo a Messina era all’anno zero. Ecco cos’abbiamo fatto e faremo”

Marco Ipsale

Caruso: “Il turismo a Messina era all’anno zero. Ecco cos’abbiamo fatto e faremo”

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giovedì 17 Novembre 2022 - 07:30

Segnaletica, sito internet, punto informativo. Ad aprile il Primo "Meeting del Turismo" a Messina

“Possibile che i turisti debbano vagare senza sapere dove andare? Possibile che non ci sia un cartello in inglese?”. L’assessore al Turismo, Enzo Caruso, ricorda le domande che poneva e sentiva porre prima del suo insediamento. “Oggi abbiamo messo la segnaletica a colori, ci sono i codici qr per fare muovere i turisti in autonomia, c’è un sito internet che prima non c’era, c’è un punto informativo turistico nuovo, che prima era in un angolo dimenticato vicino alla stazione. Siamo partiti da sottozero”.

Questo, però, non può bastare. “Abbiamo contattato oltre 50 operatori culturali che gestiscono siti turistici, li abbiamo messi in rete e abbiamo creato 14 percorsi – prosegue l’assessore -, tutto questo durante la pandemia e con un Comune in pre dissesto. Abbiamo anche poco personale e aspettiamo i concorsi. Per il punto informativo, ad esempio, avevamo solo due dipendenti, ora sono quattro perché ne abbiamo avuti due in ‘prestito’ dalla Città Metropolitana. La sede dell’assessorato era in una stanza al Palacultura, ora è qui a Palazzo Weigert, un Liberty del 1929 che prima era usato da deposito e ora invece accogliamo delegazioni e rappresentanti”.

CROCERISMO

Le risposte migliori arrivano dal crocerismo. Messina resta tra i dieci porti italiani che accolgono più passeggeri, 610mila nel 2022 con la prospettiva di aumentare ancora nel 2023. “Per la nuova stagione croceristica puntiamo a far arrivare i turisti come primo punto in largo Minutoli, che sarà area pedonale. Abbiamo fatto la nuova segnaletica, gli uffici tecnici stanno spostando sbarra e catene, l’Atm ha attivato un maxischermo, la Città Metropolitana sta restaurando il gabbiotto in ghisa e l’Autorità Portuale ha approvato il piano di viabilità interna per fare arrivare i turisti lì. Per aprile dobbiamo avere tutto pronto”.

PRESENZE TURISTICHE

Va male, invece, ma da sempre, sul fronte delle presenze turistiche. Il crocerismo è un turismo mordi e fuggi “ma è comunque importante – dice Caruso -, durante la pandemia se n’è sentita la mancanza”, mentre le presenze corrispondono al numero di notti che i turisti trascorrono in città. I dati dell’Osservatorio del turismo della Regione Siciliana, nel 2019, ultimo anno pre pandemia, segnano 92.570 presenze, neanche tra i primi trenta Comuni siciliani, tra i quali figurano ad esempio Sciacca, Campofelice di Roccella, Licata, Augusta, Pollina, Terrasini, località sicuramente belle ma alle quali Messina non avrebbe nulla da invidiare.

IL CONFRONTO CON CATANIA

Il confronto con la vicina Catania è impietoso. “È una città molto conosciuta mentre la nostra è sempre stata considerata di passaggio. Nel nostro programma c’è l’obiettivo di diventare una città di sosta. Da poco abbiamo portato qui gli ambasciatori del gusto, che erano già stati in altre zone della Sicilia ma non da noi e ci hanno detto che non immaginavano la nostra città così bella. Negli anni è mancata la promozione, ora la stiamo facendo con gli eventi, ad esempio durante gli ultimi concerti abbiamo riempito tutti i posti letto ma in città ne abbiamo solo 2.300”.

I POSTI LETTO

Vuol dire che se, per assurdo, i posti letto fossero tutti occupati 365 giorni, si arriverebbe a 840mila presenze turistiche l’anno, mentre Palermo, Taormina e Catania superano il milione.

“Stiamo lavorando per incrementare i posti letto – dice l’assessore – ma non serve costruire nuovi alberghi quanto mettere a disposizione l’esistente, ad esempio gli istituti religiosi, come avviene in altre città”.

IL PRIMO MEETING DEL TURISMO

Ma perché Messina viene esclusa dai circuiti turistici? “Perché serve lavorare sulla promozione del territorio – risponde l’assessore -. Il Comune ha il compito di creare le condizioni per creare turismo ma poi devono essere gli imprenditori a vendere pacchetti. I messinesi hanno sempre lavorato per il turismo in uscita e mai in entrata, facendo così arriveranno quelli da fuori. La Provincia di Messina partecipa alla Bit (Borsa internazionale del turismo, ndr) di Milano ma lì ci si confonde fra tanti operatori. Per questo abbiamo pensato di organizzare a Messina il primo meeting del turismo. Pianificheremo l’evento insieme a Città metropolitana, Camera di Commercio e Autorità portuale, ci sarà un incontro lunedì 28 novembre. Vogliamo ospitare gli operatori e la stampa nazionale del settore per tre giorni, mostrare loro le bellezze del nostro territorio, dai laghi ai forti. Promozione ed eventi, offrendo sconti e accoglienza”.

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3 commenti

  1. Gli hotel non servono…mai sentita una min…..a più grande. Per il turismo congressuale ed organizzato in genere servono eccome. Caruso frequenti qualche corso di aggiornamento

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  2. Serve un servizio di trasporto dedicato ai turisti, che li prenda al porto e li porti a visitare tutti i luoghi di interesse artistico-monumentale-paesaggistico : Duomo e Cripta del Duomo con tesori, Teatro, Cristo Re, Museo, Madonnina, Ganzirri e Torre Faro, Montalto, Galleria Vittorio Emanuele, Tribunale/Universita’, ecc. Ma questi luoghi devono essere pulitissimi, accoglienti (piante e fioriere CURATE), con guide multilingue BRAVE, e soprattutto devono essere visitabili, cioe’ APERTI.

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  3. presentare ai turisti del crocerismo una città accogliente ed attrattiva sarebbe una locandina pubblicitaria di enorme valenza. Messina avrebbe tutte le carte in regola per attirare turisti stanziali che dalla città dello stretto potrebbero in giornata raggiungere mete altrettanto rinomate (Taormina, Tindari, Cefalù, Catania, l’Etna, Siracusa, Reggio Cal., Scilla e tante altre località). Bisogna organizzare ed investire!

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