Per una città turistica, l'assessore comunale alla Cultura scommette su una casa-museo dedicata al grande artista del Quattrocento
MESSINA – Non solo Vara, anche se si tratta del primo impegno sul piano organizzativo. La sfida, per l’assessore alla Cultura del Comune, riconfermato nella giunta Basile, è “portare Messina oltre lo Stretto nel segno di Antonello”. Enzo Caruso, tra una riunione tecnica e il primo incontro con i colleghi assessori, riprende progetti e obiettivi: “Abbiamo partecipato a un bando della Sogepat (Società di gestione del Patto territoriale Messina srl, n.d.r.) e ci siamo classificati quarti, con seicentomila euro per la realizzazione di una casa-museo di Antonello”.
“Messina città turistica e città di Antonello”
Con l’assessora Carlotta Previti, già nel dicembre 2021 l’assessore Caruso aveva presentato il progetto, sposato anche dalla nuova amministrazione Basile. In primo piano la figura del grande artista del Quattrocento, come biglietto da visita di una realtà che intende essere attrattiva in Italia e all’estero.
“Abbiamo individuato lo stabile per la casa-museo (a pochi passi dal Palazzo della Cultura, n.d.r.) e ora cercheremo di reperire nuovi fondi per completare l’obiettivo. Messina città turistica – mette in risalto Caruso – è la nostra scommessa culturale. Io ci ho creduto sin dall’inizio e ora sono in tanti a crederci. E il più importante brand su cui puntare è quello di Antonello”.
“Un’offerta turistica con un centro culturale nel segno di Antonello”
“L’idea è quella di caratterizzare l’offerta turistica – spiega l’assessore alla Cultura – con un luogo identitario della figura di Antonello, sulla scorta di quanto fatto a Verona con la ‘Casa di Giulietta’. Un personaggio mai esistito se non nell’opera di Shakespeare. Si tratta di un’opportunità straordinaria. Un Centro culturale immersivo e un museo virtuali come luogo della narrazione. Tappa principale e fondamentale per ogni visitatore e crocerista, dal quale diramare le visite ai luoghi di Antonello”.
“Messina ridiventi cuore del Mediterraneo”
“Grazie a Cateno De Luca, oggi di Messina si parla ovunque. E noi lavoriamo – aggiunge il professore Caruso, anche direttore del parco-museo Forte Cavalli – – perché la nostra città ridiventi cuore del Mediterraneo e si riappropri di una cultura che valica i nostri confini. Possiamo far convergere qui le eccellenze che ruotano nel Mediterraneo”.
“Un Palacultura sempre più centrale per le associazioni e il teatro Pirandello per la prosa”
Per l’assessore le sfide non terminano qui: “Un altro obiettivo? Fare diventare sempre più centrale il Palacultura – dichiara Caruso – come elemento d’aggregazione per tutte le associazioni, per chi si occupa di cultura e di musica. L’auditorium del Palacultura è stato progettato per essere una camera acustica ed è apprezzato dai musicisti a livello nazionale. Ecco perché lì non è possibile montare quinte e fare teatro. Ma attiveremo nuove sinergie. Penso al teatro Pirandello, all’interno della Città del Ragazzo, che sarà dedicato interamente alla prosa, assieme ad altri teatri da valorizzare”.
“Grazie a Cateno De Luca, oggi di Messina si parla ovunque”. Bisogna vedere come se ne parla…
Antonello e lo Stretto come chiddi da Traversata …ca muta e u salvagente ??????????ahahahahaha