Gli arresti del 2014, l'affidamento al broker assicurativo senza gara, l'inchiesta sulle consulenze esterne e i contenziosi, la perizia di variante per l'appalto degli svincoli. Tutti i guai giudiziari del Cas.
Dal Consorzio fanno sapere che il nuovo Rup degli svincoli di Giostra sarà nominato in brevissimo tempo. E che non subiranno ritardi neppure gli altri lavori affidati a dirigenti sospesi dalla magistratura. Così come procederanno spediti i cantieri in vista del G7 di Taormina.
Eppure sino ad oggi i provvedimenti delle forze dell’Ordine non hanno mai convinto l’ente di Contrada Scoppo a cambiare direzione, nella gestione, né a procedere celermente con le eventuali sostituzioni. Non è successo con il consiglio di amministrazione, ad esempio, nonostante le pressioni di Crocetta, che ha richiamato le tante indagini in corso.
Non è successo nel caso specifico di questa seconda tranche dell’operazione Tekno, sfociata nelle sei sospensioni di ieri.
Nessuno dei dirigenti interessati, pur figurando anche in precedenti inchieste, notificate al Cas, erano stati sostituiti, rimossi dagli incarichi progettuali né sospesi. Eppure i 57 indagati per gli incentivi progettuali che sarebbero stati liquidati illecitamente erano noti già da tempo. Alla fine “ci ha messo una pezza” la Procura.
Neppure nel caso della frana di Letojanni i lavori di messa in sicurezza si erano messi in moto per tempo. Anche in quel caso è scattata prima l’operazione della magistratura, che ha sequestrato il cantiere e indagato i responsabili dei lavori al Cas e degli enti locali coinvolti.
Anche così, però, i richiami del Genio e della Protezione Civile per l’adeguamento delle protezioni sono rimasti pressoché inascoltati.
I guai del Consorzio vanno a formare una lunga lista, e altrettanto lunghe sono le inchieste aperte dalla magistratura penale.
Tutte le Procure siciliane hanno in piedi fascicoli sul Cas, e anche i colleghi di Roma e persino di Milano si interessano di vicende che riguardano il Consorzio autostrade siciliane. Dagli appalti alle tangenti, dagli incentivi processuali agli incarichi professionali ai legali, dagli affidamenti diretti ai pagamenti dello stato di avanzamento dei lavori, infine le perizie di variante che fanno lievitare i costi complessivi di singoli appalti.
Il Cas è un vero e proprio vaso di Pandora, e ulteriori, clamorosi sviluppi sono assicurati.
“Sono tanti gli spunti di indagine e le denunce arrivate alla nostra attenzione – ha ammesso ieri il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita a margine della conferenza stampa sull’operazione Tekno 2 – vanno approfonditi tutti”.
Alessandra Serio