"La Lezione" di Ionesco alla Sala Laudamo per la regia di Gianfranco Quero

“La Lezione” di Ionesco alla Sala Laudamo per la regia di Gianfranco Quero

francesco musolino

“La Lezione” di Ionesco alla Sala Laudamo per la regia di Gianfranco Quero

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lunedì 05 Dicembre 2011 - 08:47

Venerdì 9 dicembre alla Sala Laudamo prima assoluta de “ La Lezione” di Eugène Ionesco per la regia di Gianfranco Quero con Gianfranco Quero, Mariella Lo Sardo e Ivana Zimbaro. Una produzione di Gigi Spedale per MarVin Bros Srl.

Il teatro dell’assurdo va in scena con “L’assurda coppia del teatro: LA LEZIONE” di Eugène Ionesco per la regia di Gianfranco Quero, con Gianfranco Quero, Mariella Lo Sardo e Ivana Zimbaro, in prima assoluta venerdì 9 dicembre alle 21 alla Sala Laudamo e con repliche sabato 10 dicembre alle 21 e domenica 11 alle 17,30, nell’ambito della sezione di prosa “La Casa degli Artisti” del Teatro di Messina diretta da Maurizio Marchetti.

“LA LEZIONE” è una produzione di Gigi Spedale per MarVin Bros Film Production Srl.

Aiuto regia è Vincenza Di Vita. Le musiche sono di Katia Pesti; scene di Daniele Alef Grillo; costumi “Maison Studio” di Letteria Pispisa.

“LA LEZIONE” di Ionesco è un dramma comico in cui il professore – Gianfraco Quero -, la governante – Mariella Lo Sardo – e l’allieva – Ivana Zimbaro – compongono alternativamente le coppie che esprimono la schiavitù del potere di annichilimento dell’uno sull’altro, attraverso un avvincente groviglio di dialoghi ora leggeri ora angoscianti, per giungere ad un finale dal sapore noir.

Una situazione che sul palcoscenico si concretizza in un elemento centrale, un tandem appositamente ideato con due ruote simmetriche che girano in verso opposto cosicché il movimento dell’una annulla quello dell’altra, eliminando ogni possibilità di spostamento, simbolo della storia che ciclicamente si ripete.

“La scelta di questo testo – spiega il regista e interprete Gianfranco Quero – è dovuta alla riflessione attuale sull’imperversare del dominio della comunicazione: in un momento storico in cui siamo bombardati da messaggi di ogni tipo attraverso la televisione, la carta stampata, internet e tutti gli altri mezzi di informazione che permeano la nostra vita quotidiana, ho sentito la necessità di mettere in scena un dramma comico in cui la parola viene svuotata di senso ritornando alla propria origine quale fenomeno capace di incantare lo spettatore”.

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