La Casa del Cinema della Fondazione Taormina Arte Sicilia riapre con una programmazione di qualità. Otto film che dal 21 febbraio al 19 aprile, scandiranno i fine settimana della cittadina Ionica. Una selezione che propone la diffusione e la valorizzazione della cultura cinematografica d’autore.
Film rari, film che rispecchiano la forte personalità dei loro registi, film capaci di emozionare profondamente lo spettatore. Film che ci fanno conoscere e apprezzare alcuni registi di fama internazionale. E la Casa del Cinema si propone, sempre più, come luogo d’incontro culturale, in cui il Cinema, nelle sue varie sfaccettature, si propone ad un pubblico attento e curioso.
Prosegue intanto fino all’8 marzo la mostra “Le Stelle di Taormina”. Gli ultimi giorni per potere ammirare i rari materiali pubblicitari che hanno reso famosa Taormina nel mondo cinematografico
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Si inaugura giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 con il film Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel con Williem Dafoe e Rupert Friend. La pellicola ripercorre la vita di Vincent van Gogh, celebre pittore olandese del XIX secolo, il cui animo tormentato dai disturbi psichici ed emotivi si accompagnò all’estro geniale della sua arte pittorica. Van Gogh (Willem Dafoe) si trova a Parigi nel pieno dello sviluppo della corrente impressionista.
Il pittore, sostenuto finanziariamente ed economicamente dall’amato fratello Theo (Rupert Friend), non riesce ad inserir si nell’ostile e ipercritico clima parigino. L’incapacità di appiattire i suoi canoni estetici su quelli impressionisti provocherà il primo grande turbamento nell’animo di Vincent. “Van Gogh. Sulla soglia dell’eternità” è un film d’immagini e suoni in cui il noto regista newyorkese abbraccia le nuove interpretazioni storiche sul personaggio e le nuove scoperte ad egli imputate.
Il sacrificio del cervo sacro
Venerdì 28, sabato 29 e domenica 1 marzo sempre alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 è la volta de Il sacrificio del cervo sacro per la regia di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell e Nicole Kidman. Steven Murphy è un rinomato cardiochirurgo sposato con Anna, con cui ha due figli. La sua vita è apparentemente perfetta, ma di nascosto alla famiglia si incontra spesso con Martin, un ragazzo orfano di padre con cui instaura un rapporto di amicizia.
Quando Martin rivela di avere lanciato una maledizione sui Murphy, Steven si trova costretto a dovere prendere una terribile decisione. Thriller psicologico allora? Forse, di certo la scelta oculata degli attori contribuisce a creare quella tensione che il regista greco Lanthimos realizza con grande efficacia partendo da una situazione iniziale apparentemente ordinaria, che si evolve in maniera inaspettata per diventare un finale inevitabile. Pur se nella più assoluta irrazionalità.
Cold War
Il terzo film sullo schermo della Sala della Casa del Cinema venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 marzo, ore 16.30 – 18.30 – 20.30, è Cold War di Pawel Pawlikowski con Joanna Kulig e Tomasz Kot. Nella Polonia alle soglie degli anni Cinquanta, la giovanissima Zula viene scelta per far parte di una compagnia di danze e canti popolari. Tra lei e Wiktor, il direttore del coro, nasce un grande amore, ma nel ’52, nel corso di un’esibizione nella Berlino orientale, lui sconfina e lei non ha il coraggio di seguirlo.
S’incontreranno di nuovo, nella Parigi della scena artistica, diversamente accompagnati, ancora innamorati. Ma stare insieme è impossibile, perché la loro felicità è perennemente ostacolata da una barriera di qualche tipo, politica o psicologica. Un film girato in uno smagliante bianco e nero, ma soprattutto di assegnare dove la musica fa la parte della vera protagonista, non tanto per la preponderanza che i brani e le canzoni hanno rispetto ai dialoghi, quanto per il valore narrativo della sua presenza nella vita di Zula e Wiktor.
Perfetti sconosciuti
Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 marzo,ore 16.15 – 18.30 – 21.00 in programma la nota commedia italiana Perfetti sconosciuti per la regia di Paolo Genovese con Valerio Mastandrea ed Edoardo Leo. Il film ruota attorno alle vicende che si susseguono durante una cena tra amici apparentemente tranquilla, in occasione di un’eclissi lunare da guardare tutti insieme sul balcone.
I proprietari di casa, un raffinato appartamento romano, sono Eva (Kasia Smutniak) e Rocco (Marco Giallini), marito e moglie da tempo in crisi: lui è un chirurgo plastico che si è sempre mostrato scettico rispetto all’utilità della psicoterapia, mentre lei è una psicoanalista che ha un rapporto conflittuale con la figlia adolescente, Sofia (Benedetta Porcaroli).
La coppia decide di invitare a cena gli amici di sempre: i novelli sposi Bianca (Alba Rohrwacher), timida, riservata ed educata e Cosimo (Edoardo Leo), tassista con la voglia di cambiare quotidianamente lavoro, i coniugi Lele (Valerio Mastandrea), funzionario che lavora in un ufficio legale e Carlotta (Anna Foglietta), donna dedita alla famiglia ed infine Peppe (Giuseppe Battiston), insegnante di educazione fisica in sovrappeso e attualmente disoccupato. Da sempre single, Peppe si è fidanzato di recente con Lucilla, che però non è presente alla cena per colpa di un’influenza
Tra una portata e l’altra, Eva si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Propone così una sorta di gioco: ognuno di loro dovrà mettere il proprio cellulare in mezzo al tavolo e ogni chiamata o messaggio che arriverà nel corso della serata dovrà essere condiviso pubblicamente con gli altri. Tutti decidono di partecipare, ma ben presto quello che doveva essere un semplice gioco si trasforma in una vero e proprio massacro.
Tutti lo sanno
Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 marzo, ore 16.15 – 18.30 – 21.00 è la volta di Tutti lo sanno di Asghar Farhadi con Penélope Cruz e Javier Bardem. Laura ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare al matrimonio della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l’Argentina, è sposata con uomo che non ama più e ha due figli che ama sopra ogni cosa.
Nella provincia della Rioja con gli affetti più cari ritrova Paco, amico della giovinezza e compagno per una stagione. L’accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti, i gomiti alzati ma la gioia lascia improvvisamente il posto alla disperazione. La figlia di Laura viene rapita. Una sparizione che fa cadere le maschere in famiglia e in piazza dove ‘tutti sanno’.
Con questo film il noto regista iraniano Farhadi si conferma un autore dal respiro internazionale, capace di affrontare nuovi generi (come il thriller) per parlare dei temi a lui cari, in un’opera come “Tutti lo sanno” che riesce a mantenere la tensione drammaturgica per tutta la durata filmica e rimanendo fedele al suo stile riconoscibile, fino al finale (aperto), fatto di qualità visive, controllo della messa in scena e di una scrittura cinematografica con pochi eguali.
Indivisibili
Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 marzo alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 di nuovo un film italiano Indivisibili di Edoardo De Angelis con Marianna Fontana e Angela Fontana. Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere.
Il loro sogno (in particolare quello di una delle due) è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi… fare l’amore. Essere unite ‘per sempre’ è, per Viola e Dasy, una condizione che è stata loro descritta come ineluttabile. Ma non è così e quando si scopre che un intervento chirurgico è possibile per loro il futuro assume connotazioni non solo impensate ma anche fino ad allora impensabili. Potrebbero lasciarsi alle spalle lo sfruttamento che un padre rapace e una madre imbelle fanno dei loro corpi.
Potrebbero anche mettere in condizione di non nuocere alle anime un prete che fa leva su superstizioni ataviche nonché un sedicente produttore discografico interessato più al loro essere freak e quindi sessualmente diverse che non alle loro voci. Il cuore del film altamente poetico è la ricerca di identità, di crescita e di formazione, in un contesto particolarmente difficile, quello partenopeo e soprattutto la voglia profonda di normalità.
Se la strada potesse parlare
Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, il film del premio Oscar Barry Jenkins Se la strada potesse parlare con Kiki Layne, Stephan James. Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall’amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C’è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un’impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei.
Se la Strada Potesse Parlare è uno di quei film che, in sospeso in un dramma familiare, pennellano ed accarezzano la visione con una storia d’amore semplice, tanto essenziale quanto il contesto in cui prende vita. Jenkins ricorre moltissimo all’uso del primo e del primissimo piano, per tutti i suoi personaggi e non solo per le scene che contemplano i due protagonisti.
In alcuni casi, come per la madre di Fonny o l’amico uscito devastato dal carcere, il primo piano racconta qualcosa che va oltre le parole, in un’area di inconoscibilità psicologica, di trauma, ma il più delle volte, quell’estrema prossimità racconta la sincerità del personaggio, la trasparenza della sua anima, l’amore nel suo sguardo. Così, anche se non tutto nel film ha lo stesso livello di intensità, siamo catturati dalla richiesta di attenzione che ci fa la regia, oltre che dalle particolari, lunghe sequenze di dialogo, nelle quali la musica gioca un ruolo fondamentale.
Cafarnao – Caos e miracoli
La programmazione cinematografica alla Casa del Cinema si conclude venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, con Cafarnao – Caos e miracoli di Nadine Labaki con Zain Alrafeea e Yordanos Shifera. Zain è un ragazzino dodicenne appartenente a una famiglia molto numerosa. Facciamo la sua conoscenza in un tribunale di Beirut dove viene condotto in stato di detenzione per un grave reato commesso. Ma ora è lui ad aver chiamato in giudizio i genitori.
L’accusa? Averlo messo al mondo. L’odissea del povero Zain è struggente. Lascia casa dopo un evento traumatico e si ritrova a vivere da solo in mezzo a persone che a loro volta fanno fatica a sopravvivere. Ad un certo punto si trova costretto anche a prendersi cura di un bambino africano di un anno appena, ed è proprio lì che vive sulla sua pelle le difficoltà di essere “genitore”, e inizia anche a comprendere come a volte si sia costretti a compiere scelte terribili di cui ci si pentirà per tutta la vita. Zain però non ci sta, così come la sua regista, e decide di denunciare questa condizione e non accettarla più passivamente.
Pur utilizzando solo attori non professionisti, la Labaki riesce ad ottenere esattamente quello che vuole perfino da un bambino di un anno. Impossibile non pensare alla difficoltà di alcune riprese e non rimanere ammirati dalla risolutezza di questa regista che sa esattamente quello che vuole.
Il piccolo Zain Al Rafeea è semplicemente superbo nel ruolo del protagonista omonimo, ed è la sua rabbia crescente, unita alla dolcezza e all’innocenza tipica della sua età, a caratterizzare ed elevare il film. Ed è sempre lui che ci lascia nel finale un messaggio di speranza di grande semplicità e potenza: un sorriso. L’unico che gli vediamo in tutto il film ma sufficiente a rimanerci impresso per molto tempo, lo stesso che migliaia di bambini ogni giorno aspettano di poter mostrare al mondo intero.
La programmazione alla Casa del Cinema è sostenuta dalla Regione Sicilia, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.