Il dirigente del dipartimento servizi sociali ha chiesto una riunione col commissario Croce, coi dipartimenti e con la ragioneria comunale per affrontare la questione. Si cercherà di evitare la chiusura ma bisogna comunque mettere in sicurezza la struttura. Il consigliere Saglimbeni propone lo strumento della finanza di progetto. I lavori sarebbero eseguiti dalla cooperativa che assume la gestione e che riceverebbe negli anni maggiori somme
La vicenda non è nuova. L’allarme per la chiusura di Casa Serena era arrivato tempo fa. Da allora, però, nulla è cambiato se non che la data di scadenza del bando, il 31 dicembre, si avvicina. E predisporre un nuovo bando, nelle attuali condizioni, è impresa ardua. I primi interventi erano stati programmati addirittura nel 2006, ma non sono mai stati effettuati. Necessario dunque un progetto di ristrutturazione, che l’amministrazione aveva redatto e quantificato in cinque milioni di euro, che si sarebbe sperato di finanziare tramite fondi regionali. Risorse che però sono state negate da Palermo.
“Ho chiesto una riunione al commissario, ai dipartimenti ed alla ragioneria – dichiara il dirigente del dipartimento ai servizi sociali, Salvatore De Francesco -. Si tratta di vedere come recuperare le somme per i lavori che vanno eseguiti a tutela di tutti. Se non si realizzano questi interventi, non si può fare neanche la gara. Mi auguro che si riesca a trovare una soluzione tampone. Intanto stiamo contattando gli assistenti sociali e i parenti degli anziani perché, in ogni caso, la struttura va chiusa anche se temporaneamente perché non è possibile realizzare i lavori con gli ospiti all’interno”.
De Francesco valuta poi la possibilità di utilizzare il progetto che l’amministrazione ha redatto qualche tempo fa: “Il progetto era stato ritenuto valido ma non venne finanziato. Ci troviamo in un momento particolare in cui non è facile trovare le risorse. Quel progetto da 5 milioni, comunque, era ampio. Secondo me si può fare la messa in sicurezza limitandosi all’essenziale per mettere a norma la struttura. Sto cercando di fronteggiare l’emergenza da più parti. Dal punto di vista tecnico, l’ufficio deve dirci se quel progetto può essere stralciato. Dal punto di vista sociale, quello che più mi riguarda, stiamo verificando quali siano le strutture idonee ad ospitare temporaneamente gli anziani”.
In attesa di questa riunione, oggi i lavoratori di Casa Serena sono in presidio sia davanti alla struttura, sia davanti a palazzo Zanca. “Casa Serena non morirà” è ciò che è scritto sui cartelli che una ventina di loro, al Comune, tengono appesi al collo.
Un’altra ipotesi per risolvere la questione era quella della finanza di progetto. I lavori sarebbero eseguiti dalla cooperativa che assume la gestione e che riceverebbe negli anni maggiori somme. Ed è quella che oggi sposa il consigliere comunale Paolo Saglimbeni: “Non possiamo chiudere Casa Serena, ma il Commissario Croce non può consentire di mettere a gara una struttura non autorizzata al funzionamento, non iscritta all’albo regionale, con gravi carenze strutturali, addirittura, senza i requisiti igienico-sanitari. Violerebbe la legge. E la legge va rispettata sempre. L’esigenza di salvare la città dal dissesto, aumentando le entrate e tagliando le spese, non deve toccare però i servizi alla persona e i livelli occupazionali. A mio parere, la soluzione passa da una modalità di affidamento che miri alla scelta di un contraente in grado di garantire tutti gli interventi necessari per mettere a norma la struttura”.
(Marco Ipsale)
ART.21 COSTITUZIONE. La Cooperativa ” AZIONE SOCIALE ” è nata nel 1984, con sede in P.zza San Giovanni 15 VILL.Castanea Messina, in consorzio ATI, con le cooperative NUOVE SOLIDARIETA’ e FARO 85, gestisce il Servizio di Assistenza alle famiglie dei diversamente abili, che ancora qualche bestia ca cuda chiama portatori di handicap, mentre nell’ambito del consorzio SISFO, gestisce le Centrali Operative per l’ADI oncologica e per l’ADI geriatrica, e inoltre la RSA di S.Piero Patti. La cooperativa AZIONE SOCIALE, fonte repertorio contratti del Comune, stipula nel 2011 contratti per un importo di 1.321.241 euro, mentre come consorzio ATI 562.510 euro, tipologia contratti PUBBLICO INCANTO, in totale 1.883.751 euro, mentre nel 2012 è una delle due sole cooperative che stipula un contratto con Palazzo Zanca, pari a 187.815 euro, l’altra è NUOVE SOLIDARIETÀ SOC.COOP.A R.L. con 200.720 euro. La cooperativa AZIONE SOCIALE ha il sito web, dove pubblica la Carta dei Servizi, l’organigramma e il curriculum, ma non mette in rete i bilanci, sinceramente non so se le leggi sulla trasparenza e il codice etico,che si danno le Cooperative, la obbligano a pubblicarli. Le mie domande: visto che in rete non ci sono i bilanci di previsione e i rendiconti, quanto furono le entrate effettive destinate dal Comune per l’esercizio finanziario 2011? Quanto i costi distinti della gestione amministrativa e degli operatori, cioè gli ausiliari,tecnici della riabilitazione,animatori, sempre per lo stesso esercizio finanziario? Perchè nessuna spesa per investimenti? Non sarebbe meglio pubblicare i bilanci, visto che le ENTRATE sono pubbliche, praticamente i soldi dei messinesi?
Era meglio che non vedevo al TG quei vecchietti in lacrime….dico una sola cosa io che non auguro il male a nessuno.
Che possa patire peggio di quello che stanno patendo questi vecchietti…