Sarà l’assemblea dei lavoratori che si terrà domani mattina, 20 novembre dalle 9.30 presso Casa Serena, a decidere le ulteriori e più incisive iniziative a tutela del mantenimento del servizio della struttura. “Casa Serena – affermano i segretari generali delle Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil, Crocè, Emanuele e Calapai – rappresenta la storia del servizio di assistenza agli anziani, ai disabili e ai meno fortunati di questa città. Non si può in un sol colpo cancellare quanto sinora messo a disposizione della collettività. Non si può dispendere un patrimonio occupazionale di tutti i lavoratori che a Casa Serena non solo garantiscono il servizio ma rappresentano anche il riferimento familiare per molti ospiti”.
Concetti che questa mattina sono stati ribaditi dai lavoratori nel corso del sit-in tenutosi contemporaneamente a Casa Serena e al Comune dove hanno atteso inutilmente un incontro con il Commissario Croce per tutta la mattinata.
“Avremmo voluto proporre al commissario – spiegano i sindacalisti – soluzioni alternative alla chiusura di Casa Serena. Non accetteremo ciò che ci è stato sussurrato nei corridoi di Palazzo Zanca e cioè il trasferimento degli anziani in altre case di riposo in provincia e fuori provincia che sarebbero state già individuate. Evidentemente c’è un disegno ben preciso per dismettere la struttura di Casa Serena. Non vorremmo assistere, nel tempo, ad un’altra speculazione…”.
Il nodo relativo a Casa Serena resta quella dell’adeguamento dell’edificio. “E’ un aspetto legato alla volontà politica – affermano – se questa c’è, siamo certi che sono disponibili anche le somme per affrontare l’emergenza senza dover ricorrere alla sospensione del servizio”.
Il 31 dicembre 2012, inoltre, scadrà l’affidamento alle diverse cooperative che gestiscono i servizi sociali del Comune, compresa Casa Serena, e che già i lavoratori hanno avuto notificato i preavvisi di licenziamento. “Ciò – continuano – è frutto anche del mancato avvio delle procedure per l’approvazione dei nuovi bandi. La causa è da ricercare anche nella mancata approvazione del bilancio di previsione che blocca tutto”.
Al vaglio dei lavoratori e dei sindacati, in queste ore, vi è la possibilità di indire una grande mobilitazione di tutti gli addetti ai servizi sociali, degli utenti e dei loro familiari “che – concludono – passerà attraverso il coinvolgimento del Prefetto per tentare tutte le strade percorribili per la prosecuzione di tutti i servizi sociali senza alcuna interruzione e disagio per gli utenti”.